31 maggio 2008

La ricerca della C.G.I.A. di Mestre sul pubblico impiego

Si parla spesso della C.G.I.A di Mestre e delle ricerche che fa. L'ultimissima è di oggi ed è sul pubblico impiego dal titolo «Statali: uno su tre lavora nella scuola». Inutile dire quanto questa ricerca interessi la Valle d'Aosta. Come piccolo regalo di giornata vi offro perciò una sintesi con tanto di tabelle realizzata dalla stessa associazione. Qualche post di riflessione sarebbe gradito anche perchè il tema dei costi e dell'efficienza della pubblica amministrazione è sicuramente un pilastro fondamentale dello sviluppo economico di una regione.

Spunti di riflessione - 26: Elezioni regionali in Valle d'Aosta: Capacità di ascolto e idee di futuro

Propongo il consueto editoriale pubblicato questa settimana sul Corriere della Valle d'Aosta.


I più stupiti del successo elettorale sembravano proprio gli unionisti. E in parte è comprensibile. Da un lato c’era il timore che l’onda lunga del Pdl sommergesse anche la Valle. Dall’altra non riuscivano a capire quanto fosse il peso della dissidenza unionista e fin dove potesse arrivare l’Alleanza progressista autonomista.
Il risultato finale sarà il Consiglio più regionalista nella storia di questa regione. Ben 22 consiglieri contando i 17 dell’Uv e i 5 di Vda Vive e Renouveau.
Oltre naturalmente agli autonomisti di scuola Dc, cioè la Stella Alpina, e alla Fédération autonomiste che porta in Consiglio regionale Claudio Lavoyer (un tempo Adp) e Leonardo La Torre (in passato sindaco socialista di Aosta). Per le forze nazionali lo spazio è esiguo: quattro seggi al Pdl e tre al Pd. L’Arcobaleno è ko. Il Centro autonomista insomma ha ricevuto un mandato ampio con il 61,94% dei consensi e con l’indicazione cristallina (le oltre 13.000 preferenze a Augusto Rollandin) di chi dovrà presiedere il futuro Governo regionale. Quasi che l’elettore volesse invitare il mouvement ad evitare le lacerazioni e le tensioni che portarono alla nascita della Giunta guidata da Carlo Perrin con tutto quello che ne seguì.
Ora però è giunto il momento di mettersi al lavoro. La scorsa settimana, in uno scritto che ho scoperto apprezzato, ho sviluppato alcune riflessioni sull’attività del futuro Consiglio regionale, in particolare della Giunta. Oggi voglio principalmente limitarmi a fare ai 35 consiglieri i miei migliori auguri di buon lavoro.
Un’unica annotazione. Rollandin nelle varie interviste rilasciate ha sottolineato l’importanza del
saper ascoltare e del dare risposte alla gente nel più breve tempo possibile. Una capacità di decidere che parte, però, da una conoscenza approfondita del problema attraverso i suoi protagonisti. Mi sembra un modus operandi apprezzabile. Credo, però, che accanto alla risoluzione dei tanti problemi contingenti occorra anche individuare una vocazione, un’idea di futuro per questa regione. (Pubblicato sul Corriere della Valle d'Aosta del 29 maggio 2008)

30 maggio 2008

Quattro atleti per la Bcc Valdostana









Con lo slogan Campioni per definizione - Banca per tradizione» la Bcc Valdostana, presieduta da Martino Cossard, con la consulenza della Sanguinetti Comunicazione, lancia la sua nuova campagna istituzionale 2008 e lo fa unendo la propria immagine a quella di quattro atleti valdostani particolarmente noti: Abele Blanc, Bruno Nex, Gloriana Pellissier e Elisa Brocard. L'obiettivo è rafforzare la familiarità e la prossimità dell'istituto con il territorio regionale in modo da consolidare clienti e soci attuali e acquisirne di nuovi. I successi di questi sportivi diventano, in qualche maniera, i successi della Bcc Valdostana. Come lo sport presuppone passione dedizione, così la banca lavora da sempre mettendo in pratica i valori della cultura valdostana. Un legame forte, quello che queste immagini vogliono suggerire, che la Bcc promuoverà attraverso una campagna di affissioni, pubblicità sui media locali, calendari, agende, perfino cartoline che potete vedere leggendo questo post. Si potranno vedere anche alcuni filmati attraverso dei «totem interattivi» posizionati, per ora, nella sede centrale di Piazza Arco d'Augusto e nelle filiali di Gressan e Saint-Christophe. «I monitor - conclude Cossard - potranno essere consultati attraverso il «touchscreen» e offriranno un ricco pacchetto di informazioni nell'ottica della trasparenza bancaria. Il cliente potrà stampare quello che più lo interessa».

29 maggio 2008

Via delle Indie: nuova linea di integratori alimentari a base di alghe distribuiti nelle farmacie

Una nuova linea di prodotti, a base di alghe, per l’integrazione alimentare con il marchio «Aramen 1.9.7.», sarà presentata dalla società Via delle Indie di Champdepraz, al Forte di Bard Venerdì 6 giugno. Saranno presenti, in qualità di relatori, personalità di spicco del settore nutrizionale ai quali è affidato il compito di illustrare le peculiarità della nuova linea di prodotti che sarà distribuita esclusivamente dalle farmacie. «La nuova linea – conferma Raffaele Bellizia, amministratore della società - utilizza il metodo di abbattimento della carica batterica nei prodotti alimentari messo a punto dall’azienda». La lavorazione studiata dalla «Via delle Indie» parte dall’esigenza di fornire all’industria un prodotto corretto microbiologicamente. L’azienda ha perciò concentrato la sua ricerca, effettuata nell’ambito dell’apposita legge legge regionale della Valle d’Aosta, sull’obiettivo di realizzare un metodo che fosse in grado di controllare ed abbattere le cariche batteriche. «Si tratta di sanificare il prodotto vegetale mantenendone però intatte le proprietà organolettiche - sottolinea Bellizia – conservando i principi attivi e le caratteristiche dello stesso prodotto, come profumo, sapore e quant’altro». La conclusione positiva del progetto di ricerca e sviluppo sull’abbattimento delle cariche batteriche nei prodotti alimentari rappresenta un esempio di sinergia tra l’amministrazione pubblica e l’impresa. Raggiunto tale obiettivo, la Via delle Indie, rispondendo a quella che è la sua missione: natura, salute e benessere, ha deciso di percorrere la strada degli integratori alimentari. «La scienza sottolinea come un’alimentazione corretta possa prevenire o addirittura curare determinate patologie, - conclude Raffaele Bellizia - quindi l’azienda si è inserita nel mondo degli integratori con un prodotto nuovo: l’alga fresca». L’alga viene raccolta nel mare dell’Irlanda 24 ore prima di essere recapitata nello stabilimento di Champdepraz. Il nuovo prodotto, ricco di antiossidanti, grazie ai risultati ottenuti nel corso del progetto di ricerca e sviluppo finanziato dalla Regione VDA, sarà batteriologicamente corretto e distribuito nelle farmacie con il marchio ‘Aramen 1.9.7.».

Camera di Commercio: Genestrone punta all'Osservatorio economico e al Centro Fiere

«Se avessimo creato la Camera soltanto per portare avanti l’attività istituzionale, prima in capo a vari assessorati, inutile dire che non se ne sentiva il bisogno. Noi dobbiamo incidere sullo sviluppo economico della Valle d’Aosta». Pier Antonio Genestrone, 63 anni, presidente dell'Ascom Confommercio Valle d'Aosta, un passato democristiano di cui va particolarmente fiero, confermato nei giorni scorsi alla presidenza della Chambre Valdôtaine, così commenta il lavoro svolto dalla sua Chambre nell’ultimo biennio. Soprattutto ora che un voto quasi plebiscitario (24 suffragi favorevoli e tre nulli) dopo il primo mandato parziale (settembre 2005 – maggio 2008), durante il quale è subentrato al dimissionario Piero Roullet, gli permetterà di rimanere in carica fino al 2013 e poter porre le basi definitive per il futuro dell’ente che nel 2007 ha messo in campo una disponibilità di spesa di 3,3 milioni di cui 0,82 utilizzati per interventi economici con immediata ricaduta sul territorio. Due gli eventi vetrina dell’attività della Chambre: Rigenergia, giunta alla seconda edizione, e Buyinvda, proposto per la prima volta quest’anno. «Ci tengo a sottolineare – precisa Genestrone – che si tratta di iniziative realizzate quasi completamente in house e che hanno fatto registrare da subito numeri importanti per la nostra regione, destando interesse in tutta l’area del Nord Ovest».
Rigenergia, con i suoi 3.000 metri quadrati di superficie coperta, 80 espositori e 20 convegni, ha visto passare 20.000 visitatori, ha messo in palio 39.000 euro per gli Istituti superiori valdostani e per tre neolaureandi su temi energetici. E poi ha coinvolto circa 700 studenti iscritti alle aule energetiche, e ha garantito 190 contatti alla Borsa di cooperazione. «Resta inteso che – ha aggiunto il presidente della Chambre - di fronte ai dati della seconda edizione, Rigenergia deve proseguire anche nel 2009. Per il prossimo anno sarà necessario però perfezionare quegli aspetti che hanno rivelato alcune criticità e potenziare ulteriormente gli atout sui quali intendiamo puntare per far diventare la nostra fiera uno degli eventi più importanti dell'euroregione “Alpi-Mediterraneo” in materia di energia».
Ottimi anche i risultati di Buyinvda. La borsa internazionale del turismo di montagna, organizzata dalla Chambre Valdôtaine e dalla Regione Valle d'Aosta, in collaborazione con la Casa da Gioco di Saint-Vincent, ha assicurato agli operatori presenti quasi duemila incontri commerciali complessivi, equivalenti ad una media di sessantuno per ogni operatore valdostano con picchi di ottanta per alcuni espositori e con minimi che non sono scesi mai sotto i cinquantacinque. Ma non saranno soltanto questi i soli pilastri dell’attività della giunta camerale nel futuro quinquennio. Fra le priorità indicate da Genestrone, e illustrate anche in occasione della sua rielezione, figurano la realizzazione di uno spazio fieristico stabile, una sede tutta per la Chambre, la costituzione con la Regione di un Osservatorio economico e la defnizione, lavoro già avviato da alcuni mesi, di un prezzario del settore edile per il mercato privato, senza dimenticare l’attuazione di un progetto per la riorganizzazione delle operazioni di carico e scarico nel centro storico del capoluogo regionale. «In particolare su quest’ultimo punto – osserva Genestrone – siamo molto vicini alla definitiva individuazione dell’area». Ma Genestrone guarda con interesse anche al rafforzamento dei contatti con la rete camerale. «Ho recentemente partecipato in Piemonte – conclude il Presidente – ad un incontro di Unioncamere per illustrare il progetto di costituzione da parte del sistema camerale di una banca di garanzia in grado di garantire finanziamenti alle piccole e medie imprese italiane pari a 55 miliardi di euro. Si tratta di un nuovo strumento che affianca e – sia chiaro – non sostituisce l’attuale sistema dei consorzi. Come Valle d’Aosta guardo con grande interesse a questo progetto e intendo seguirne con attenzione gli sviluppi». (Pubblicato sul Sole 24 Ore Nord Ovest del 28 maggio 2008)

