17 aprile 2008

Cresce il peso delle Banche di Credito Cooperativo in Valle d'Aosta

Cresce il peso degli istituti di credito regionali in Valle d’Aosta. Nel corso del 2007 la raccolta complessiva delle due banche di credito cooperativo regionali (Valdostana e Fénis, Nus e Saint-Marcel) ha toccato quota 646,413 milioni (contro i 618,560 del 2006), mentre gli impieghi per la prima volta hanno intravisto quota 300: 287,420 rispetto ai 258.892 del 2006. Tra i due istituti, dopo un biennio di rapporti meno intensi, si è riaperto il dialogo sull’ipotesi di fusione, anche se per ora la cautela dei rispettivi Consigli di amministrazione spinge a confermare semplicemente l’avvio di un canale di confronto sul tema. Un’ipotesi di lavoro senza per ora l’individuazione di tempistiche precise, anche se è inutile nascondere come il nuovo scenario creditizio nazionale tratteggiato dalla definitiva applicazione dell’accordo di Basilea 2 sta costringendo le banche ad elevare i propri standard operativi, puntando su masse critiche più importanti. I bilanci di entrambi gli istituti, proprio in questi giorni all’esame dei rispettivi Cda, fanno comunque registrare buone performance. La Bcc Valdostana nell’ultimo quinquennio ha quadruplicato gli utili passando dagli 816.000 euro del 2003 ai 3.416.501 del 2007 (+5% rispetto al 2006). «La settimana scorsa – spiega il Presidente del Cda della Bcc Martino Cossard abbiamo approvato un bilancio, che verrà presentato a maggio in occasione dell’Assemblea degli azionisti – dove oltre al buon risultato dell’utile netto va evidenziata la crescita del 14,8% del patrimonio di vigilanza, passato da 26,48 a 32,29 milioni. Inoltre rispetto all’anno precedente abbiamo ridotto la sofferenza netta che è passata dal 2,8% all’1,4%».
La raccolta (diretta e indiretta) per la prima volta ha sfondato il muro dei 500 milioni (vedi tabella), mentre gli impieghi hanno superato con maggior convinzione la soglia dei 200, passando dai 208,706 del 2006 ai 227,92 del 2007 (+9,21%). Gli indici di redditività mostrano un miglioramento nel rapporto tra costi operativi e margini di interesse (dall’88,47% all’83,42%); tra le spese del personale e i margini di intermediazione (dal 46% al 39,22%); una sostanziale stabilità nel rapporto tra costi operativi e margini di intermediazione (dal 71% al 70,6%) e una leggera diminuzione (dal 16,38% al 14,81%) per quanto riguarda il ROE, cioè il rapporto tra utile netto e patrimonio netto, in virtù del forte aumento di quest’ultimo. Insomma un 2007 positivo (anche i soci sono aumentati passando da 4.340 a 4.483) nonostante lo stop inflitto alla Bcc da Banca d’Italia nella sua espansione nell’Alto Canavese che nei piani di Cossard doveva supplire alla momentanea impasse di circa un anno fa nel processo di fusione con la Fènis. «Noi – osserva Cossard – in quell’area continuiamo ad operare anche senza uno sportello fisso in quanto vogliamo dimostrare a Banca d’Italia che riusciamo comunque ad essere una presenza significativa sul territorio». Sul processo di fusione Cossard non si sbilancia. Si capisce che l’interesse è rimasto inalterato e che rispetto ad un anno fa l’argomento è tornato in agenda.
2007 confortante anche per la Bcc Fénis, Nus e Saint-Marcel (presieduta da Ruggero Balduzzi) che dopo un 2006 pieno di difficoltà ha ripreso la strada della crescita come dimostra il bilancio presentato la scorsa settimana al cda dell’istituto di credito che opera sul territorio della Media Valle d’Aosta. Nel 2007 la raccolta ha toccato quota 142,426 (133,56 nel 2006) e gli impieghi si sono attestati su 59,5 (50,186 l’anno precedente). In entrambi i casi, tabelle alla mano, i risultati migliori dell’ultimo quinquennio. «Chiuderemo il bilancio, presentato la scorsa settimana al Cda della Fénis - precisa il direttore Maurizio Visiolicon un utile di 222.000 euro facendo registrare una crescita del 125% rispetto all’anno precedente. Inoltre tutti gli indicatori economici segnano un trend positivo: cresce il margine operativo lordo (+18,03%), diminuiscono i costi operativi (-11,07%) e la clientela è aumentata del 7%».
Il rapporto tra costi operativi e margine di intermediazione è passato da 0,98 a 0,75. «Un miglioramento del 25 per cento assolutamente necessario e frutto di un lavoro attento di tutto lo staff dell’istituto - sottolinea Visioli –. E ora per il 2008 il nostro obiettivo è lo 0,60. Del resto i primi dati di quest’anno sono confortanti. Il margine d’interesse del prime mese di gennaio è cresciuto del 36%. Si tratta ora di proseguire sulla via del risanamento. Il nostro lavoro non è ancora terminato ma, per lo meno, la strada è stata imboccata e il tragitto da percorrere tracciato». (Pubblicato sul Sole 24 Ore Nord Ovest del 2 aprile)

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