19 dicembre 2014

#Turismo: quali sono le priorità della Valle d'#Aosta?

Recentemente discutevo con un imprenditore (non del settore turistico) della testimonianza, rilasciata durante la tavola rotonda di Fondimpresa, da parte del Presidente di Bolzano di come era stata affrontata la crisi che - è giusto dirlo - morde anche lì. Eppure Valentinelli aveva descritto un processo di una linearità impressionante. Analisi del problema, confronto tra mondo politico e mondo imprenditoriale e individuazione di una prima soluzione che ha (numeri alla mano) attutito la crisi. La percezione è che in Valle d'Aosta se i rapporti personali sono molto friendly istituzionalmente politica e imprenditoria fatichino a parlare la stessa lingua. Per questo ho molto apprezzato l'intervento del Presidente degli albergatori Alessandro Cavaliere che nell'ultima Assemblea degli Albergatori, svoltasi martedì a Pollein, ha indirizzato al Presidente della Giunta Augusto Rollandin e all'Assessore al Turismo Aurelio Marguerettaz. Il testo, risultato di un lavoro corale, si fa apprezzare in quanto destruens e allo stesso tempo costruens. La politica può fare le sue osservazioni e recepire quello che ritiene utile ma non può esimersi dal constatare l'onestà intellettuale dell'analisi e il desiderio di marciare tutti nella stessa direzione. La coesione di una comunità non implica l'abolizione del conflitto ma si fonda sul desiderio di dare il proprio contributo al suo bene comune. 
In questa logica ti propongo l'intervento di Cavaliere. 

Buona sera Presidente Rollandin, buona sera Assessore Marguerettaz, buona sera Consiglieri Regionali e amici del nostro Assessorato al Turismo che avete accettato ancora una volta l’invito a condividere un appuntamento per la nostra associazione molto importante. Grazie.

Quella di dicembre è solitamente la nostra Assemblea pubblica, in cui consolidiamo relazioni e invitiamo ospiti con i quali confrontarci anche pubblicamente. Quest’anno i nostri associati ci hanno chiesto un lavoro che guardasse più profondamente al nostro interno, per affrontare, come intorno ad un grande tavolo, le questioni centrali che ci riguardano e che meritano tutta la nostra attenzione. Abbiamo con serietà cercato i contenuti, piuttosto che la forma. E su questi contenuti ci siamo confrontati nella parte privata della nostra assemblea, cercando una sintesi che portasse ad una posizione ufficiale dell’Adava su questioni fondamentali non più trascurabili.

I tre grandi temi oggetto del nostro lavoro sono stati: i Trasporti, la Promozione e il futuro degli Immobili ad Uso Ricettivo.

E’ evidente come sarebbe stato molto più comodo per noi stare lontani da alcuni di questi temi “caldi”, e mi riferisco in particolar modo ai Trasporti, evitando così di urtare o deludere qualcuno. E invece vorrei partire proprio da questo difficile tema per ricordare a tutti che l’Adava rappresenta l’Industria Turistica Valdostana
e che quindi la nostra visione dei Trasporti non può che essere quella di chi lavora per ottenere le migliori risposte e soluzioni a beneficio delle aziende turistiche e quindi dei turisti che devono raggiungere il nostro territorio. Abbiamo profondo rispetto delle posizioni dei cittadini valdostani, dei residenti, dei pendolari ma,
nella paura di ledere i legittimi diritti di queste categorie, abbiamo forse lasciato uno spazio vuoto nel dibattito sul futuro dei trasporti che sono anche nostri, delle nostre aziende turistiche e quindi dei nostri turisti.

Nel corso dei nostri approfondimenti e studi è apparso poi molto chiaro come questo spinoso tema fosse oramai diventato oggetto di posizioni preconcette e quasi inamovibili, frutto spesso di uno scontro politico nel quale come imprenditori NON VOGLIAMO ENTRARE e che rischia di compromettere qualsiasi buon lavoro che insieme invece si potrebbe fare. Abbiamo come l’impressione che l’atteggiamento sui Trasporti sia troppo spesso quello di, concedetemelo, gettare il bambino con tutta l’acqua sporca. Per noi non è così.