I componenti del Consiglio direttivo
Oltre a Genestrone, fanno parte del Consiglio Elisabetta Allera (turismo), Giuseppe Balicco (agricoltura), Guido Bertolin (industria - piccole imprese), Alberto Celesia (commercio), Emilio Cenghialta (servizi alle imprese), Luigi Cerise (cooperazione), Martino Cossard (credito e assicurazioni), Gabriele Costa (artigianato), Edda Crosa (servizi alle imprese), Mauro Filippi (organizzazioni sindacali), Ferruccio Fournier (trasporti e spedizioni), Pierluigi Genta (Commercio - piccole imprese), Leopoldo Gerbore (turismo), Cesare Grappein (trasporti e spedizioni), Giulio Grosjacques (industria), Roberto Jorioz (ordini professionali), Ezio Mossoni (agricoltura - piccole imprese), Corrado Pallais (commercio), Demetrio Papagni (artigianato), Monica Pirovano (industria), Carmelo Polito (consumatori), Mario Felix Risso (artigianato), Nicola Rosset (turismo), Giuseppe Sagaria (servizi alle imprese), Eugenio Salmin (artigianato), Roberto Franco Sapia (artigianato) e Ezio Sartor (artigianato).

E quelli poi eletti nella Giunta
Giuseppe Balicco (agricoltura), Ferruccio Fournier (trasporti e spedizioni), Pierluigi Genta (Commercio - piccole imprese), Leopoldo Gerbore (turismo), Giulio Grosjacques (industria), Demetrio Papagni (artigianato), Monica Pirovano (industria), Mario Felix Risso (artigianato) e Roberto Franco Sapia (artigianato) sono i consiglieri eletti nella Giunta camerale che affiancheranno il presidente Pierantonio Genestrone nel prossimo quinquennio. La votazione si è svolta nel pomeriggio di ieri, mercoledì 28 maggio, nel corso della seconda riunione del Consiglio camerale, durante la quale si è proceduto anche all’elezione del Collegio dei Revisori dei conti (Germano Gorrex, Jean-Pierre Charles e Marco Linty membri effettivi, Jean-Claude Favre e Alda Frand-Genisod membri supplenti).

«Il fatto che la Giunta precedente sia stata confermata per otto noni (Sapia è l’unico nuovo eletto in sostituzione di Sergio Enrico non più in Consiglio camerale), credo che possa rappresentare un giudizio positivo sul nostro operato e un attestato di fiducia per la gestione dei prossimi cinque anni di attività. Fatta la squadra, – ha spiegato Genestrone in una nota – sarà nostro compito iniziare subito a progettare e programmare le prossime edizioni di Rigenergia e BuyIn’Vda e a portare a termine entro fine anno il prezzario delle opere edili, oltre che il progetto di carico e scarico all’interno del centro storico di Aosta. Le altre due priorità improcrastinabili riguardano invece l’individuazione della nuova sede della Chambre e il passaggio dell’organico regionale, questioni sulle quali saremo chiamati a trovare delle soluzioni insieme al futuro Governo regionale».

28 maggio 2008

I sapori di Bonne Vallée: gioie e fatiche di un'impresa famigliare

Un forno antico all’opera, un’intera famiglia al lavoro per una notte intera e al mattino, cotti i pani, «un’aroma che è difficile descrivere, ma che non si dimentica» così Monica Genestreti, racconta il lavoro alla Cascina Mamy a Vert (il forno si trova però a Hône ed è utilizzato per alcune particolari produzioni), frazione di Donnas, che, con il marito Ezio Chappoz e il cognato Silvio, manda avanti l’azienda «Bonne Vallèe». La cascina sorge circondata da campi di mais di «Spinosa rossa», «spinosa nera» e «isola», varietà tipiche di quest’area e del vicino canavese da diverse generazioni. E presto la produzione si amplierà con la coltivazione della segala, un necessità resa impellente dalla improvvisa crescita dei prezzi delle materie primi, uno dei tanti effetti di una globalizzazione che si fa sentire nel micro come nel macro. «Il mais che produciamo – osserva Monica - nasce da un terreno concimato esclusivamente con letame che reperiamo nella zona da aziende zootecniche e che stocchiamo nei pressi dei campi con anticipo di almeno sei mesi per fertilizzare il terreno in modo equilibrato». Il mais macinato direttamente costituisce così uno dei principali ingredienti dei prodotti di pasticceria della piccola azienda agricola. «La nostra farina di mais – aggiunge Genestreti - è utilizzata nella cucina tradizionale valdostana per la preparazione di prelibate “miasse” e per la classica polenta integrale. Le miasse sono sottili veli di farina di mais macinata fine cotti in uno speciale attrezzo di ferro. Dopo la cottura si farciscono con qualche cucchiaiata di “salignun” cioè una ricotta aromatizzata con cumino, sale e peperoncino». E’ poi ricchissima la produzione di biscotti di mais, di castagne, di segale e bren. Senza dimenticare il «Farin’el», un dolce rustico a forma di pan carré che permette interessanti accostamenti con i salumi. O la «Flantze», dolce di pasta frolla integrale di farina di frumento e segale, burro e frutta secca che si ben accompagna a del vino passito o dolce, e la «Micoula», un dolce povero in cui prevale il gusto della farina di segale e frumento e quello delle castagne, e la ricca produzione di biscotti. Il tutto senza conservanti, coloranti e aromi. «Dalla terra alla tavola» come recita l’accattivante slogan che accompagna il marchio «Bonne Vallée». L’ambiente agreste non deve però trarre in inganno. Fare un’impresa nel settore alimentare è estremamente complesso come ci confessa Monica. «Gli adempimenti sono davvero tanti. Si tratta anche di leggi con una loro logica condivisibile ma tenerne conto nel loro insieme è davvero difficile. Si va dalla Hccp da aggiornare, alle analisi delle acque ogni quattro mesi, ai tamponi ambientali per verificare la sanità dei prodotti. E poi c’è la 626, la tracciabilità dei prodotti. Abbiamo a che fare con l’Usl, con i Nas. Ricordarsi tutto quando si è una piccola azienda è davvero difficile. Occorre essere molto organizzati. Con una battuta verrebbe da dire che ci vuole uno che lavora e uno e mezzo che scrivono». Tuttavia la voglia di fare impresa non manca a Monica, Ezio e Silvio e non molto distante dalla loro azienda agricola, nel dicembre del 2005, hanno inaugurato l’agriturismo «Lou Rosé». «Abbiamo ristrutturato un’antica cascina – ci spiega Monica - detta Cascina Rosè risalente al 1700. La struttura è dotata di 6 camere per un totale di 13 posti letto, il servizio offerto è di pernottamento con prima colazione. E’ un investimento fatto anche pensando al futuro dei nostri tre figli». (Pubblicato sul Corriere della Valle d'Aosta del 22 maggio 2008)

27 maggio 2008

Elezioni regionali 2008: In Valle d'Aosta i venti nazionali spirano alla loro maniera

Propongo una anticipazione di quanto leggerete sul Corriere della Valle di questa settimana che, ovviamente, dedicherà ampio spazio alle elezioni regionali. Non ho ricevuto ancora mail di commento all'ultima tornata elettorale. Un peccato visto che nella sola giornata di lunedì i visitatori di questo blog sono stati oltre 300.

I venti nazionali spirano alla loro maniera in Valle d’Aosta. Se da un lato non sospingono la Pdl come alle ultime politiche, dall’altro azzerano, anche nella nostra regione, la presenza dell’Arcobaleno fra le mura, a lungo amiche, di Place Deffeyes. Ma l’affinità sicuramente più evidente tra l’elettore valdostano e quello italiano è la precisa volontà di assicurare una governabilità quinquennale con un’indicazione quasi non negoziabile su a chi deve toccare questo compito. Insomma se la legge elettorale italiana non era del tutto bipolarista ma alla fine ha comunque semplificato il sistema politico, anche quella regionale (la cui paternità spetta al presidente dell’Uv Guido Cesal consigliere uscente che, per gli strani giochi della sorte, non siederà fra i banchi del Consiglio in qualche maniera da lui stesso creato) non era presidenzialista, ma i valdostani hanno votato come se lo fosse. I 13.836 voti di Augusto Rollandin lasciano davvero pochi dubbi al riguardo. E così il Consiglio regionale per la sua tredicesima legislatura avrà una maggioranza di ventitre consiglieri (17 Uv, 4 Stella Alpina e 2 Fédèration Autonomiste). All’opposizione siederanno otto consiglieri dell’Alleanza progressista autonomista (cinque per Vallee d'Aoste Vive/Renouveau Valdôtain e tre per il Partito Democratico) e quattro per il Partito della Libertà. La maggioranza uscente passa da 23 consiglieri contro i 25 della tornata precedente. Cresce la Pdl di un seggio (da 3 a 4). Sparisce, come già sottolineato, dal Consiglio regionale, l'Arcobaleno e in Consiglio esordisce Vda Vive-Renouveau con 5 seggi che di botto si ritrova ad essere la seconda forza politica della Regione. Il Pd prende idealmente il posto dei Ds e perde un seggio (da 4 a 3). Il confronto tout court con il risultato di cinque anni fa non rende però giustizia del successo unionista. Una valutazione corretta del trend non può non tenere infatti conto delle due recenti tornate di elezioni politiche del 2006 e del 2008 e delle varie diaspore che hanno colpito il movimento, successivamente al 2003. Eventi che se analizzati sotto la giusta luce confermano l’egemonia politica dell’Union sulla Regione. Centrodestra e centrosinistra, per loro stessa ammissione, hanno fatto segnare score decisamente inferiori alle attese.

