15 luglio 2015

Marco Linty (#BCCValdostana): «Cresce la fiducia dei nostri soci»


Marco Linty
Intervista a Marco Linty, Presidente della BCC Valdostana (l'intervista è andata in onda su Radio Proposta in Blu durante la trasmissione ImpresaVda ed è stata pubblicata sul Corriere della Valle d'Aosta).

Lei arriva da una riconferma netta conquistata in Aprile. Un segno del buon lavoro fatto...
Sono molto contento che la base sociale abbia riconosciuto ai Consiglieri uscenti l'impegno e i risultati ottenuti in questi tre anni dandoci la possibilità di poter proseguire nel percorso di sviluppo della Banca già in atto.  La fiducia rinnovataci dai Soci non potrà che confermare e stimolare ancor di più il nostro impegno e rafforzare il nostro senso di responsabilità nel proseguire il percorso intrapreso anche con il supporto della Direzione Generale. Sono parimenti felice che anche il Collegio Sindacale, che sempre nel pieno rispetto dei ruoli ha supportato le attività del precedente CdA, sia stato riconfermato nella sua totalità dando prova di apprezzamento per autorità e autorevolezza gestita sui temi di loro competenza

Quali sono stati i punti che secondo lei hanno maggiormente qualificato il suo impegno?
Sono stati tre anni molto impegnativi, non facili, in quanto la crisi iniziata nel 2008 ha continuato a produrre i suoi effetti, ma nonostante queste difficoltà abbiamo continuato a stare vicino ai nostri Soci e ai nostri clienti, proponendoci anche come consulenti nei nuovi investimenti, di nuovi progetti proprio in momenti in cui la fiducia deve essere data guardando più alle idee per il futuro rispetto ai dati negativi del recente passato. In questi anni abbiamo continuato ad aumentare la raccolta che è stata interamente reimpiegata nel territorio valdostano, continuando così ogni anno ad aumentare anche gli impieghi, in controtendenza in un periodo in cui invece si è sentito solo parlare, non di aumento, ma di contrazione del credito. Aumentando i volumi abbiamo ottenuto anche degli utili che ci hanno permesso, non dico di aumentare ma di mantenere gli stessi dipendenti che ricordo ad oggi sono 127. Mi preme sottolineare questo dato in quanto in questo momento si sente parlare sovente di esuberi e di tagli. Questi aspetti positivi sono sostenuti dalla fiducia dimostrata dai soci che continuano ad aumentare e che sono passati dai 7.200 di fine 2011 agli oltre 9.000 di oggi.

Si inizia a parlare di ripresa. Anche il vostro osservatorio lo evidenzia?
Direi di sì, parlerei di timidi segnali di ripresa e mi riferisco, per quel che ci riguarda, ad un aumento della richiesta di mutui da parte soprattutto di privati, di famiglie, per l’acquisto, la ristrutturazione o la costruzione di abitazioni; e sappiamo che l’edilizia è quel volano che lentamente fa poi ripartire l’economia.

Rosset della Camera di Commercio ha però segnalato che sono cresciuti i depositi delle imprese. A questo punto sembrerebbe più una paura psicologica?
Direi proprio di sì perché fino ad adesso, in questi ultimi anni, abbiamo letto e sentito da parte di più soggetti impegnati in campo economico di continui annunci, poi disattesi, di ripartenza dell’economia; questo ha fatto sì che sia venuta un po’ a mancare la fiducia da parte delle imprese; io prima ho accennato a “timidi” segnali di ripresa, ma la vera sfida e' trasformarla in una crescita robusta, e questo non puo' non passare per una ripresa degli investimenti, bisogna che riparta la fiducia. D’altronde anche il Ministro Padoan, a margine del G7 finanziario di Dresda ha parlato di“una crescita acquisita per l’anno che comincia ad essere incoraggiante”, sottolineando, tra l’altro, che “la fiducia nel lungo periodo migliora”.

