23 giugno 2008

Energia: oltre 60 milioni di utile per la Compagnia Valdostana delle Acque

60,4 milioni di utile netto d’esercizio contro i 54,3 dell’anno precedente (+11,25% rispetto al 2006). Il Consiglio di amministrazione della Compagnia Valdostana delle Acque (Cva S.p.A). ha approvato nei giorni scorsi il suo miglior bilancio dal 2001. «Il risultato – ci fa notare il Vicepresidente Riccardo Trisoldiassume un maggiore significato in quanto corrisponde al 30,2% del valore della produzione, pari nel 2007 a 200,249 milioni, cioè un 5,4% in più rispetto al 2006». Un dato che va letto nell’ambito di un valore consolidato della produzione del gruppo che supera i 650 milioni. L’attività di Cva si è sviluppata attorno a due assi principali; la gestione diretta di tre impianti idroelettrici e di uno fotovoltaico e la messa a disposizione ai due consorzi di autoproduzione controllati da Cva – Idroenergia e Idroelettrica – di ventisette impianti. «Proprio la maggior produzione degli impianti affittati alle controllate – spiega Trisoldi – unita alla maggior remunerazione dell’energia sul mercato finale – ha inciso maggiormente sul positivo risultato finale». In un simile contesto, il margine operativo lordo (EBITDA) della società ha registrato un incremento, rispetto allo scorso anno, del 7%, attestandosi a quota 145,931 milioni, corrispondenti al 72,8% del valore della produzione. L’utile ante tasse è così passato da 89,59 milioni a 104,653, pari al 52,56% dello stesso valore. Fra gli aspetti particolarmente positivi il miglioramento della posizione finanziaria netta che per la prima volta, sempre nel corso del 2007 ha fatto registrare un ribaltamento della posizione debitoria. «La posizione finanziaria al 31 dicembre 2007 – sottolinea il componente del Cda – evidenzia un residuo di debito a medio termine di 227,9 milioni con un’incidenza sul valore della produzione del 114% e sul patrimonio netto aziendale pari al 30%. Al netto anche della liquidità investita e giacente in conto corrente, la posizione finanziaria diventa positiva per 58,8 milioni».
Cresce anche il ROE che, calcolato sul capitale sociale, è stato pari al 15,3%, contro il 13,7% dell’esercizio precedente. Cva ha poi pagato imposte sul reddito di esercizio pari a 44,167 milioni. Un dato anche questo non secondario visto che, in virtù del particolare regime di riparto fiscale della piccola regione autonoma, i 9/10 delle tasse pagate dall’azienda rimangono in Valle d’Aosta. Numeri che in generale testimoniano il buono stato di salute dell’azienda valdostana già sostenuto dalla scelta delle agenzie di rating Moodys e di Fitchratings di confermare i loro “A1 stabile” e “AA1 stabile”. Nel 2008 prosegue l’impegno della Cva per ampliare la base produttiva. «Nel 2007 il Cda – dice Trisoldi – ha approvato un piano pluriennale di investimenti finalizzato sia all’incremento dell’efficienza e della sicurezza degli impianti di Cva presenti sul territorio valdostano, sia allo sviluppo della capacità produttiva attraverso progetti di interesse locale e nazionale. Complessivamente si tratta di 450 milioni nel sessennio 2007-2013».

«Attualmente – osserva ancora il vicepresidente - due nuove centrali sono in corso di costruzione nel comune di La Thuile e per altre siamo nella fase di presentazione delle domande di concessione». Lo stesso Cda ha però anche approvato un piano denominato “non solo idro” che impegna l’azienda a valutare possibilità di espansione della propria attività anche nell’ambito di altre fonti di energia alternativa. «Come stiamo, ad esempio, facendo – precisa Trisoldi - all’interno di Telcha la società, dove siamo presenti con una partecipazione del 49%, che si occuperà della realizzazione del teleriscaldamento ad Aosta. Proprio in questi ultimi giorni stiamo definendo il business plan per poi prendere i primi contatti con i mercati finanziari». Ma la Compagnia Valdostana delle Acque intende operare anche al di fuori dei confini del mercato regionale. «Stiamo guardando – conclude il manager - con particolare attenzione al settore del fotovoltaico a livello nazionale. Il nostro obiettivo è quello di offrire alla nostra clientela un ventaglio più ampio di energia proveniente da fonti alternative in modo da fidelizzarla. In questa logica siamo anche interessati al settore eolico. Il mercato legato a questa particolare tipologia di fonte alternativa è in forte crescita anche se rimane caratterizzato da grosse difficoltà nell’ottenere le autorizzazioni necessarie per l’installazione degli impianti». (Pubblicato sul Sole 24 Ore Nord Ovest del 18 giugno 2008)

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