Il voto nella regione
Il risultato sul territorio è stato assolutamente omogeneo. Anche il capoluogo regionale come già nel 2003 non ha tradito l’Uv che ha raccolto 6.641 suffragi staccando nettamente il Popolo della libertà che, con il 14,54%, è diventata la seconda forza ad Aosta e raccogliendo, da sola, più voti della coalizione dell’Alleanza autonomista progressista. Oltre che in città l’Union ha vinto con percentuali spesso al di sopra del 50% in altri 66 comuni. I restanti sette sono stati appannaggio di VdaVive-Renouveau (Rhêmes-Notre-Dame, Torgnon e Valsavarenche), di Stella Alpina (Allein e Pollein) e Fédération Autonomiste (Pontey e Saint-Denis), comuni dove le liste vincitrici presentavano o il primo cittadino, ad esempio Albert Chatrian per Torgnon, oppure leader indiscussi come Marco Viérin (Pollein) o Claudio Lavoyer (Pontey).

26 maggio 2008

Elezioni regionali 2008 in Valle d'Aosta: ecco i nomi dei 35 consiglieri. Rollandin da record.

Completo il quadro con i 35 consiglieri eletti. Augusto Rollandin ha stabilito un nuovo record di preferenze. Oltre 8000 preferenze di distacco dal secondo dell'Union e oltre 11.000 dal Presidente della Giunta regionale uscente Luciano Caveri. Il suo successo in termini di suffragi personali era facilmente pronosticabile, ma credo che pochi avrebbero ipotizzato simili score e soprattutto simili distacchi.

Partito della libertà: Massimo Lattanzi (1.595), Enrico Tibaldi (1.406), Alberto Zucchi (993) e Cleto Benin (915)

Stella Alpina: Marco Vierin (3.171), André Laniece (2.179), Dario Comé (1.660) e Francesco Salzone (1.578)

Federation autonomiste: Claudio Lavoyer (1.390) e Leonardo La Torre (1.238)

Union Valdotaine: Augusto Rollandin (13.836), Giuseppe Isabellon (5.167), Aurelio Marguerettaz (4.042), Laurent Viérin (3.950), Albert Laniece (3.405), Alberto Cerise (2.985), Luciano Caveri (2.770), Emily Rini (2.531), Ennio Pastoret (2.284), Andrea Rosset (1.933), Mauro Bieler (1.913), Salvatore Agostino (1.759), Alberto Cretaz (1.742), Manuela Zublena (1.723), Helene Imperial (1.682), Carlo Norbiato (1.665) e Diego Empereur (1.657)

Renouveau Valdotain/Vallee d'Aoste Vive: Roberto Louvin (3.936), Albert Chatrian (1.515), Giuseppe Cerise (1.110), Patrizia Morelli (1.030) e Alberto Bertin (898)

Partito Democratico: Raimondo Donzel (1.441), Carmela Fontana (987) e Gianni Rigo (859).

Elezioni regionali 2008 in Valle d'Aosta: la ripartizione dei seggi

A onor di cronaca propongo la suddivisione dei 35 seggi del Consiglio regionale della Valle d'Aosta per la prossima legislatura: Partito della libertà 4 seggi - Stella Alpina (4) -Federation Autonomiste (2) - Union Valdotaine (17) -Vallee d'Aoste Vive/Renouveau Valdotain (5) - Arcobaleno (0) -Partito Democratico (3) seggi. La maggioranza uscente (Uv - Stella Alpina e Fédération) si ritrova così con una maggioranza di 23 consiglieri contro i 25 della tornata precedente. Cresce la Pdl di un seggio (da 3 a 4). Sparisce dal Consiglio regionale l'Arcobaleno e in Consiglio arriva Renouveau con 5 seggi. Il Pd prende il posto dei Ds e perde un seggio (da 4 a 3). Il confronto con il risultato di cinque anni fa non rende però giustizia al successo unionista. E' un risultato che, almeno come trend, deve tenere conto delle due tornate di elezioni politiche e delle varie diaspore che hanno colpito il movimento che conferma indubbiamente la sua egemonia politica sulla Regione. E ora attendiamo i nomi dei futuri 35 consiglieri cui ricordo la mia famosa lettera.

Elezioni regionali in Valle d'Aosta: giochi fatti, centro autonomista oltre il 60%

L'Union Valdôtaine va verso un risultato davvero eccezionale. Supera da sola il 44% e come coalizione si attesta al 62%. Risultato negativo per il Popolo della libertà che supera di un soffio il 10% e per l'Alleanza progressista autonomista che non raggiunge il 30%, praticamente la stessa percentuale raggiunta in occasione della tornata referendaria. Un responso elettorale chiarissimo che lascia davvero pochi dubbi. Anche il quadro che si sta delineando a livello di preferenze con un Rollandin saldamente in testa con oltre 5000 preferenze non ammette molte repliche.

Elezioni regionali 2008 in Valle d'Aosta: il trend per il centro autonomista si conferma e cresce

A giudicare da come stanno andando i seggi aostani credo che le mie previsioni per quanto riguarda il centro autonomista possano essere riviste verso l'alto. Anche gli alleati sono in significativo recupero. Deludenti i risultati di Pdl e centro sinistra autonomista, dove brilla principalmente Renouveau che, probabilmente, ha sottratto qualche suffragio agli alleati. Salvo incredibili sorprese è l'ennesima riprova che Politiche e Regionali sono mondi a parte non raffrontabili. Rollandin nelle preferenze è già in testa. Ora la gara è tutta nella nuova maggioranza che si sta andando a delineare. Chi vincerà in casa Uv e, soprattutto, da chi sarà composto il nuovo drappello di consiglieri?

Elezioni regionali in Valle d'Aosta 2008: vendiamo la pelle dell'orso prima del tempo

Facciamo quello che non si dovrebbe mai fare. Vendiamo la pelle dell'orso prima del tempo. Il trend attuale fa pensare ad un successo già al primo turno del Centro autonomista con però un pesante riequilibrio all'interno della coalizione. La Fédération è a rischio (una profezia che si è autoavverata?) e la Stella Alpina (complice anche la defezione di Ivo Collé nella vallata del Gran San Bernardo) non sembra brillare. In merito alla coalizione di centro sinistra autonomista il risultato finale potrebbe rinbalzare tra la buona performance di Nicco (38%) e lo zoccolo duro referendario (28%). Vda Vive-Renouveau ha portato via qualche suffragio all'Union che però in molti casi è stato compensato con elargizioni involontarie provenienti dagli alleati. Il Pd non sembra riuscire a sfondare l'area diessina, ma bisogna attendere Aosta. Ragionamento molto simile anche per la Pdl. Mi voglio però sbilanciare in una previsione.

Centro autonomista 52-55%

Centro sinistra autonomista: 31-34%

Pdl: 15-17%

Scrivetemi le vostre previsioni. Non si vince niente salvo la soddisfazione di azzeccarci. I più audaci sono invitati anche a dire la loro sulle preferenze. Dove si fermerà Augusto Rollandin? E soprattutto chi ci sarà nelle piazze d'onore? Quali assessori potrebbero non tornare più fra i banchi del Consiglio? Quesiti da thriller...

Elezioni regionali 2008 in Valle d'Aosta: ultimo atto

Urne finalmente chiuse. L'affluenza finale per le elezioni regionali in Valle d'Aosta 2008 si attesta al 74,27% contro il 77,18% del 2003. Confesso che già scorrendo l'affluenza comune per comune ci si potrebbe lanciare in qualche considerazione interessante. Ma non vorrei atteggiarmi a novello Nostradamus. Su questa tornata elettorale è davvero difficile sbilanciarsi. Anche perchè sono fortemente convinto che, per quanto ravvicinati, non si potrannno sovrapporre gli esiti delle politiche 2008 con ciò che le urne ci diranno entro le tredici circa di oggi.
Come già fatto per le politiche durante la giornata vi offrirò qualche piccolo commento. Ma sono interessato anche alle vostre analisi. Le più interessanti saranno pubblicate sul numero del Corriere della Valle d'Aosta di questa settimana che, ovviamente, avrà tantissime pagine dedicate alle elezioni regionali. Mi raccomando però evitate l'anonimato.

25 maggio 2008

Concorso "miglior imprenditore": votate, votate, votate, ma, soprattutto, scrivete, scrivete, scrivete.

Sono ormai 126 i voti raccolti in dodici giorni dal Concorso «Vota il miglior imprenditore valdostano» (potete esprimere la vostra preferenza nella colonna di destra). Evito per ora di commentare i primi suffragi in quanto la durata del concorso mi consiglia di farlo più avanti. La risposta, per ora, mi pare positiva anche se chiedo ancora ai visitatori del blog di invitare il maggior numero di persone ad esprimere il proprio parere. In particolare noto con rammarico di non aver ricevuto nessuna mail di commento sul concorso. Neppure di critica. Siccome nei prossimi giorni intendo spiegare quale futuro vorrei dare a questo concorso vorrei potermi confrontare con l'opinione di qualche visitatore. In particolare sto valutando in quale maniera rendere leggermente più democratico il meccanismo di selezione dei futuri candidati al premio per il 2009. Sempre che, ovviamente, l'interesse manifestato, in questi primissimi giorni, continui.