In cosa vi aiuta appartenere ad una rete nazionale come quella delle BCC. Una rete comunque rispettosa delle identità locali...
L’appartenere alla rete del credito cooperativo ha permesso alle BCC di non omologarsi al resto del sistema bancario, preservando la tradizione cooperativa a mutualità prevalente, il localismo, l’autonomia delle singole banche. Facciamo parte di una rete di banche che si impegnano concretamente accanto alle persone, sostenendo i loro sforzi più di quanto riescano a fare le grandi istituzioni ­finanziarie. Alle banche, l’Europa chiede di rafforzarsi per continuare a reggere l’urto della crisi. Il nostro movimento è impegnato anche su questo fronte, al passo con le s­fide del mercato globale. Al tempo stesso, custodiamo una forza irrinunciabile, soprattutto nelle economie avanzate: la mutualità. La mutualità è un “segno di contraddizione” nell’industria bancaria, uno degli antidoti alla crescita delle disuguaglianze che la crisi sta evidenziando. Ci preoccupa il rischio dell’omologazione e della “taglia unica”, soprattutto nella produzione normativa europea. Occorrono leggi che comprendano sino in fondo il valore delle banche del territorio e adottino criteri di adeguatezza e di proporzionalità, essenziali alla loro sopravvivenza.

Una delle vostre ultime iniziative riguardava i giovani...
Sì, l’ultima iniziativa che riguarda i giovani si chiama “CONTO WEB. IL CONTO CHE WWWUOI”. E’ sotto gli occhi di tutti come i nuovi strumenti per la comunicazione digitale, sempre più evoluti, siano pane quotidiano per le giovani generazioni, stiano quasi diventando delle naturali appendici corporee per loro, nel bene e nel male. Addirittura i giovanissimi sono felicemente de­finiti come i "nati digitali", cioè persone che ­fin da piccole hanno familiarizzato con computer e videogiochi. Con la nuova offerta di un conto da utilizzare prevalentemente a web, vogliamo corrispondere a questa loro modalità, ormai ­fisiologica, non solo per comunicare in senso stretto, ma anche per agire: acquistare, leggere, muoversi, apprendere, fare progetti.
Ed è grande la nostra attenzione verso di loro, non solo come destinatari di prodotti e servizi mirati, ma anche come interlocutori privilegiati del territorio sul quale operiamo, con l’obiettivo di accoglierli nella compagine sociale e sviluppare, in questo modo, la diffusione e la cultura della cooperazione di credito. Contro il rischio della rinuncia e dell’allontanamento dalle opportunità di partecipazione, per delusione o scetticismo, le Banche di Credito Cooperativo si propongono come palestre di azione e di coinvolgimento. Creando occasioni in cui i giovani possano fare esperienza e pratica di protagonismo responsabile. In cui siano produttori di idee, coproduttori di decisioni, attori di realizzazioni. In una parola, protagonisti. Alle prime 100 aperture di questo conto Web, viene dato in regalo un PowerBank, che sarebbe un caricabatterie al litio universale per smartphone, tablet e lettori Mp3 con carica USB, per rimanere connessi più a lungo! Quindi un appello ai giovani: approfittatene rivolgendovi ad una delle 22 ­ Filiali della BCC Valdostana sul territorio, sarà possibile approfondire le informazioni su questo ed altri prodotti e servizi, quali ad esempio i mutui agevolati alle giovani coppie con meno di 35 anni.

