3 luglio 2012

Terzo Trimestre 2012: la Criticità nell'Industria Permane




Come sempre Confindustria Valle d'Aosta rende noti i risultati della sua indagine  trimestrale previsionale, realizzata dallo staff dell'associazione diretto da Edda Crosa. 
Ecco il testo che sintetizza i risultati dell'indagine.


I dati emersi dall’indagine relativa al 3° trimestre 2012 indicano il permanere di una situazione strutturale
di criticità, con una flessione di tutti gli indicatori che nel periodo in esame si è ulteriormente aggravata.
Il quadro che emerge riflette il clima di prudenza e di preoccupazione nel quale operano le imprese valdostane, a causa della perdurante fase recessiva iniziata a fine 2008.

IL QUADRO CONGIUNTURALE

Anche il quadro congiunturale conferma il difficile trend in atto, mostrando una flessione dei principali indici economici, in tutti i comparti del settore manifatturiero e dei servizi.
Il carnet ordini evidenzia una contrazione della massa di impegni mensili e un contemporaneo aumento di
quelli bimestrali e trimestrali facendo registrare un sensibile aumento del carico complessivo di lavoro per
le aziende in termini di utilizzo degli impianti (dovuto all’aumento stagionale che si registra nel settore dei
servizi). Per il settore dei servizi si passa dal 77,5% del trimestre precedente all’attuale 85%.

La rilevazione di giugno 2012 registra la flessione degli ordini per meno di un mese e tocca in maniera più sensibile il settore manifatturiero (che passa da 38,46% a 28,57%). Meno rilevante è invece la flessione che interessa il settore servizi (che registra un calo del 2,8%). Rispetto al trimestre precedente aumentano gli ordinativi da uno a tre mesi (da 41,67% a 44,44%) ed oltre i tre mesi (dal 29,17% al 33,33%).


Il tasso di utilizzo degli impianti sale di 1,98 punti percentuali e si posiziona al 68,41%, facendo registrare il valore più alto dal 2° trimestre 2009. Continua a crescere in maniera vertiginosa la quota di imprese che segnala ritardi negli incassi (si rileva un aumento del 14,80% rispetto al trimestre precedente). Se a questo dato aggiungiamo le conseguenze generate dal ritardo nei pagamenti che, benché facciano registrare una flessione rispetto al precedente trimestre, continuano a restare elevati (86 giorni tra privati) e la morsa costituita da politiche creditizie restrittive, è facile comprendere come ciò costituisca un rilavante fattore di freno per gli investimenti delle imprese. Nel terzo trimestre, infatti, si registra un vero e proprio crollo dell’attività di investimento (che si attesta al 13,51% per gli ampliamenti e al 27,03% per sostituzioni). E’ inoltre negativo il valore relativo alla variazione degli investimenti programmati (-5,71%).

L'EVOLUZIONE A BREVE – LE PROSPETTIVE

Per il periodo luglio-settembre 2012 le aspettative delle imprese valdostane rimangono improntate ad una diffusa cautela. Solo il 19% del campione attende una crescita dei livelli produttivi che complessivamente fanno registrare una diminuzione rispetto al trimestre precedente, benché si attesti ancora su valori positivi (2,86%). A far registrare un dato positivo è il settore dei servizi dove la produzione passa da un -6,67% ad un 13,33% (aumentando di 20 punti percentuali). Tra le aziende intervistate del settore dei servizi, ben il 27% di esse attende un aumento della capacità produttiva. Il dato è legato alla stagionalità di molti servizi. 
Per i futuri tre mesi le previsioni delle imprese relative agli ordinativi totali si attestano su posizioni
conservative: il 63% delle imprese non prevede mutamenti relativi all’andamento degli ordini. Il 17%
prevede una contrazione ed il 20% un aumento.

In linea con il rallentamento del commercio mondiale, il volume degli ordini esteri, presenta ancora valori
negativi ed in leggera flessione rispetto al trimestre precedente. Le aziende del campione che ipotizzano
una contrazione (29%) hanno comunque una limitata incidenza sul volume totale dell’export valdostano.
Rimangono molto deboli le decisioni di investimenti programmati in linea con le previsioni di flessione sugli
ordini totali: l’85% delle imprese non prevede variazioni in aumento o in diminuzione degli investimenti.

A livello occupazionale, nel terzo trimestre, si conferma il trend negativo della domanda di lavoro (-2,86%) anche se va evidenziato che permane un’elevata percentuale di aziende (80%) che segnala una stabilità nei livelli occupazionali. Ciò si riflette in un minor ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni (che scende di ben 13 punti percentuali). L’89% delle aziende non ritiene di ricorrere a questo strumento. 

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