Bisogna avere il coraggio di dire che raggiungere la nostra Regione in treno rappresenta un’avventura, che farlo per via aerea, a meno che non si disponga di un jet privato, è attualmente impossibile e che farlo su gomma costa più che in ogni altra tratta autostradale italiana. Ma bisogna anche avere il coraggio di dire
che i vincoli strutturali e geografici e la complessità dei contenziosi legali e contrattuali che gravano sulla Ferrovia e sull’Aeroporto non avrebbero, a nostro avviso, potuto immaginare una gestione ordinaria molto migliore. Riconosciamo quindi che, a fronte delle enormi e quasi insuperabili difficoltà, si è comunque garantito un servizio in una situazione in cui questo non era per nulla scontato. 

Chiediamo invece ora alla nostra politica di fare uno sforzo comune, URGENTE, per uscire dall'emergenza della gestione ordinaria, dalla clausura dei contenziosi legali, e tornare a progettare, anche insieme alle categorie produttive, il futuro della nostra rete di trasporti. L’ultimo piano trasporti di questa regione risale al
1988. 1988. Più di 25 anni fa. E’ urgente un lavoro comune, di tutte le forze qui rappresentate questa sera, politiche ed imprenditoriali, che porti ad un piano realistico, che tenga conto dei vincoli di una regione alpina che non arriva a 130.000 abitanti ma non dimentichi i 3 milioni di presenze turistiche che, con le giuste infrastrutture e l’adozione delle corrette politiche, potrebbero molto verosimilmente superare i 4 milioni in breve tempo. Un Piano Regionale dei Trasporti che tenga seriamente conto delle priorità della principale industria economica di questa regione. Quella turistica. 

Quali sono le nostre priorità?
Se vivessimo in un mondo ideale con ampia disponibilità di risorse finanziarie ci verrebbe da dire tutto: un treno ad alta velocità che in 50 minuti ci porti all’aeroporto di Torino Caselle, ma anche uno scalo aeroportuale regionale che permetta l’atterraggio di voli Low Cost e, perché no, un’autostrada gratuita come
in Germania.
Ma siamo imprenditori. E, per natura un po’ folli forse, visti i rischi che abbiamo scelto di affrontare, ma anche molto realisti. Abbiamo dinnanzi agli occhi una realtà particolarmente complessa, con scelte, strategie e investimenti pensati in tempi lontani e con risorse molto diverse da quelle disponibili oggi. Siamo quindi costretti a delle scelte a favore non di cosa idealmente desidereremmo, ma di quegli interventi realisticamente realizzabili sia in termini di risorse finanziarie quanto realizzabili in tempi brevi.

La Ferrovia. E’ la Ferrovia valdostana una priorità turistica realisticamente ipotizzabile?
I costi annui oggi sostenuti dalla Regione per la tratta valdostana sono pari a 23 milioni di euro.
Nello studio di fattibilità per l’adeguamento e il miglioramento del collegamento ferroviario Aosta–Torino elaborato dall’Ing. Caposio del Politecnico di Torino nel 2005 erano previsti interventi per circa 1 miliardo di euro per una riduzione totale dei tempi di percorrenza della tratta pari a 26 minuti.

Se dovessimo provare ad ipotizzare un intervento davvero risolutivo di tutte le problematiche strutturali della linea Torino–Aosta (e che bene tutti conosciamo: il binario unico, l’elevato numero di passaggi a livello, la lunetta di Chivasso, il raggio di curvatura, l’elettrificazione, ...), queste opere non sarebbero realisticamente
realizzabili senza lo stanziamento di investimenti inferiori ai 2/3 miliardi di euro.
Del tutto diversa la situazione dell’altra linea valdostana, la Aosta–Pré-SaintDidier, i cui costi annui oggi sostenuti dalla Regione sono pari a circa 4 milioni di euro, a fronte di una fruizione media pari a 350 passeggeri al giorno e la presenza di un servizio su gomma parallelo alla stessa linea e durante le stesse fasce orarie della giornata.

Per gli ingenti costi e le importanti tempistiche di realizzo di una più efficiente linea che possa effettivamente avvicinarsi agli standard di una clientela abituata all’alta velocità, riteniamo che la Ferrovia non possa essere inclusa in questo momento – ribadisco in questo momento - nelle immediate priorità dell’industria turistica valdostana. Cioè quelle priorità che richiedono un’azione immediata al fine di produrre un rapido effetto positivo sulla nostra industria turistica.