La BCC è molto attiva anche sul fronte culturale. Penso alla sponsorizzazione del libro di Dujany, ma anche all'attenzione nei confronti della nostra trasmissione che vuole aiutare la diffusione della cultura imprenditoriale.
La BCC Valdostana, oltre a fare attività creditizia in tutta la Valle d’Aosta, ha anche un profondo legame con la gente e in questo contesto guarda con attenzione e sostiene molte iniziative che si realizzano sul suo territorio; tra queste figurano anche quelle riguardanti la cultura perché come Istituto di Credito Valdostano siamo consapevoli dell’importanza che tale aspetto riveste nella storia di una comunità come la nostra, ricca di episodi, di tradizioni e di uomini.
Oltre alla sponsorizzazione di questa vostra trasmissione che ha come obiettivo la diffusione della cultura imprenditoriale, e voglio a questo proposito farle i complimenti per il successo che ha avuto, la nostra Banca, come lei ha ricordato, ha sponsorizzato il libro che ha per titolo “Liberi - Il grande vecchio della Vallée si racconta”, che è stato presentato al pubblico lo scorso 28 marzo, nella nostra sala conferenze dell’Arco d’Augusto. Si tratta di una lunga intervista che il giornalista Giacomo Sado ha fatto al noto personaggio valdostano Cesare Dujany, che, ricordo, il 20 febbraio ha compiuto 95 anni. Sono più di 200 pagine; si tratta di vicende vere, vissute in prima persona, dove emergono ricordi, amicizie, sensazioni, progetti.

Altre novità in vista per la BCC?
Le novità sono già state tante come ho avuto modo di raccontarvi, per cui non vorrei aggiungere altro se non invitare tutti i soci e i clienti a continuare ad approfittare delle opportunità, dei servizi e dei prodotti che la BCC Valdostana mette a loro disposizione. Vorrei però ricordare a coloro che in questi mesi hanno seguito più da vicino le vicende legate al sistema bancario e, in particolare, al Movimento del Credito Cooperativo, avranno appreso dei profondi cambiamenti normativi che si profilano all’orizzonte delle nostre BCC.
Le recenti sollecitazioni ricevute dal Governo, che hanno fatto seguito alla nuova legislazione che ha interessato le Banche Popolari, spingono, infatti, il nostro sistema verso un rapido processo di riforme che consenta di mettere in sicurezza l’insieme delle nostre banche, per salvaguardarne l’identità cooperativa e mutualistica che le contraddistingue da sempre.
Una riforma, quella che si sta delineando in queste settimane, che intende garantire una maggiore integrazione e semplificazione del sistema, anche attraverso strumenti che permettano una maggiore patrimonializzazione delle banche stesse.
Un argomento, quello dell’integrazione delle BCC, non più rinviabile, tante sono le sollecitazioni che arrivano dalla Banca d’Italia, dal Governo, dalla Comunità Europea.
L’auspicio è che la riforma, ormai alle porte, possa avvenire senza omologare le BCC al resto del sistema, ma preservando, invece, la tradizione cooperativa a mutualità prevalente, il localismo, l’autonomia delle singole banche, per continuare a dare risposte concrete alle famiglie e alle imprese che vivono e operano sui nostri territori di competenza.
Una riforma che definirei “epocale”, dopo quella del 1993, quando venne sancita la trasformazione da Casse Rurali a Banche di Credito Cooperativo, che ci farà cambiare pelle, non per obbligo ma comunque su impulso del legislatore. Una strada obbligata oltre che ragionevole, che non muterà affatto la vicinanza al territorio e le peculiarità che da sempre contraddistinguono le nostre banche, che difenderemo senza essere spettatori ma protagonisti in positivo, per preparare il terreno e, poi, tutti insieme, condividere un progetto per un futuro sostenibile.
Una riforma, un cambiamento che non ci deve nemmeno spaventare ma, al contrario, deve essere di stimolo per affrontare le sfide del futuro con rinnovato entusiasmo, per rimarcare la nostra “differenza”, consapevoli di vivere un’esperienza originale come quella del Credito Cooperativo.)

Un sogno imprenditoriale o meglio creditizio da realizzare?
Più che un sogno il mio è un invito a tutti gli imprenditori, e soprattutto a quelli giovani, ad avere più fiducia in una ripresa stabile e di conseguenza a iniziare o a tornare a fare investimenti, perché questo è il momento giusto per farlo e così facendo, dopo un periodo così lungo di crisi, potrete essere gli attori della ripresa economica.

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