24 maggio 2008

I liquoristi contestano la sospensione dell'esenzione fiscale

«Mediamente tra un prodotto a tassa pagata ed uno senza accisa c’è una differenza di almeno due euro». Nicola Rosset, a.d. della Saint-Roch e referente di Confindustria Valle d’Aosta per il settore liquori, non ci sta e contesta le motivazioni che hanno portato alla sospensione in Valle d'Aosta, a partire dal 30 aprile, del meccanismo di esenzione fiscale per le ditte che importano o producono alcol, zucchero e birra. «La sospensione temporanea – aveva spiegato l'assessore regionale alle attività produttive, Leonardo La Torre - è stata decisa per capire come mai i prodotti arrivano al consumatore finale senza evidenti vantaggi di prezzo, è necessario studiare nuovi meccanismi che consentano a tutti i valdostani di beneficiare di questa opportunità offertà». Rosset, in via riservata, ci mostra anche una tabellina dove sono riportati alcuni dati sensibili della sua attività commerciale e che mettono in evidenza la maggior convenienza dei prodotti commercializzati sul territorio regionale. Ma come è possibile che le parti siano così distanti? Va premesso che il ddl non è mai piaciuto ai diretti interessati. Le sezioni valdostane di Confindustria, Confcommercio e Confesercenti, già due anni fa’, avevano bocciato all’unisono con un documento unitarioil disegno di legge regionale, appena approvato dal Consiglio. Pur condividendo la necessità di disciplinare ex novo una materia sino ad ora normata da una legge del 1949 (n.623 «Concessione alla Valle d’Aosta dell’esenzione fiscale per determinate merci e contingenti») ed un successivo regolamento del 1973, si sono fortemente dette critiche nei confronti di un ddl nato, «con una scarsa consultazione dei destinatari della norma» (imprese di produzione, grossisti e commercianti) tanto da essere arrivate pochi giorni prima della presentazione del disegno di legge in Consiglio regionale a chiederne il ritiro «in modo da poterlo rielaborare, con spirito di collaborazione e con serenità, per giungere ad un testo condiviso che, tutelando i consumatori e l’Amministrazione regionale, sia applicabile dalle imprese». Il tavolo di concertazione non è mai stato avviato e le successive delibere hanno perpetrato un meccanismo ritenuto dalle imprese troppo oneroso richiedendo una gestione separata dei prodotti in esenzione. «Ma non solo – prosegue Rosset – la Regione non ha mai attivato dei controlli seri sulla rete commerciale e, soprattutto, non ci ha mai messo a disposizione la pagina web per facilitare la comunicazione dei dati come previsto dalla legge». Lo scontro si è poi acuito con i risultati dello studio, predisposto da Finaosta, per valutare la «prima applicazione di sistemi di monitoraggio della gestione dei generi contingentati previsti dalla legge 16/2006» in base al quale i prezzi dei prodotti che godono dell’esenzione non sono inferiori ai prezzi di prodotti identici venduti senza esenzione fiscale sia in Valle d’Aosta che in Italia. «Sono due le considerazioni da fare: prima di tutto che la ricerca sostiene che la differenza di prezzo deve essere pari all’accisa e questo non è assolutamente scritto nella legge. Anzi le imprese avrebbero dovuto poter recuperare sul valore dell’accisa eventuali oneri aggiuntivi derivanti dall’applicazione della legge». «Inoltre – conclude Rosset – le rilevazioni sono state fatte su campioni molto limitati, senza medie ponderate e, soprattutto, non fra esercizi omogenei. Ho personalmente rilevato alcuni prezzi presso l’ipermercato Gros Cidac di Aosta dai quali emerge chiaramente come il consumatore finale che acquisti i medesimi prodotti in esercizi commerciali omogenei, ad esempio ipermercati, usufruisce di notevoli vantaggi». Difficoltà che però non dovrebbero comunque minare il buon momento del settore. Il comparto dei liquori prevede nel prossimo triennio di crescere di circa il 42%: dai 31 del 2007 ai 44 ipotizzati nel 2010. Il rischio è che la sospensione fino a fine anno potrebbe slittare e a quel punto a rimetterci potrebbero essere principalmente i consumatori. (Pubblicato sul Sole 24 Ore Nord Ovest del 21 maggio 2008)

23 maggio 2008

Spunti di riflessione - 25: Elezioni regionali in Valle d'Aosta: Cari futuri consiglieri regionali, vi chiedo...

Come sempre propongo anche on line, all'interno di questo spazio che normalmente chiamo "Spunti di riflessione", il fondo uscito sull'ultimo numero del Corriere della Valle di giovedì 22 maggio. L'intento è quello di raccogliere le opinioni dei visitatori su quello che scrivo. Sono apprezzate anche le critiche. L'auspicio ovviamente è che queste letture non siano sostitutive del Corriere cartaceo, ma un invito a dedicare del tempo alla sua lettura. Magari, se se ne condivide i contenuti, abbonandosi. L'argomento, come è facilmente immaginabile dal titolo, è la tornata elettorale del 25 maggio. Buon voto a tutti.

Vi scrivo quando ancora non conosco le vostre facce. E lo faccio proprio ora perché desidero
che nessun si senta escluso da quello che dirò. Sì, è vero, qualche viso posso anche immaginarlo, ma vorrei rassicurarvi che queste poche righe sono raccomandazioni accorate di chi, in quanto cittadino di questa Valle, ha soprattutto a cuore il futuro di questa regione.

Vi chiedo prima di tutto amore per il popolo - e utilizzo questo concetto nell’accezione cattolica che poteva essere di un De Gasperi o di un La Pira - e non per le clientele, intese come piccoli egoismi da soddisfare. Le fortune immeritate di pochi rendono feroce il malcontento di tanti.

Vi chiedo poi amore per la competenza più che per la piaggeria. Vi chiedo l’umiltà di accettare ruoli per i quali vi sentite davvero preparati e non perché il partito o il movimento deve riempire una casella.

Vi chiedo la capacità di apprezzare una buona proposta anche quando arriva dalla parte avversa.

Vi chiedo più professionalità nella politica e meno politici di professione.

Chiedo a chiunque si farà carico del difficile servizio di opposizione di evitare inutili demagogie e demonizzazioni. Le ragioni vanno sostenute con fatti concreti, diversamente sono parole che inutilmente scaldano poltrone.

Vi chiedo maggior disponibilità ad accettare le critiche provenienti dalla società civile e ad interrogarvi se davvero le vostre scelte siano le migliori possibili.

Vi chiedo più concertazione. Mi sembra di dire una banalità, ma non è possibile che determinate leggi, riguardanti il settore economico ad esempio, siano state predisposte confrontandosi poco, tardi o, peggio, per nulla con le categorie economiche. Ma allo stesso tempo vi esorto anche a non dimenticare che non sempre il consenso delle parti interessate può essere il miglior metro per valutare la bontà di un provvedimento.

Vi chiedo di dire subito che cosa farete nei primi 100 giorni affinché i programmi che avete predisposto non si riducano ad un semplice obbligo di legge.

Vi chiedo di rispettare il cittadino a tal punto da non trasformare mai un suo diritto in concessione o favore politico.

Non parlo dell’onestà in quanto la considero un pre-requisito del vivere civile. Anzi a voi chiedo di più, cioè di non porvi neppure in situazioni in cui possiate semplicemente apparire disonesti. Lo stesso ragionamento vale per la distinzione tra politica come servizio e politica come esercizio del potere. Raccomandarvela sarebbe offendere la vostra intelligenza.

Vi prego però di non smentirmi subito dopo il 25 maggio.

Traforo del Gran San Bernardo: 50° anniversario della Convenzione italo-svizzera del 23 maggio 1958

Ricevo dalla Sisex, la società italo-svizzera, che gestisce il traforo del Gran San Bernardo, il seguente comunicato stampa, in occasione dell'importante anniversario, che volentieri pubblico.


Cinquant’anni fa, il 23 maggio 1958 a Berna, veniva siglato l’accordo tra lo Stato Italiano e la Confederazione Elvetica che stabiliva la realizzazione del Traforo stradale del Gran San Bernardo. Con questa importante opera, primo collegamento autostradale attraverso le Alpi. i due Stati hanno inteso sviluppare, promuovere e rafforzare i rapporti.
La costruzione e la gestione dell’opera sono state affidate, a SITRASB SpA (per l’Italia) e a TGSB SA per la Svizzera; l’accordo di Berna ha previsto inoltre la costituzione di una società mista italo-svizzera di gestione (SISEX SA).

Il 19 marzo 1964, dopo circa 6 anni di lavori, il Traforo è stato inaugurato. Da quella data ad oggi, circa 24 milioni di veicoli sono transitati attraverso questo itinerario.
Le società di gestione sono tuttora impegnante nel mantenimento e nell’ammodernamento della struttura affinché il traforo del Gran San Bernardo possa contribuire ancora a lungo a consolidare gli scambi turistici, culturali e commerciali tra la Valle d’Aosta e la Romandia e possa ancora giocare un ruolo importante come via di comunicazione tra il nord e il sud dell’Europa.


