19 novembre 2007

Perucca, albergatori più protagonisti nelle scelte


«Sono convinta che le scelte fatte dall’assessorato regionale al Turismo in materia di promozione dell’offerta turistica valdostana debbano essere il risultato di un’analisi di proposte fatte dagli imprenditori alberghieri che per primi sono chiamati ad interrogarsi su che prodotto vogliono vendere e su quali mercati intendono promuoverlo».

Silvana Perucca, neo-eletta presidente all’unanimità dall’assemblea generale dell’Associazione degli albergatori valdostani (che riunisce in Valle d’Aosta circa 400 aziende) evidenzia la necessità di un maggiore coinvolgimento dell’imprenditore nelle decisioni in materia di promozione turistica. Perucca, albergatrice di Saint-Vincent (il suo vice è Andrea Celesia di Cogne) e prima donna a ricoprire la carica, è convinta che, in qualche maniera, l’attuale processo in base al quale sono costruite le politiche di promozione della Regione debba essere ribaltato, senza per questo incidere sull’attuale legislazione che ha normato nel migliore dei modi il settore dando a ciascun soggetto precise finalità e dettagliati obiettivi. «Prima dobbiamo capire che cosa abbiamo da vendere – precisa la Presidente – e quindi è necessario che gli imprenditori siano coinvolti da subito nel processo. Ma anche i territori devono essere coinvolti: dal Comune, al consorzio, alle Aiat. E tutti insieme devono realizzare uno studio approfondito e serio su che cosa vogliono proporre al turista e poi capire sulla base del prodotto quali sono i mercati dove potrebbe essere più opportuno andare a investire con la certezza di ottenere un ritorno maggior». «Un procedimento – prosegue Perucca - che, oltretutto, permetterebbe anche una verifica più efficace ed efficiente della validità delle iniziative promozionali. Sicuramente uno degli aspetti più problematici. La verificabilità dei risultati delle strategie messe in atto è fondamentale». In questa logica per Perucca l’ipotesi di un’Aiat unica, ipotizzata recentemente dall’assessore al Turismo Ennio Pastoret, che spinga un po’ tutti ad un maggior lavoro di èquipe è una strada non soltanto sicuramente sostenibile ma anche auspicabile. «Abbiamo un solo prodotto da vendere alla fin fine, cioè la destinazione Valle d’Aosta, – aggiunge l’albergatrice – e di conseguenza dobbiamo ragionare sul fatto che dobbiamo presentarci sul mercato nazionale e su quello estero come un’unica regione con dei prodotti turistici differenziati a seconda delle località ». Perucca sottolinea anche il suo forte apprezzamento per la recente scelta fatta dall’assessorato al Turismo di dotarsi di un nuovo servizio «Marketing studi e progetti speciali» diretto dalla caposervizio Gabriella Morelli. «Questa struttura – ha precisato la presidente - in occasione del Convegno organizzato a maggio a Saint-Vincent dall’Amministrazione regionale sull’«offerta turistica valdostana ed il fattore umano» ha offerto una serie di dati decisamente interessanti su cui lavorare, mettendo a confronto i risultati valdostani non soltanto con l’area del Nord Ovest, come accade abitualmente, ma anche con le realtà d’oltralpe. Sono numeri molto importanti per poter elaborare delle strategie concrete ». Comunque la ricetta base del fare impresa turistica in Valle d’Aosta appare una sola: il fare squadra. E gli albergatori valdostani nella formazione del loro Consiglio direttivo sembrano voler dare il buon esempio. «Il nostro statuto – spiega Perucca – prevede che il Presidente e il suo vice, dopo l’elezioni, partecipino a tutti i consigli dove si votano i delegati zonali e ascoltino le richieste della base. Terminate queste visite si elabora un programma che è il risultato di un intensivo contatto con la base. Inoltre sono previsti dei momenti di confronto per verificare come si sta procedendo nella realizzazione del programma concordato. E’ un sistema che da un lato responsabilizza molto la Presidenza dall’altro la sostiene nel suo impegno». Perucca interviene anche sulla ricerca della banca d’Italia presentata la scorsa settimana dal Corriere della Valle con un ampio servizio che ha messo a confronto l’offerta turistica valdostana con quella del Vallese e della Savoia. «Dallo studio emerge che dobbiamo ancora lavorare molto sulle presenze straniere nella nostra regione e questo può essere collegato a numerosi fattori non soltanto alla dinamica dei prezzi evidenziata da Banca d’Italia. Noi abbiamo ancora dei costi di esercizio molto elevati perché dobbiamo far fronte a un costo del lavoro che è più alto nel nostro paese rispetto a Svizzera e Francia. Senza dimenticare altri fattori come marketing, commercializzazione, immagine su cui c’è, forse, ancora da lavorare, anche se, ci tengo a sottolineare, che, ad esempio, sicuramente sulla qualità del servizio offerto stiamo facendo passi da giganti con grossi investimenti nelle strutture ricettive e un mercato regionale che offre già ora realtà alberghiere altamente qualificate» (Pubblicato sul Corriere della Valle d'Aosta del 21 giugno)

0 commenti:

 

© ImpresaVda Template by Netbe siti web