Aeroporto. E’ l’Aeroporto valdostano una priorità turistica realisticamente ipotizzabile?
Aperto al traffico commerciale nazionale e internazionale dal 1995, lo scalo aostano è gestito con un contratto sino al 2034 dalla società AVDA (49% di proprietà RAVA e 51% AirVallée riconducibile al gruppo Costantino). 
Da anni ormai è in corso un duro contenzioso tra la Regione e il socio privato di maggioranza che di fatto blocca ogni iniziativa. L’ultima vittima a farne le spese è stato il volo Aosta–Roma che un bando di gara
aveva affidato alla compagnia elvetica Darwin Air Line (che attualmente vola sulla linea Bolzano–Roma ed è stata acquisita dagli arabi di Etihad Airways) e che un ricorso al Tar di Air Vallée ha di fatto annullato.
Abbiamo analizzato a fondo il Master Plan di sviluppo aeroportuale approvato dal Consiglio Valle nel 2004. A fronte dei 13.090 passeggeri registrati nel 2001, l’ultimo anno di attività (dei quali effettivamente solo 9.000 imputabili al traffico commerciale) si stimava per il 2015 una previsione di 241.000 passeggeri (inclusi
anche i voli dell’outgoing e cioè di quei valdostani che sarebbero partiti da Aosta per volare fuori dalla nostra regione e che, evidentemente, hanno per noi un peso minore). Ebbene, depurata tale stima da quella dell’outgoing, la previsione netta di passaggi imputabile all’incoming non supererebbe il 5/6% delle attuali presenze turistiche in Valle. Un numero troppo poco significativo per fare dell’Aeroporto Valdostano la nostra priorità numero uno.

Appoggiamo quindi senza esitazioni la decisione dell’Assessore Marguerettaz di una urgente remise à jour del Master Plan dell’Aeroporto per verificarne la sua attualità alla luce dei molti mutamenti avvenuti negli ultimi 10 anni nel settore aeroportuale.

L’Autostrada. E’ l’Autostrada valdostana una priorità turistica realisticamente ipotizzabile?
Per quanto ad oggi rappresenti la principale via di accesso alla nostra Regione, i meccanismi che regolano i rapporti tra lo Stato e le società concessionarie delle autostrade sembrano non consentire margini di manovra per ottenere un contenimento significativo dei costi dei passaggi autostradali. Non è nelle nostre possibilità conoscere se effettivamente esistano via alternative che possano riportare a livelli di fruibilità sostenibile un investimento strutturale strategico che ha reso potenzialmente unica l’accessibilità alla nostra regione alpina rispetto a tutte le altre nostre concorrenti. Anche su questo fondamentale tema, chiediamo l’impegno bipartisan delle forze politiche affinché congiuntamente lavorino all’obiettivo comune della ricontrattazione degli scatti tariffari. Questa è sì per l’industria turistica una questione della massima priorità, non solo
perché la stragrande maggioranza della nostra clientela raggiunge le destinazioni alpine via gomma (in Valle d’Aosta così come in Trentino Alto Adige e Lombardia), ma anche perché proprio su gomma passa la più grande priorità che la nostra industria turistica oggi ha individuato: quella dei collegamenti ai nostri principali
hub aeroportuali di Caselle, Malpensa e Ginevra.

I Transfer aeroportuali sono una priorità turistica in tema di trasporti realisticamente ipotizzabile.
Quanto pesano i turisti che utilizzano l’aereo per raggiungere la Valle d’Aosta? Per il medio raggio continentale ed extracontinentale i Paesi che forniscono un maggior numero di arrivi turistici alla nostra regione sono la Danimarca, il Giappone, la Norvegia, i Paesi Bassi, la Polonia, il Regno Unito, la Russia, la
Spagna, gli USA e la Svezia (escludendo i paesi di prossimità quali Francia, Svizzera, Germania e Belgio).

ESTATE
Arrivi totali stranieri estate 2012: 136.693
Di questi quelli che venivano da paesi di prossimità (Francia, Svizzera, Germania, Belgio) erano 89.678 mentre i turisti provenienti da paesi a medio raggio continentale o extracontinentali erano 47.015

Arrivi totali stranieri estate 2013: 143.033
Di questi quelli che venivano da paesi di prossimità (Francia, Svizzera, Germania, Belgio) erano 92.927 mentre i turisti provenienti da paesi a medio raggio continentale o extracontinentali erano 50.106

Arrivi totali stranieri in estate 2014: 153.685
Di questi quelli che venivano da paesi di prossimità (Francia, Svizzera, Germania, Belgio) erano 98.954 mentre i turisti provenienti da paesi a medio raggio continentale o extracontinentali erano 54.731

INVERNO
Arrivi totali stranieri in inverno 2011: 128.434
Di questi quelli che venivano da paesi di prossimità (Francia, Svizzera, Germania, Belgio) erano 41.201 mentre i turisti provenienti da paesi a medio raggio continentale o extracontinentali erano 87.233

