26 marzo 2008

Viérin (Lavanderia industriale Pollein): in Francia bastano quindici giorni per avviare una società

«In Francia sono sufficienti quindici giorni per avviare una società. Tempi inimmaginabili in Italia e in Valle d’Aosta». Così racconta la nascita nel 2007 di «Lip France» Virgilio Viérin con i due fratelli Remo e Marino alla guida della Lavanderia industriale di Pollein che con il crescere della propria presenza sul mercato transalpino ha deciso di acquisire, alla fine del 2006, un lavanderia artigianale in Savoia, a Megève, che nel corso del 2007 è stata trasformata in una realtà industriale in linea con quanto già viene fatto a Pollein. Un’intuizione importante visto che oggi il 20% del giro di affari dell’azienda valdostana è costituito dall’export sul territorio transalpino. La Lavanderia industriale di Pollein (un fatturato 2007 di 5,5 milioni di euro e circa 80 dipendenti) nasce nel 1967, ma ha le sue origini diversi anni prima in un negozio di 100 metri quadri in via Conte Crotti ad Aosta. L’idea è di Saverio Viérin che avvia l’esercizio commerciale in società con Italo Fiori. Nessuna tradizione alle spalle. Anzi. Viérin ha il dono di saper cogliere in fretta le nuove esigenze della clientela. E un po’ sulla stessa lunghezza d’onda prima della lavanderia aveva aperto una rivendita di alimentari a Valgrisenche nei pressi dei lavori della diga. A distanza di quasi mezzo secolo, Virgilio, Remo e Marino Vierin, si ritrovano a gestire un capannone di 6000 metri quadri, di cui 4500 coperti. Notevole la crescita dell’azienda specializzata nel lavaggio di biancheria proveniente da strutture alberghiere e sanitarie, nel noleggio di biancheria per alberghi, ristoranti e comunità e nella vendita di prodotti per l’igiene della casa e della persona. Agli inizi degli anni 80 gli addetti erano circa 25 e la produzione giornaliera quantificata in 35-40 quintali; negli anni 90 gli addetti diventano 40 con una produzione di 60-80 quintali. Con gli anni 2000, grazie all’acquisizione di nuovi clienti, allo sviluppo di importanti investimenti e all’estensione del servizio all’estero, soprattutto in Francia l’organico si stabilizza intorno agli 80 addetti con una produzione di 160-200 quintali e un incremento del giro di affari che ricopre l’80% del mercato regionale. Importanti gli investimenti nella qualità tanto che oggi la società può vantare ben tre certificazioni di qualità. «Nel 1999 – spiega ancora Viérin - la qualità degli impianti di lavaggio ci ha permesso di ottenere il certificato Uni En Iso 9001:2000 “per il noleggio e trattamento di lavaggio di materiale tessile nonché trattamento di lavaggio di copolimeri industriali”. Poi nel 2004 l’UNI Uni En Iso 14001:2004 e nel giugno 2007, specifico per la nostra attività, l’Uni En 14.065:2004, per la “gestione del lavaggio e ricondizionamento tessili destinati al settore alberghiero, ristorazione e sanitario (teleria piana e divisa) trattati con sistema di controllo della biocontaminazione e assicurazione qualità microbiologica». L’azienda ora prosegue la sua corsa pur in presenza di costi aziendali crescenti che quotidianamente rendono sempre più limitati i margini di redditività. «Ho bisogno – conclude Viérin – di nuove superfici per ampliare la mia produttività. Ma qui in Valle è impossibile. Per questo sto seriamente valutando di dare vita ad un nuovo stabilimento in Francia dove ho trovato una disponibilità nelle municipalità locali davvero straordinaria. Sia chiaro ci sono delle regole severe e i costi da sostenere non sono molto diversi da quelli valdostani ma sono molto più efficienti e hanno molto chiaro il fatto che un imprenditore ha bisogno di ricevere risposte dalla pubblica amministrazione in tempi brevi». (Pubblicato sul Corriere della Valle d'Aosta del 13 marzo)

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