8 aprile 2015

Muriel Lavy (#Isenet): #Ambiente, #Agricoltura e #videogames


Questa settimana abbiamo intervistato Muriel Lavy della Isenet, Spin-off del Politecnico di Torino che si occupa di Ingegneria Ambientale, Geologia Applicata, GIS, rilievi con laser scanner e da drone. L'intervista è già stata pubblicata sul Corriere della Valle d'Aosta.

Siete da alcuni mesi insediati nell'incubatore di Aosta ma la vostra attività si svolge in buona parte all'aperto....
Esattamente. L'azienda lavora nel settore dell'ingegneria ambientale e della geologia applicata e svolge numerose attività di campo e di rilievo ambientale. Siamo dotati di una vasta gamma di tecnologia avanzata , all'avanguardia, che ci permette di effettuare tutta una serie di rilievi in campo per il monitoraggio ambientale nell'ottica di ottimizzare la gestione del territorio e fare delle valutazioni di rischio a livello ambientale.


Come nasce la vostra azienda?
Nasciamo come spin off del Politecnico di Torino e si è incubata all'I3P nel giugno 2012 con l'obiettivo di mantenere una stretta correlazione tra attività imprenditoriale e ricerca applicata a livello universitario favorendo così il mantenimento di un alto livello scientifico, mantenendosi così aggiornati. Oltretutto nascendo da un'attività universitaria l'obiettivo era quello di offrire uno sbocco lavorativo ai dottorandi e ricercatori presenti in Università anche perché come sappiamo al giorno d'oggi la carriera universitaria è molto difficile. L'idea dello spin off ci permetteva di avere anche uno sbocco di questo tipo.

Come arrivate in Valle d'Aosta?
Noi già come Politecnico di Torino, come dipartimento Ambiente e Territorio avevamo già lavorato sul territorio della Valle d'Aosta nel settore dell'idrogeologia applicata. Oltretutto fra i collaboratori dello spin off ci sono diversi ragazzi valdostani, di conseguenza per unire l'attività che s faceva sul territorio, le passioni di ognuno e avere uno sbocco effettivo abbiamo deciso di insediarci anche in Valle d'Aosta. E dal settembre 2014 siamo effettivamente incubati alla pépinière di Aosta.

Concretamente proviamo a spiegare a chi segue da casa le vostre varie attività...
Innanzitutto va detto che come ingegneri ambientali siamo tutti anche dottorandi o già dottorati nell'analisi dei vettoriali. Quindi ci occupiamo di tutto quello che il monitoraggio ambientale nei suoi vari comparti. Cioè comparto acque, con monitoraggio di acque superficiali e sotterranee, e comparto suolo, con applicazioni su frane piuttosto che crolli in roccia, piuttosto che tutte le attività collegate al rischio. Per andare nel dettaglio noi abbiamo fatti diversi rilievi, finalizzati al monitoraggio del rischio glaciale per esempio in collaborazione con la Fondazione Montagna Sicura con la quale abbiamo monitorato il ghiaccio del Grand Jorasse. Abbiamo anche fatto delle demo, sempre in collaborazione con la Fondazione, sul ghiacciaio del Lys. Abbiamo anche svolto uno studio sul rischio sulla frana de La Saxe che è una delle più importanti incombenti frane sul territorio nazionale, oltre a tutta la parte legata alla gestione delle risorse quindi monitoraggio di qualità e quantità delle acque sotterranee e superficiali nell'ottica di ottimizzare la risosrsa.

Il vostro mercato immagino che sia nazionale?
Oltre ai lavori appena citati noi con le tecnologie laser scanner e drone abbiamo lavorato anche sul territorio nazionale. Abbiamo fatto ad esempio un rilievo con laser scanner a Roma sulle sponde del fiume Tevere nell'ottica di implementare e ottimizzare la modellizzazione idraulica. Abbiamo svolto dei lavori nella terra dei fuochi nell'ottica di monitorare le discariche abusive che emergono quotidianamente. Abbiamo svolto delle indagini di monitoraggio integrate sia tecnologia laser che drone per quanto riguarda gli invasi, cioè dighe sia in terra che in cemento. Ma oltre a questo noi lavoriamo in un panorama internazionale. Abbiamo ad esempio collaborato con i gestori delle vigne del Bordeaux in Francia per la produzione del vino del vino del Château Kirwan i quali volevano utilizzare delle tecnologie all'avanguardia come il laser scanner terrestre per andare ad individuare quelli che erano gli ammaloramenti delle vigne o situazioni di scarsa presenza d'acqua. Uscendo dall'ambito ambientale noi realizziamo con queste tecnologie anche dei veri e proprio modelli 3d virtuali e quindi ci siamo anche aperti alla realtà del gaming. In collaborazione con una software house americana stiamo tentando di fornire degli ambienti virtuali che siano il più possibile simili a quelli reali per andare a realizzare degli ambienti di gaming.


Qual è il valore aggiunto che siete in grado di offrire solo voi e che fa sì che qualcuno debba scegliere voi e non un'altra azienda?
Per quanto riguarda le competenze noi possiamo vantarci di una grande multidisciplinarietà all'interno dell'azienda. E il fatto comunque di avere questo know how derivante dalla ricerca universitaria ci permette di mantenere un'altissima specializzazione e rimanere sempre costantemente aggiornati sia sulle tecnologie che le applicazioni possibili partecipando anche a convegni, congressi, fiere internazionali di ogni tipo. L'altro aspetto è che il nostro laser scanner per la sua particolarità – ha una portata di quattro chilometri ed è uno dei pochissimi in Europa che ha questo range di portata – si presta molto bene a quelle che sono le applicazioni ambientali.

Un lavoro di cui vi siete occupati recentemente?
Un progetto che stiamo portando avanti in questi giorni è quello sull'agrotec finalizzato ad una agricoltura di precisione che svolgiamo in collaborazione con un partnerariato internazionale importante in quanto oltre a noi c'è un'altra azienda italiana la Droneservice che si occupa della piattaforma drone finalizzata nel loro caso alla cinematografia ma che stiamo cercando di applicare al settore dell'agricoltura, dei partner tedeschi e americane di ICT. L'obiettivo è andare a sviluppare una piattaforma su drone integrata per l'acquisizione di dati di varia natura su colture d'interesse, ad esempio vigneti e risaie ma non solo, e in funzione dei sensori montati restituire in real time delle mappe di analisi dettagliate così da poi ottimizzare gli interventi degli agrotecnici. La stessa tecnologia può essere utilizzata proprio durante queste operazioni di intervento. Pensiamo a come la piattaforma drone possa permettere lo spargimento di fitofarmaci o antiparassitari nelle zone individuate.

Qualche novità in vista?
Stiamo collaborando con un'azienda americana per sviluppare dei prodotti sia desktop che mobile di realtà aumentata ovvero generare degli ologrammi per la visualizzazione dei nostri modelli 3d che realizziamo con le nostre tecnologie.

Un sogno imprenditoriale da realizzare?
Sicuramente la speranza che questa realtà possa andare avanti e crescere sempre di più, ma soprattutto mantenere questo approccio scientifico che mette insieme ricerca e sviluppo in modo da dare spazio sia a giovani leve che escono dal mondo dell'università permettendo loro di applicare quanto imparato al mondo imprenditoriale. Il sogno insomma è creare lavoro.

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