26 novembre 2008

Satelliti made in Valle d'Aosta con 4cPolitospace

Percorso ad ostacoli per l’industria satellitare in Valle d’Aosta. A distanza di un anno sono stati fatti significativi passi avanti sul fronte della ricerca e sviluppo, ma l’insediamento vero e proprio dell’azienda sul territorio regionale a Verrès è slittato di un anno. Due le problematiche. La prima un cambiamento ai vertici aziendali dovuto alle turbolenze finanziarie mondiali. Il Politecnico di Torino nel novembre 2007 costituisce il primo spin-off in Società per Azioni dell’Ateneo, la BPSpace S.p.A. compartecipata al 25% da docenti del Politecnico di Torino (Riccardo Maggiora, Claudio Sansoè, Leonardo Reyneri e Claudio Passerone del dipartimento di ingegneria elettronica) e dall’Ateneo e al 75% dal partner australiano, BQT Satellites Ltd. La Società si occupa di security ed è controllata dalla BQT Solutions Ltd. al 60% e per il resto da un Private Equity Fund - Prime Asset Finance - che vede come suo principale investitore Abdulrahman Ahmad Falaknaz, del gruppo Falak holdings, con sede a Dubai. Ora il socio australiano ai primi di agosto è stato acquisito dalla statunitense 4controls, società quotata al Nasdaq (di qui il cambio di nome), un passaggio che ha inevitabilmente richiesto un periodo di rodaggio per metabolizzare il nuovo assetto aziendale. Dall’altro difficoltà di tipo burocratico legate ai procedimenti di autorizzazione per la ristrutturazione dell’edificio, senza contare i tempi morti indotti dai vari appuntamenti elettorali. «Ora però – osserva Claudio Sansoè – abbiamo la certezza che verrà siglato un addendum alla convenzione fatta con il Politecnico in merito alla sua presenza nel Polo Tecnologico di Verrès. La Giunta approverà l’integrazione nella sua seduta del 29 novembre e il 19 dicembre ci sarà la firma di Regione e Ateneo. A quel punto l’iter sarà finalmente avviato e il 2009 potrà diventare l’anno in cui dare concretezza al nostro progetto». «L'obiettivo finale della 4c Politospace – sottolinea Riccardo Maggiora - rimane quello di progettare e realizzare satelliti per l'osservazione della Terra in "tempo reale" basati su SAR (Radar ad Apertura Sintetica) utilizzando tecnologie e sistemi innovativi e su questo abbiamo continuato a lavorare presso l’Incubatore di imprese innovative del Politecnico. La sede di Verrès permetterà però di affrontare, come primo passo, la progettazione e la costruzione del radar». Gli attuali sistemi di elaborazione dell'immagine, spiegano i docenti, sono del tutto inadeguati alle prestazioni richieste da un satellite che abbia pretese di "tempo reale" in quanto il tempo impiegato per l'elaborazione si misura in termini di ore. «Abbiamo sviluppato – spiega Maggiora - un algoritmo ottimizzato per il primo livello di elaborazione. Abbiamo provato a realizzarlo su PC standard, ottenendo tempi dell'ordine dei 6-8 minuti, già decisamente inferiori allo standard». «Al momento – aggiunge ancora il docente - stiamo traducendo l'algoritmo per utilizzarlo su DSP, cioè macchine dedicate per l'elaborazione numerica dei segnali. La stima è che questa soluzione riduca i tempi ad un valore intorno ai 20-30 secondi». «Riassumendo, - conclude il professore - ci stiamo occupando dei due problemi chiave, hardware e software, dell'architettura del SAR, lasciando il resto - antenna, struttura meccanica, sistema di trasmissione a Terra dei dati ricevuti, gestione della potenza- a quando avremo la disponibilità di spazi e strutture adeguate».

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