12 agosto 2008

Commercio: la preoccupazione degli operatori

L’ultima iniziativa pubblica nel settore del commercio è del comune di Aosta. Nel triennio 2008-2010 l'Amministrazione comunale investirà nel Consorzio di commercianti «Aosta Insieme»oltre 281 mila euro per finanziare le attività del Consorzio stesso. La bozza di convenzione prevede un programma di iniziative tese a promuovere l'albo degli esercizi storici e tradizionali, organizzare eventi enogastronomici, promuovere attività in altre località turistiche per richiamare turisti nel capoluogo regionale, avviare studi e progettazioni per dare nuovo impulso all'attività economico-turistica del capoluogo valdostano. «La situazione del piccolo commercio – spiega Flavio Martino, presidente di Confesercentiè critica. I saldi non stanno andando per niente bene. Inoltre in questi ultimi anni con il diminuire dei margini di redditività dei singoli esercizi si è aggravata la problematica degli affitti, onere sempre più pesante nei bilanci delle piccole aziende commerciali». «In merito poi alla presenza degli esercizi commerciali nei centri storici – sottolinea Martino - si deve fare una seria riflessione. Occorre intervenire, ad esempio, sulle tasse comunali. In questo momento gli affitti sono troppo alti». E cresce così il fenomeno del franchising. «Per molti piccoli commercianti – prosegue Martino- si tratta di una vera e propria ancora di salvezza, soprattutto ora che esiste una legge che ha ben definito diritto e doveri di entrambe le parti. L’unico aspetto negativo è il rischio che nel centro storico di Padova e di Aosta finiscano per esserci gli stessi negozi. Bisognerebbe individuare strumenti adatti a favorire gli esercizi che promuovono la tipicità». Preoccupato anche Giuseppe Sagaria, vicepresidente di Ascom-Confcommercio. «Inutile girarci intorno – osserva – i saldi non stanno andando secondo le aspettative degli esercenti. La gente non si fa vedere in negozio. Chi un tempo aspettava i saldi per spendere ora preferisce risparmiare per coprire altre spese. I magazzini così restano pieni». Sagaria, da poco eletto nel direttivo della Chambre, confida nell’impegno dell’ente a favore del progetto del «Centro commerciale naturale» su cui però deve ancor aessere definita una tempistica precisa. «Anche il nuovo regolamento sui Dehors – prosegue - approvato dal Consiglio comunale del capoluogo regionale ci trova concordi». I numeri messi a disposizione da Unioncamere non sembrano ancora evidenziare un’emorragia significativa. Il saldo tra imprese registrate e cessate è pari a –1,55%, quasi perfettamente in linea con la media italiana del –1,50%. «E’ chiaro però – conclude Sagaria – che chi decide di aprire un’attività in questa particolare congiuntura deve davvero fare molto bene i suoi conti. Io sarei molto cauto».

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