Traforo del Gran San Bernardo, il 23 maggio 2008

Per SISEX SA
Sig. Lorenzo Chentre (Presidente di SITRASB SpA )
e Sig. Daniel Schmutz (Presidente di TGSB SA)

22 maggio 2008

Federico Jacquin confermato alla guida del Confidi Industriali

Federico Jacquin, giovedì scorso, è stato confermato presidente del Confidi Industriali. Con lui nel direttivo Flavio Bertino, Giuseppe Bordon, Giulio Grosjacques, Alfredo Lingeri, Roberto Mussino, Paolo Musumeci, Pierre Noussan e Nicola Rosset. Durante l’Assemblea, alla quale sono intervenuti il Presidente della Giunta Luciano Caveri e gli assessori Aurelio Marguerettaz (Bilancio) e Leonardo La Torre (Attività Produttive), Jacquin ha informato l’assemblea che l’annunciata fusione con «Fidindustria Biella» è sfumata. «Dopo attenta valutazione, - ha spiegato il Presidente - l’operazione di fusione non si è concretizzata in quanto non c’erano le condizioni ambientali e finanziarie, ma soprattutto sono sopravvenute importanti novità legislative che hanno profondamente cambiato il quadro di riferimento in cui operano i confidi». Jacquin come sempre ha fotografato lo stato di salute del Consorzio che nel 2007 ha fatto registrare un forte incremento dello stock dei finanziamenti complessivi, facendo registrare al 31 dicembre 2007 quota 79,2 milioni contro i 68 dell’anno precedente, di cui €40,3 milioni per fidi a breve (€32,8 milioni nel 2006) e €38,9 milioni per mutui (€35,2 milioni nel 2006). Le pratiche deliberate nel 2007 sono state 384 (compresi i rinnovi), di cui 76 relative ad operazioni a medio/lungo termine, per un totale complessivo di €39,1 milioni di fidi garantiti. «Il patrimonio del consorzio al 31 dicembre 2007 – ha sottolineato Jacquin - ammonta a 11,0 milioni di euro rappresentato da 0,3 milioni di Fondo consortile, 9,3 di Fondi rischi e 1,4 di Fondi disponibili». «Il consorzio – ha coincluso il confermato Presidente - è intervenuto nel corso del 2007 a copertura di insolvenze per € 139.000. Nel corso del 2007 ci sono stati altresì € 106.000 di recuperi per contenzioso pregresso, per cui le perdite effettive sono state € 33.000 pari allo 0,10% delle garanzie in essere (0,56% nel 2006)». (Pubblicato sul Corriere della Valle del 22 maggio 2008)

20 maggio 2008

Grido di allarme di Cna Valle d'Aosta per il settore artigiano: cresce la mortalità delle imprese nel breve periodo

Cna lancia il suo grido di allarme per il settore artigiano. «L’attuale saldo positivo tra iscrizioni e cessazioni – osserva il segretario regionale Cesare Grappein dimostra che è ancora alta la voglia di fare impresa, ma se si va al di là del puro dato quantitativo constatiamo che sono in costante aumento le aziende che aprono e chiudono nel giro di un biennio, talvolta perfino un anno. Un elemento che denota una evidente fragilità del settore». Il messaggio alle istituzioni è chiaro. Occorre ridare centralità ad un settore come quello artigiano che, nella piccola regione autonoma, dà lavoro a circa 9000 addetti. «La pmi artigiana – precisa il segretario regionale - va sostenuta e non lasciata sola ad attraversare il guado della probabile stagnazione dell'economia. Gli attuali numeri positivi non sono un reale sintomo di salute del settore». Se si analizzano i numeri la situazione valdostana con 418 registrazioni contro 326 cessazioni nel 2007, su uno stock complessivo di circa 4200 aziende (382 contro 376 l’anno precedente), appare sicuramente confortante, ma Cna Valle d’Aosta dal suo osservatorio associativo ribadisce come il dato vada attentamente contestualizzato e, in collaborazione con la sede centrale romana, sta sottoponendo i dati in merito alle cessazioni delle imprese artigiane ad un severo controllo, puntando a tracciare la durata media della aziende costituite negli ultimi anni. «Molte aziende artigiane – aggiunge Grappein - chiudono a neppure un anno dalla loro costituzione schiacciate da un carico burocratico sempre più insostenibile per le microimprese valdostane che difficilmente superano i tre dipendenti». Per Grappein il dato di crescita è anche inficiato dalla nascita delle cosiddette imprese satelliti, soprattutto nel settore delle costruzioni: il più dinamico come dimostrano in generale i dati in possesso di Infocamere: 281 iscrizioni contro 180 cessazione nel corso del 2007. « Sono aziende – osserva Grappein - costituite da dipendenti che si mettono in proprio, ma che poi continuano a lavorare con la stessa azienda come unico cliente». Quali le cause di tanta fragilità? «Le imprese valdostane – risponde Grappein - chiudono i battenti perché non hanno gli strumenti per stare sul mercato, perché, ad esempio, si trovano in difficoltà nel preparare la partecipazione ad un appalto». Insomma il mondo dell’imprenditore artigiano tra 626, Hccp, privacy, Durc, regolamento versamento contributivi, nuove norme in materia di impianti (decreto 37/2008) si è terribilmente complicato e per Cna occorre correre ai ripari prima che la valanga degli adempimenti abbia il sopravvento sulla voglia di diventare imprenditori. «Paradossalmente – prosegue Grappein – non sono tante le aziende che chiudono perché non hanno lavoro, ma ce ne sono parecchie che non riescono a portare avanti il loro progetto di azienda». Quali ricette adottare? «Come associazione – risponde Grappein – siamo convinti che si debba passare da una idea di amministrazione che autorizza ad una di impresa responsabile. Servono procedure più snellebe severità nei controlli. Tanto, già ora, le nostre aziende sono controllate il doppio rispetto alle altre regioni. Sono convinto che si potrebbero perfino ridurre i contributi spettanti al settore se soltanto si riuscisse ad alleggerire la pressione fiscale e burocratica. La famosa impresa in un giorno appare ancora un’utopia». In questa azione Grappein intravede un ruolo importante per le associazioni di categoria. «Gli artigiani – commenta – sono sempre meno interessati alla tutela politico-sindacale. Vogliono un’associazione che sappia affiancarli ed aiutarli ad affrontare l’infittirsi delle normative». «Faccio un esempio: – dice Grappein - nel recente nuovo testo unico in materia di sicurezza le sanzioni sono state raddoppiate». «In un simile contesto – aggiunge - un’associazione di categoria deve porsi come obiettivo di aiutare le imprese a mettersi in regola. Vanno aperti dei tavoli di lavoro con l’Amministrazione regionale dove si riesca a far comprendere che le micro-imprese tipiche del nostro territorio hanno spesso bisogno di un sostegno per adeguarsi in maniera efficiente alle nuove normative, statali o regionali che siano. Le piccole dimensioni regionali impongono una maggior collaborazione tra istituzioni e associazioni di categoria affinché i problemi sul tappeto possano essere risolti ricorrendo il meno possibile al sistema sanzionatorio». (Pubblicato sul Sole 24 Ore Nord Ovest del 14 maggio 2008)

Luca Minini (Mdm) riconfermato Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori

Si è riunito ieri, lunedì 19 maggio, il nuovo Consiglio Direttivo del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Valle d'Aosta, eletto nell'Assemblea del 14 aprile. Il Consiglio è composto da Luca Minini (M.D.M. S.r.l.), che è stato riconfermato presidente, dai vicepresidenti Giulio Vuillermoz (Tecnomec S.r.l.) e Guido Bertolin (Salumificio Maison Bertolin S.r.l.) e dai componenti Ettore La Carrubba (Alpicar S.r.l.) e Antonella Cestonaro (Ser.Val. Servizi Valle d'Aosta S.r.l.). Fra i prossimi impegni del neo-rieletto Consiglio la decisione di ospitare il 4 luglio, al Forte di Bard, l'Assise triennale e la Giunta annuale del Gruppo Giovani Imprenditori del Piemonte.

Elezioni regionali in Valle d'Aosta: tutto quello che c'è da sapere

Il titolo è alquanto pretenzioso. Ma l'obiettivo è molto semplice e, credo, concreto. Veicolare in un unico post tutto quello che può essere utile per farsi un'idea sulla prossima tornata elettorale del 25 maggio, e così non può mancare il riferimento a wikipedia, cui ho dato un modesto contributo, dove trovate un'esauriente spiegazione della nuova legge elettorale; a tutto quello che ho scritto in questo blog sull'argomento, compresi i mie editoriali, e, infine, al sito della Regione, con tutte le informazioni utili del caso su come si vota. Insomma in pochi clic potete prepararvi all'evento. Ah... dimenticavo. Volete sapere come è andata cinque anni fa? Le Regionali 2003 sono a vostra disposizione qui. Buona lettura. Ovviamente sul Corriere della Valle troverete ulteriori approfondimenti cartacei.

