20 novembre 2007

Borla, cresce l'export all'interno dell'Unione


2000 metri di capannone per stoccare fino ad un massimo di 1200 tonnellate di carni congelate
contro le attuali 300. La Valdostana Carni di Pollein (25 dipendenti), dal 1968 gestita dalla famiglia Borla, da quattro generazioni sempre attiva nel settore della macellazione, prima in Piemonte e poi in Valle d’Aosta, dal 2005 ha ampliato la sua capacità di commercializzazione
grazie all’inaugurazione del suo nuovo capannone di stoccaggio. «Si è trattato di un vero e proprio salto di qualità – spiega Sergio Borla con la moglie Antonella alla guida dell’azienda - grazie al quale abbiamo potuto aumentare la nostra capacità produttiva e presentarci con le carte in regola sui mercati internazionali, prima su quello russo e oggi su quello rumeno e bulgaro entrati nell’area dell’euro. La crescita dei volumi, o meglio la garanzia della loro continuità durante tutto l’anno, ci ha proiettato verso grossi contratti internazionali con aziende che operano a livello industriale, ad esempio c’è un’azienda dell’Est europeo che lavora circa 1000 quintali di impasti al giorno cui forniamo due-tre camion al mese, cioè una sessantina di tonnellate».

L’investimento è stato di circa 1,5 milioni. Una somma ingente che però già nel medio periodo ha permesso all’azienda valdostana significativi risparmi e una sicura crescita di fatturati che nel 2006 ha portato ad un + 21%, circa 12,5 milioni. «Sul 2007 è ancora difficile fare previsioni. – aggiunge Borla -. Il primo semestre è in leggera crescita, ma riteniamo che a fine anno confermeremo il buon risultato del 2006. E’ un anno di consolidamento. Anche perché l’euro forte e la diminuzione dei sussidi all’export per surplus da parte dell’Unione europea ci hanno reso meno competitivi sul mercato russo dove, come si sa, si esporta soltanto in dollari. In compenso però stiamo facendo crescere le nostre quote di mercato in Francia, Inghilterra e
Germania
».

L’azienda, che mediamente commercializza 100 tonnellate di carne alla settimana, sta ampliando il proprio portafoglio di clienti e in particolare sta rafforzando la sua penetrazione sui mercati dell’est europeo, soprattutto su quello russo. Complessivamente l’export della Valdostana Carni pesa per il 40% dal punto di vista quantitativo e per il 25% in termini di fatturato, in quanto si tratta principalmente di prodotti poveri. Sul mercato italiano l’azienda opera da tempo nella grande distribuzione, nel settore del catering, nelle forniture di bordo (ad esempio MSC Crociere) e nelle mense aziendali in particolare nell’area del Nord Ovest.
La Valdostana carni in particolare ha sviluppato il servizio di forniture ai provveditori di bordo e
così offre la sua carne alle navi mercantili e a quelle petroliere. La carne è acquistata su tutto il territorio nazionale, privilegiando soprattutto l’area del Nord Ovest (Valle d’Aosta, Piemonte e Lombardia) e anche sui principali mercati europei (Olanda, Danimarca, Francia, Belgio, Germania e ultimamente anche Spagna). Borla non ha particolari riflessioni sul fare impresa in Valle d’Aosta. «E’ chiaro – osserva Borla, che fa anche parte del Comitato di Confindustria della Piccola industria, guidato da Paolo Musumeci - che la Valle d’Aosta non è una piazza come Milano, ma credo che, tenendo conto, appunto, delle dimensioni della nostra regione, non ci siano critiche particolari da fare». In materia di nuovi investimenti l’imprenditore non segnala particolari novità. «Noi – conclude l’imprenditore - ogni anno abbiamo una sorta di manutenzione straordinaria continua. Dedichiamo infatti una parte del nostro bilancio al riammodernamento del nostro stabilimento. Ultimamente, ad esempio, abbiamo rifatto gli uffici». (Pubblicato sul Corriere della Valle d'Aosta del 28 giugno 2007)

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