27 febbraio 2008

L'impegno del Comitato per l'imprenditoria femminile

Sostegno all’export (non disdegnando l’ipotesi di creare in un prossimo futuro un consorzio pilota) e criticità delle imprese femminili Sono questi i due fronti su cui intende confrontarsi il Comitato per l’imprenditoria femminile, presieduto da Marilena Bertolin. Il programma di attività 2008 vuole trasformare le analisi quantitative svolte nel 2007 in strategie ad hoc. Dai dati camerali dell’Osservatorio sull’Imprenditoria Femminile risulta infatti che in Valle d’Aosta nel 2006 sono attive 3.353 imprese femminili, per il 93% a presenza femminile «esclusiva» e che rappresentano il 26% del totale delle imprese valdostane. Tale percentuale risulta, seppur di poco, superiore al dato medio nazionale (24%) ed in misura più significativa a quello delle regioni del Nord-Ovest (22%). Le donne imprenditrici nello stesso anno sono 8.452, complessivamente in lieve calo rispetto al 2004 (-4%); tale riduzione appare come la risultante della crescita delle imprenditrici con ruolo di amministratore ed un contemporaneo calo di quelle titolari di impresa (ditte individuali in calo) e con ruolo di mero «socio». «In un contesto regionale come quello valdostano, già complessivamente caratterizzato da un tessuto di imprese assai parcellizzato e di piccole dimensioni, - spiega Claudia Carnevali di Attiva che segue l’attività del Comitato per la Chambre - le imprese femminili appaiono ancor più piccole e meno strutturate rispetto al quadro medio complessivo: solo il 4% di esse sono “società di capitali”, contro il 13% a livello medio regionale; le imprese femminili organizzate comunque in forma societaria sono il 28%, contro il 42% regionale; il 56% delle imprese risulta “con capitale assente” e soltanto il 7% con capitale superiore ai 50 mila euro. Le imprese femminili valdostane sono poi relativamente giovani: tre quarti di esse sono nate dopo il 1990 e più di una su tre dopo il 2000. Settorialmente, metà delle imprese risultano equidistribuite nei comparti dell’agricoltura e del commercio». Una ricchezza dei dati che però necessita di manutenzione e di sbocchi concreti. E così nell'ottica di trasformare le analisi effettuate sui dati delle imprese femminili in un osservatorio permanente, il Comitato per il 2008 ha ipotizzato un approfondimento e aggiornamento dei dati quantitativi e qualitativi rilevati nel 2007. «Si procederà inoltre – conclude Carnevali - ad approfondire mediante focus specifici determinati aspetti di particolare interesse quali ad esempio il comportamento delle imprese di piccole-piccolissime dimensioni, o di settori specifici, l'analisi della propensione all'attività di esportazione in vista di un possibile progetto pilota per la creazione di un consorzio all'export, l'analisi delle imprese cessate negli ultimi due anni e delle cause della loro cessazione». (Pubblicato sul Sole 24 Ore Nord Ovest del 20 febbraio)

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