19 maggio 2008

Dora (STMicroeletronics) prevede di assumere 15 ricercatori nel 2008

Un futuro nella ricerca. E’ quello che potrebbe regalare la Dora spa a quindici giovani ricercatori nel corso del 2008. La DORA S.p.A. svolge attività di ricerca e sviluppo nel settore della microelettronica presso l’area Espace (edificio D) e la Pépinière d'Entreprises ad Aosta. La società, fondata nel 2000, è stata rilevata al 100% nel 2002 dalla STMicroelectronics, produttore globale indipendente di semiconduttori e leader nello sviluppo, produzione e commercializzazione di soluzioni integrate per un’ampia gamma di applicazioni microelettroniche, ed ha conseguentemente ampliato il proprio campo di ricerca. I principali settori in cui la società svolge la propria attività sono: comunicazione e trasmissione di dati audio e video utilizzando le linee dell'alimentazione elettrica a 220V; gestione dell'alimentazione nei sistemi portatili (notebook, palmari, ecc.) e nei sistemi per networking (LAN switches, routers, IP Phone); conversione di potenza per applicazioni automotive, consumer, computing; LED driving ; controllo motore per robotica e lo studio degli ElectricalOverStress nei circuiti integrati e ricerca di nuove strutture di protezione. «Per ciascuno di questi settori di ricerca – spiega il site manager Roberto Gariboldi - l’attività di DORA va dallo studio di sistema, alla definizione delle nuove architetture fino alla progettazione dei prototipi, alla loro validazione sperimentale e allo sviluppo dei programmi di collaudo». Presso il Centro di Ricerca e Sviluppo valdostano lavorano circa 50 ricercatori altamente qualificati, il 90% dei quali è laureato in discipline scientifiche. L’età media è intorno ai 28 anni. E la società prevede di aumentare gli organici con altri 15 ricercatori entro fine 2008. La società è molto attenta a valorizzare le risorse del territorio come dimostra il corso di microelettronica avanzata nella facoltà di Ingegneria del Politecnico di Torino che sta realizzando sia presso la sede di Verres per la laurea di primo livello, che presso la sede di Torino per la laurea specialistica. «L'intenso rapporto di collaborazione con istituzioni accademiche e scolastiche – precisano ancora Gariboldi - comprende programmi di stage sia durante il corso di studi sia post-diploma e post-laurea. La capacità di innovazione di Dora ha permesso di depositare domanda per una decina di brevetti e di pubblicare lavori di grande valore tecnico-scientifico». Fra i tanti realizzati si può citare quello riguardante il miglioramento dell’apparato di trasmissione di un dispositivo per il trasferimento di segnali dati e video utilizzando le linee elettriche, in ambito domestico. «Nel brevetto – spiega Gariboldi - viene ideato un nuovo metodo, associato alla protezione dell’informazione tramite codifica, per massimizzare la velocità di trasmissione del sistema a seconda della qualità della linea elettrica». Una ricerca che continua. Presso il centro tecnologico Dora, entro l’anno 2008, si completeranno, ad esempio, le seguenti attività: la realizzazione di un nuovo dimostratore per applicazioni di tele-lettura sulle linee elettriche. «In particolare, - aggiunge Gariboldi - il dimostratore è caratterizzato dalla presenza di un processore digitale, che permette di ridurre le dimensioni del sistema e di renderlo più flessibile, in vista di nuovi sviluppi futuri». La Dora prevede anche di realizzare dimostratori per alimentare il processore di controllo ed il processore grafico dei computer portatili secondo le attuali richieste di efficienza ed integrazione. «In quest'ambito – conclude Gariboldi - rivestirà particolare importanza lo studio delle architetture di controllo per tali regolatori e quello dell'integrazione al fine della riduzione dei componenti esterni». (Pubblicato sul Corriere della Valle d'Aosta del 15 maggio)

18 maggio 2008

Le vodke Moskovskaya e Stolichnaya da Châtillon a Bologna

Nel mio girovagare su internet ho scoperto che le vodke russe Moskovskaya e Stolichnaya, acquisite dalla Savio di Châtillon nel 1998, purtroppo dal 2005 non fanno più tappa in Vallée, ma sono commercializzate dalla Fratelli Rinaldi Importatori di Bologna. Di conseguenza ho corretto il mio post perchè mi sono reso conto che, così come era scritto, sembrava far pensare che ancora oggi le due vodke rinvigorissero il riparto fiscale valdostano. O almeno così mi era parso di capire...

Spunti di riflessione - 24: Informazione: essere capaci di dare risalto al bene

Vi propongo l'editoriale che ho pubblicato questa settimana sul Corriere della Valle d'Aosta.

Dobbiamo «essere capaci» di «dare risalto al bene che sappiamo presente ovunque e disseminato fin nei luoghi più reconditi del nostro Paese». No ad un’informazione che «troppo spesso demolisce e dissacra». Con queste parole il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, ha aperto giovedì a Milano i lavori del convegno nazionale dei direttori e dei collaboratori degli Uffici diocesani per le comunicazioni sociali su «Lo sguardo quotidiano». Ai lavori era presente anche una mini-delegazioni del Corriere ed è stata un’importante occasione per rimotivare l’impegno settimanale di offrire un’informazione diversa. Mi sono chiesto che cosa significhi per il Corriere dare risalto al bene e mi sono subito venute in mente le pagine che stiamo dedicando agli oratori o quelle che presentano le varie comunità parrocchiali prima della visita pastorale. Ma è anche dare risalto al bene l’inchiesta che stiamo facendo sul mondo delle imprese. In molti si stupiscono che, anche in una congiuntura così difficile, ci siano aziende in grado di ben figurare anche al di fuori dei confini regionali. Ma dare risalto al bene non vuol dire dimenticarsi di un mondo caratterizzato da mille contraddizioni, nichilista fino alla schizofrenia che, allo stesso tempo, accorda una fiducia quasi fideistica alla conoscenza scientifica e tecnologica e manifesta scetticismo e relativismo quanto alla capacità dell’uomo di conoscere la verità, come evidenziato dal docente di filosofia morale alla Cattolica di Milano Francesco Botturi, sempre durante i lavori del convegno lombardo. Un mondo dove la libertà di scelta individuale è un valore primario estremo. Non conta se ciò che è stato scelto sia bene o male, ma solo se è stato scelto, perché è la forma dell’essere scelto che attribuisce valore al contenuto. Ma dalla frantumazione dell’esperienza, dalla verità che si fa molteplice deriva un senso di angoscia cui si deve dare una risposta. Per Bagnasco «il bene che raccontiamo dev’essere realistico, possibile, attraente»; occorre, al tempo stesso, fissare anche «l’attenzione sulle realtà che vedono la dignità umana colpita, la vita minacciata, la salute compromessa. Il male ci interpella sempre - avverte - e non dobbiamo occultarlo, ma va raccontato con ietà, evitando compiacenze e ogni suo uso strumentale volto a catturare attenzione». (Pubblicato sul Corriere della Valle d'Aosta del 15 maggio 2008)

17 maggio 2008

Il potere del potere

Con un po' di ritardo in merito al famoso "fattaccio" dell'Agenzia delle Entrate, cioè la pubblicazione on line di tutte le dichiarazioni dei redditi degli italiani, segnalo un interessante articolo di Andrea Monti, avvocato ed esperto di diritto d'autore e contenuti digitali, pubblicato su «Nòva», dal titolo «Il potere del potere».

Elezioni regionali in Valle d'Aosta (3): il programma di Vda Vive-Renouveau, Arcobaleno e Partito Democratico

Ultima puntata di presentazione dei programmi elettorali delle tre coalizioni.

SINTESI DEL PROGRAMMA ELETTORALE DELL’ALLEANZA
Usciamo da una legislatura in cui l’Union Valdôtaine ha esordito con la maggioranza assoluta dei seggi: questo non è bastato per realizzare le riforme istituzionali, per superare personalismo e clientelismo nella condotta politica, per risolvere la confusione di ruoli tra chi deve svolgere una funzione di indirizzo e di controllo e chi direttamente gestisce l’economia.L’elettorato ha espresso in proposito il suo giudizio donando all’Alleanza Autonomista Progressista la vittoria piena alle elezioni politiche del 2006 e un’affermazione significativa nelle politiche del 2008.
Ora questa stessa Alleanza si presenta proponendo agli elettori una Valle d’Aosta moralmente rigenerata, trasparente e onesta nell’assunzione e nella gestione delle responsabilità pubbliche, capace di amministrarsi in modo moderno, efficace e senza sprechi, vivace nelle sue autonomie sociali e culturali, aperta e solidale verso gli altri.
Occorre in primo luogo ridare credibilità alla classe dirigente valdostana, che si è smarrita nel clientelismo e in una gestione burocratica esasperata.
Vogliamo garantire il benessere economico acquisito dai cittadini valdostani e migliorare la qualità del sistema e dei suoi servizi.
Per farlo dobbiamo rinnovare profondamente la politica in Valle d'Aosta e rimettere in moto l'economia della nostra Regione sulla base di un progetto di sviluppo sostenibile per i prossimi decenni, che si fondi sulla valorizzazione costante dell’autenticità e originalità del nostro patrimonio umano, di pensiero e di professionalità oltre che economico e naturale.

TRENTA PUNTI PER CAMBIARE
1.Promuovere un modello di sviluppo sostenibile fondato su innovazione e ricerca per rilanciare l’economia regionale

2.La presenza pubblica regionale nelle aziende valdostane va ridotta entro i limiti strettamente necessari

3.Lotta alla precarietà, trasparenza negli appalti

4.Sviluppo delle energie rinnovabili

5.Turismo sempre più collegato con il territorio nello sviluppo di una cultura dell’accoglienza, del benessere e del buongusto

6.Negli impianti di risalita sostituire agli interventi tampone una programmazione di lungo periodo

7.In agricoltura promuovere le pratiche ecocompatibili e incentivare negli addetti la capacità di intraprendere, innovare e diversificare

8.Fare dell’artigianato la fucina del nuovo sostenendolo nelle fasi di avvio e nelle forme associate autogestite

9.Per il Casino de la Vallée scindere le funzioni di gestione operativa da quelle di indirizzo, controllo e verifica dei risultati

10.Sostenere le professionalità locali nel rispetto di trasparenza e concorrenza, rivedendo la legislazione regionale sull’affidamento degli incarichi

11.Mantenere l’equilibrio tra grande, media e piccola distribuzione, sostenendo gli esercizi commerciali nei piccoli centri e favorendo la creazione di Centri Commerciali Naturali

12.Far crescere presso i valdostani una cultura del consumo responsabile

13.Garantire il carattere prevalentemente pubblico della sanità, progettare un unico ospedale per acuti, riabilitazione e lungodegenze

14.Migliorare i servizi sociali verso famiglie, disabili, anziani e minori dimensionando gli interventi sulla base del reddito

15.Incrementare nella scuola la formazione professionale e nell’Università l’apertura internazionale

16.Sviluppare il plurilinguismo nella scuola, sperimentare insegnamento in lingua francese nelle superiori, validità reciproca dei diplomi europei

17.Estendere il servizio internet a banda larga su tutto il territorio

18.Libertà delle arti, che vanno sostenute senza condizionamenti nei contenuti

19.Sicurezza senza raddoppio nel tunnel del Monte Bianco e controllo rigoroso dei passaggi, tangenziale autostradale di Aosta, regionalizzazione ferrovia, collegamenti frequenti con gli aeroporti, treno zona Aosta come metropolitana leggera