Arrivi totali stranieri in inverno 2012: 126.499
Di questi quelli che venivano da paesi di prossimità (Francia, Svizzera, Germania, Belgio) erano 40.135 mentre i turisti provenienti da paesi a medio raggio continentale o extracontinentali erano 86.364

Arrivi totali stranieri in inverno 2013: 137.859
Di questi quelli che venivano da paesi di prossimità (Francia, Svizzera, Germania, Belgio) erano 48.619 mentre i turisti provenienti da paesi a medio raggio continentale o extracontinentali erano 89.240

Facendo poi un’analisi dei potenziali scali utilizzati da questi ultimi scopriamo che gli “hub” di riferimento sono Torino Caselle (con oltre 3 milioni di passeggeri all’anno), Milano Malpensa (con circa 18 milioni di passeggeri/anno) e Ginevra (con oltre 14 milioni di passeggeri all’anno). 

Ma una volta arrivati in aeroporto, come raggiungono questi turisti le località di montagna?
Sul sito dell’Aeroporto di Caselle (che riteniamo certamente il nostro scalo di riferimento) viene indicato il collegamento con bus verso le stazioni di Torino P.S. e P.N. ogni 15/30 minuti, ma c’è anche un’altra importante indicazione: “Le stazioni ferroviarie di Porta Nuova e Porta Susa sono collegate, direttamente o
con transfer bus, con le più importanti stazioni sciistiche del Piemonte (Sestriere, Sauze d’Oulx, Cesana, Sansicario, Claviere, Bardonecchia, Pragelato, Pinerolo, Limone Piemonte) e della vicina Francia (Montgenevre, Briançon/Serre Chevalier)”.

Nessun riferimento invece alla Valle d’Aosta per raggiungere la quale i turisti, a parte due servizi di shuttle condivisi che operano su Cervinia, Courmayeur e La Thuile ad un prezzo contenuto, ma con dei limiti legati alla frequenza e agli orari, hanno come unica alternativa il noleggio dell’auto (a costi proibitivi e che poi
rimane ferma nel garage dell’albergo durante tutto il soggiorno perché non c’è sostanzialmente in Valle un punto di riconsegna) o il dispendioso servizio di transfer privato.

Riconosciamo al nostro Assessorato al Turismo di aver fatto un primo importante tentativo al fine di canalizzare la variegata offerta di servizi di NCC valdostani (i Noleggi Con Conducente) in un’unica piattaforma con l’obiettivo, attraverso l’aperta concorrenza, di calmierare i prezzi ed efficientare i costi dei singoli attraverso servizi condivisi. Il tentativo, non è un segreto, non ha finora ottenuto i risultati sperati, salvo un singolo caso che stiamo attentamente monitorando e cercando di sostenere come categoria.

Chiediamo perciò con grande determinazione che vengano stanziate concrete risorse a favore di un servizio di collegamento efficiente con i nostri principali aeroporti di riferimento (Caselle, Malpensa, Ginevra) anche a costo di dover sacrificare opzioni di trasporto per la nostra industria obiettivamente secondarie quali l’Aeroporto regionale Corrado Gex oppure la linea Aosta-PréSt-Didier.
Riteniamo prioritario dirottare sulla nostra regione quote sempre maggiori di stranieri che già di fatto volano su questi 3 aeroporti piuttosto che attendere l’avverarsi di ipotetiche stime previsionali del nostro aeroporto regionale.

Non grandi pullman con una corsa la mattina ed una la sera, ma un servizio continuo offerto con piccole navette brandizzate “Valle d’Aosta”; con un’organizzazione delle corse sulla base di uno studio che incroci i dati degli arrivi dei principali voli provenienti da paesi strategicamente rilevanti con i periodi di previsto afflusso e accordi e collaborazioni mirate con gli aeroporti di Torino Caselle, Milano Malpensa e Ginevra, d’inverno così come d’estate.

Questa la nostra prima priorità turistica in tema di trasporti Signor Presidente, Signor Assessore e Signor Consiglieri: nell'urgenza di un aggiornamento e ripensamento dell’intero piano di trasporti regionale che concentri l’attenzione non più esclusivamente sui residenti, ma anche e soprattutto sulle aspettative e
le necessità dei turisti, la nostra priorità urgente è quella del varo immediato di un progetto di collegamenti aeroportuali all'avanguardia che, attraverso la nostra modernissima rete autostradale, rendano finalmente competitivo il nostro prodotto turistico. 

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