20.Ristrutturare l’esistente piuttosto che costruire, no all’inceneritore, smaltimento dei rifiuti con sistemi ecocompatibili

21.Piano regionale di ottimizzazione delle acque, nuove procedure per la derivazione delle acque pubbliche

22.Adozione del Piano del Parco del gran Paradiso con sviluppo dell’accoglienza e snellimento pratiche edilizie per gli abitanti

23.Trasformazione dell’esenzione carburante in coupons-energia per riscaldamento o trasporto ecocompatibile

24.Riforma dello Statuto di autonomia con il massimo coinvolgimento dei cittadini

25.Riforma della legge elettorale con separazione tra assemblea legislativa e funzioni di governo, garanzia della segretezza e libertà del voto

26.Ridurre del 30% i costi della politica, intervenendo su privilegi e indennità dei consiglieri regionali, sui contributi ai gruppi politici, sul numero di consiglieri di amministrazione pubblici con trasparenza nomine e valutazione risultati

27.Coinvolgimento della popolazione nelle scelte più importanti, riduzione o eliminazione del quorum nei referendum

28.Riforma dell’amministrazione regionale, separazione della funzione d’indirizzo della Regione da quella di gestione degli Enti locali, formazione continua dei dirigenti e valutazione di risultato

29.Incrementare nel Corpo Forestale Valdostano le funzioni di formazione e prevenzione rispetto a quelle repressive

30.Realizzare soltanto opere adeguate per dimensioni e costi di gestione, no alla Porte de la Vallée e all’ampliamento dell’aeroporto (Pubblicato sul Corriere della Valle del 15 maggio 2008)

16 maggio 2008

Elezioni regionali in Valle d'Aosta (2): il programma di Stella Alpina, Fédération Autonomiste e Union Valdôtaine

Prosegue la presentazione dei programmi delle coalizioni. Ricordo che le sintesi sono state curate dalle stesse coalizioni.

GOVERNARE I CAMBIAMENTI

Articolato su 24 pagine, il programma elettorale dell’Union Valdôtaine pone le sue basi, nelle premesse, su quattro punti fondamentali che sintetizzano il pensiero politico del movimento.

La solidità di un simbolo e la chiarezza
di una proposta per il futuro della Valle d’Aosta

La governabilità è un bene prezioso per affrontare con serenità e fiducia i cambiamenti che incombono su tutti noi. L'occasione è utile per ricordare che l'UV si presenta da oltre 60 anni sulla scena politica e a tutte le elezioni, dalla liberazione in poi, con lo stesso identico simbolo. Noi siamo rimasti gli stessi e cioè avvenuto in una politica valdostana ed italiana dove tutti hanno cambiato non solo il loro simbolo ma persino la loro identità, spesso attraverso aggregazioni e riaggregazioni.

La salvaguardia di un’identità
La Valdostanità - sintesi di tante idee e molti valori - cambia e si aggiorna con il mutare della nostra società. Nel naturale succedersi delle generazioni, ciascuna è interprete della temperie della propria epoca. La cultura, ricca del nostro particolarismo linguistico che ne resta il caposaldo, forgia i cittadini prima della politica e le tradizioni ci seguono nel tempo, si modificano e se ne aggiungono nel frattempo di nuove. La trasmissione di determinati valori del popolo valdostano - l'operosità, la sobrietà, la serietà - fa parte dei doveri di ciascuna generazione e questi vanno opportunamente insegnati ai giovani.

Lo sviluppo delle peculiarità per essere leader nella comunità globale
La Valle d’Aosta deve partecipare a complesse reti di rapporti politici. Nei rapporti con Roma, questo significa un confronto continuo con il Parlamento e con il Governo, d'intesa con i parlamentari della Valle. In questo contesto si inserisce la discussione sulla riforma dello Statuto, cui dare un’impronta autenticamente federalista. La Regione può e deve essere leader nei settori che le sono più congeniali, quali le politiche della montagna, poiché la sua sopravvivenza istituzionale in un quadro segnato da turbolenti e minacciosi cambiamenti è legata anche al prestigio che le viene riconosciuto, sia in ambito italiano che internazionale, ed alla sua capacità di essere virtuoso modello per gli altri.

Di fronte ai cambiamenti: governarli per trasformarli in opportunità
Il nostro federalismo personalista ha dimostrato di saper interpretare l’evoluzione della società al contrario e in risposta a tutti gli estremismi. Va consolidata la rete di protezione a vantaggio di tutti i cittadini in una logica inclusiva che preveda l’acquisizione dei diritti e, al contempo, il rispetto dei doveri che sono alla base di una civile convivenza, affinché il futuro e le sue incognite non creino preoccupazioni, ma comportino le azioni necessarie per reagire positivamente.

Il programma è poi suddiviso in 4 grossi blocchi tematici che riassumono in maniera completa ed esaustiva il progetto politico nel suo insieme.

Mettre la personne au centre de l’action politique
I cambiamenti demografici e le modificazioni della società ci devono impegnare al consolidamento ed allo sviluppo di equità e pari opportunità all'interno della nostra comunità: per questo motivo è necessario che il cittadino valdostano sia sempre al centro dell’azione pubblica. La pubblica amministrazione, regionale e comunale, va quindi ulteriormente riformata e semplificata al fine di conferire una sempre maggiore centralità al cittadino ed ai suoi diritti, alla sua sicurezza personale ed alla sua qualità della vita.

Faire progresser notre culture
Nella consapevolezza che è compito della Pubblica Amministrazione creare le condizioni affinché la cultura sia parte concreta nella vita di ogni singolo cittadino, costitutiva dell’identità individuale, quale fatto permanente e strutturale del vivere quotidiano e non solamente come un concetto astratto, le politiche culturali saranno indirizzate a consolidare ed accrescere il concetto di cultura e a promuovere conseguentemente il processo di democratizzazione della stessa. Siamo convinti infatti che fornire gli strumenti culturali affinché le generazioni future siano consapevoli del valore primario che la cultura, nel senso più ampio del termine, riveste per il futuro della nostra regione, sia oltre che un dovere istituzionale anche un obbligo etico.

Gouverner l’économie qui change
L’interdipendenza delle realtà economiche, che travalica i confini istituzionali tradizionali, impone una progettazione dello sviluppo economico con lo sguardo rivolto ad un ambito al fine di garantire la necessaria competitività del sistema Valle d’Aosta. Anche le nostre eccellenze, oggi riconosciute, se non esportate e non confrontate nello scenario globale rischiano di essere superate.
L’idea guida dei prossimi anni sarà quella dello stimolo alla nascita di un’identità economica montana, capace di suscitare lo sviluppo di filiere nei vari settori che già ci vedono protagonisti: la sicurezza del territorio, la salvaguardia ambientale e il ripristino di ecosistemi, le attrezzature per lo sport, la medicina di montagna, l’idro-elettrico e le energie rinnovabili, l’agro-alimentare di nicchia.

Insérer l’environnement dans la modernité
Il modellamento che rende pregevole il nostro paesaggio antropizzato deriva dall’integrazione tra l’opera dei valligiani e le caratteristiche del nostro territorio. Esserne rispettosi significa, con misura ed intelligenza, saper intervenire laddove necessario, coscienti che la difesa dell’ambiente non coincide con l’ambientalismo ideologico. Vivere la modernità vuol dire perseguire obiettivi di benessere e qualità della vita per tutti i cittadini e garantire equità nello sviluppo territoriale. Lo sviluppo locale, infatti, è basato sulla sostenibilità nell’uso intelligente delle risorse e delle tecnologie più accurate. I processi di apprendimento e di formazione mirano ad una maggior efficacia ed una qualità più accentuata della nostra società. (Pubblicato sul Corriere della Valle del 15 maggio)

15 maggio 2008

Elezioni regionali in Valle d'Aosta (1): il programma del Popolo della libertà

Sul Corriere della Valle che arriverà oggi nelle case degli abbonati e che troverete domani in edicola ci saranno due pagine dedicate ad una sintesi dei programmi elettorali predisposti dalle tre coalizioni in gara. Si tratta di sintesi fatte direttamente dalle segreterie delle tre coalizioni. Come ho già fatto spesso in passato offro queste sintesi anche on line. Saranno pubblicate una al giorno tra oggi, giovedì, e sabato seguendo l'ordine delle coalizioni sulla scheda elettorale. Penso che in quest'ultima settimana di campagna elettorale possa rivelarsi una lettura utile. Iniziamo dal Popolo della Libertà.


Autonomia e riforme
· aggiornare lo Statuto speciale, al fine di adeguarlo alle nuove architetture costituzionali italiane ed europee;
· applicare, in senso innovativo e con particolare riferimento alle imprese, l’articolo 14 sulla “zona franca”;
· separare le funzioni prefettizie dal ruolo di Presidente della Regione, evitando una pericolosa sovrapposizione di poteri che ha determinato evidenti storture istituzionali e amministrative;

Economia
agricoltura e zootecnia

• impostare le politiche di comparto ad una virtuosa filiera finalizzata alla valorizzazione alimentare dei settori turistici e commerciali;
• utilizzare la forza contrattuale dello Stato italiano, il cui Ministero delle Politiche Agricole è diretto interlocutore dell’Unione Europea, per ottenere in ambito europeo il riconoscimento delle particolarità e dei maggiori costi dovuti alla difficoltà di lavoro e di ambiente dell’agricoltura di montagna nelle sue componenti principali: latte e zootecnia, vite, frutta e mantenimento del paesaggio;
• ottenere un trattamento differenziato per la montagna per coprire la differenza dei costi di produzione dell’agricoltura valdostana, aumentando l’indennità compensativa e calcolando, di intesa con il Ministero delle Politiche Agricole, il premio medio massimale unitario non più a livello regionale - come è stato fatto finora - ma a livello nazionale;
• incentivare la diffusione di “giardinieri della natura”, sostenendo finanziariamente i conduttori di spazi verdi - terreni agricoli e non - in grado di conservare e migliorare le caratteristiche ambientali del territorio attraverso la coltivazione costante ed accurata di ogni spazio verde della Valle d’Aosta, prescindendo dagli attuali vincoli minimi di appezzamento;
• introdurre nel settore vitivinicolo un aiuto al mantenimento dei muri nelle zone terrazzate, come già realizzato nel Vallese;

Artigianato
• individuare maggiori superfici da destinare alle attività produttive per venire incontro alla endemica carenza di aree a disposizione delle aziende artigiane;
• modernizzare il sistema degli incentivi e dei contributi a favore delle imprese artigiane, ormai obsoleto e superato dai tempi e dalle nuove condizioni di un mercato sempre più europeo e competitivo;
• semplificare le procedure burocratiche esistenti nei rapporti tra imprenditori e Pubblica Amministrazione.

Energia
· individuare formule che permettano ai residenti di ottenere benefici tariffari immediati e permanenti ;
· sostituzione dei buoni carburante eliminati dalla UE con un buono-energia di 500 euro annui per ogni contatore elettrico di prima casa;
· facilitare la realizzazione di nuove centrali da parte dei privati, semplificando i meccanismi autorizzativi e gli adempimenti burocratici.

finaosta, industria e partecipazioni regionali
• procedere a una graduale dismissione delle partecipazioni societarie non strategiche oggi detenute da Finaosta;
• accorpamento in un’unica società di tutte le aziende funiviarie a capitale regionale, al fine di contenere i costi di gestione e degli organi societari;

Turismo
• definire un vero e proprio piano di marketing turistico, oggi anello mancante della politica di programmazione regionale;
• migliorare i servizi ai turisti, potenziando le infrastrutture di trasporto (aeroporto, ferrovia);
• attuare interventi fluviali compatibili con la pratica del rafting e degli altri sport acquatici.

Ambiente e territorio
• ridefinire le aree protette per la salvaguardia della flora e della fauna tipiche delle zone umide fluviali e di montagna;
• valorizzare gli specchi d’acqua, generando percorsi specifici di laghi e fiumi della Valle d’Aosta;
• attuare più appropriati controlli sugli scarichi in fiume al fine di difendere le specie ittiche;
• incentivare la pulizia dei boschi attraverso il recupero del materiale boschivo per combustione;

Trasporti e infrastrutture
• verifica della fattibilità di un collegamento internazionale ferroviario che alleggerisca il traffico pesante nel contesto dell’arco alpino e delle priorità di livello europeo;
• rettificazione, raddoppio ed elettrificazione della linea ferroviaria Torino-Aosta in modo da garantire un servizio migliore e più rapido sia al traffico turistico e pendolare che al traffico merci;
• incentivazione del traffico merci su rotaia attraverso un programma mirato in linea con la crescita infrastrutturale dei vettori;
• regolamentazione del traffico pesante strettamente in base ai requisiti di sicurezza ed agibilità accertati dalla gestione dei tunnel;
• acquisto da RAV e SAV del tratto autostradale Aosta-Est/Aosta-Ovest che assuma anche il ruolo di tangenziale libera da pedaggio con costruzione di nuovi svincoli;

Scuola e università
• elaborazione di un piano strategico tra i soggetti pubblici e privati interessati allo sviluppo del campus universitario per la creazione di un indotto virtuoso per la città di Aosta, dall’ospitalità di studenti e docenti all’integrazione con i servizi culturali, turistici e commerciali del capoluogo.

Sanità
• coerenza clinica nell’uso degli ospedali, evitando ricoveri non giustificati e riducendo la degenza inutile con contemporaneo rafforzamento delle strutture “low care” sul territorio;
• revisione del sistema dell’emergenza al fine di limitare il ricorso improprio al pronto soccorso e potenziamento del sistema di decentramento territoriale dei servizi sanitari, attraverso l’implementazione funzionale e professionale delle strutture di emergenza e specialistiche a garanzia della continuità assistenziale nell’ambito di ogni macrodistretto: deve essere il medico che va verso il paziente e non viceversa;
• potenziamento del ruolo del distretto quale strumento per il miglioramento del governo della domanda di prestazioni sanitarie;
• attività di riorganizzazione che consentano la riduzione delle troppo frequenti liste di attesa;
• valorizzazione delle risorse professionali presenti nell’azienda ASL e sviluppo della competenza e dell’eccellenza: nell’accesso ai ruoli professionali sanitari, eliminazione della prova di sbarramento di lingua francese e sua trasformazione in prova a punteggio;

Giovani e sport
- istituire il “buono sport” per ogni giovane dai 6 ai 14 anni, spendibile presso le società sportive. (Pubblicato sul Corriere della Valle del 15 maggio 2008)

14 maggio 2008

Attenzione: il Banco Alimentare non raccoglie fondi «porta a porta»

Avendo purtroppo per motivi tipografici già chiuso il numero del Corriere che domani arriverà nelle case dei tanti nostri abbonati, utilizzo il blog per un importante notizia di servizio. Non economica, ma di grande rilevanza sociale dato il ruolo davvero benemerito che ricopre il Banco Alimentare. Ecco il testo del comunicato inviatoci dai responsabili del Banco.

In seguito ad alcune segnalazioni pervenute in questi giorni da residenti della città di Aosta e di Saint-Vincent, il Banco Alimentare della Valle d’Aosta - ente senza scopo di lucro che organizza e gestisce la raccolta di generi alimentari poi destinati alle famiglie più indigenti della regione - informa tutti i cittadini che l’associazione non raccoglie fondi porta a porta e non invia i propri volontari a domicilio per riscuotere denaro o donazioni.

Il Banco alimentare, infatti, utilizza generalmente modalità di autofinanziamento differenti come, ad esempio, l’organizzazione o l’adesione ad iniziative sul territorio o la presentazione della propria attività attraverso stand informativi.

A questo proposito, pertanto, invita i cittadini a diffidare di chiunque si presenti a domicilio a nome dell’associazione chiedendo denaro e, in caso di dubbio o necessità di chiarimento, a rivolgersi alla sede dell’associazione (Fraz. La Cort 19 Gressan Tel. 0165 251555).

Assemblea Confidi Industriali: appuntamento irrinunciabile

Giovedì 15 maggio, alle 17, si terrà, presso la Pépinière d'Entreprises - Espace Aosta, in Via Lavoratori Vittime del Col du Mont n° 24, ad Aosta, l'Assemblea annuale del «Confidi Industriali Valle d'Aosta», presieduto da Federico Jacquin. L'Assemblea, nella parte privata riservata ai soli soci, prevede, come punti all'ordine del giorno, la relazione sull'attività svolta dal consorzio nel 2007, l'approvazione del bilancio al 31.12.2007, e il rinnovo delle cariche consortili per il triennio 2008-2009-2010. Sempre nella parte riservata ai soci saranno proposte alcune modifiche statutarie, tra le quali la possibilità per il Confidi Industriali Valle d'Aosta di operare in tutti i settori produttivi e in tutta Italia. Alle 17 l'Assemblea sarà aperta al pubblico. Il Presidente del Confidi relazionerà in merito alle novità legislative in materia di consorzi e cooperative di garanzia e sul processo di fusione con Fidindustria Biella. Seguiranno gli interventi delle Autorità regionali. «Tenuto conto che le prossime elezioni di rinnovo del Consiglio regionale si svolgeranno pochi giorni dopo la nostra seduta, - si legge nel comunicato diffuso dal Confidi attribuibile al suo Presidente - l'Assemblea in oggetto riveste particolare significato in considerazione dei discorsi che gli organi istituzionali faranno dopo la relazione pubblica del Presidente Confidi e che saranno sicuramente incentrati sulla situazione economica della Valle d’Aosta». Consiglio di essere presenti.

13 maggio 2008

Falsa partenza per il concorso

Purtroppo nell'elenco dei nominativi votabili non era stata inserita Marilena Péaquin della Maison Bertolin, che invece compariva nell'elenco delle motivazioni. Questo mi ha costretto a riazzerare il concorso in quanto non era possibile apportarvi correttivi in corso d'opera. Fatto che, se da un lato può far dispiacere, perchè inevitabilmente ha portato ad una perdita di voti già espressi, dall'altro, per lo meno, è una sicurezza in merito al fatto che il concorso non è «taroccabile» neppure da parte di chi l'ha creato. Sette i voti purtroppo persi: tre a favore di Piero Enrietti (Thermoplay) e uno per Paolo Conta (Laser), Luca Minini (Mdm), Paolo Musumeci (Pcl-Musumeci) e Mario Ronc (Fratelli Ronc). Mi dispiace per l'inconveniente, ma la durata del concorso permetterà a chi si era già espresso di recuperare.

Vota il miglior imprenditore valdostano del 2008

Voglio proporre ai visitatori del mio blog un sondaggio un po’ particolare che ci accompagnerà fino alla fine dell’anno. Provare insieme ad individuare l’imprenditore valdostano del 2008. Nello spirito del blog sono compresi tutti i settori di impresa: dal turismo all’industria, fino all’agricoltura. L’idea è dare vita ad un piccolo riconoscimento, assolutamente simbolico, a favore di chi secondo i visitatori di questo blog è un buon esempio di imprenditore. Non si tratta soltanto di valutare i risultati raggiunti, ma anche la capacità di saper illustrare, comunicare, trasmettere il proprio savoir faire imprenditoriale.
Ho individuato una serie di nominativi (il ventaglio è ampio) che vi propongo come se fossero le «nominations» della serata degli Oscar. Voi siete la giuria dell’Academy che deve emettere il suo insindacabile giudizio. C’è tempo per votare fino all’8 dicembre. Ecco i nominativi con la motivazione che mi ha spinto ad inserirli tra i votabili. Scrivetemi per farmi sapere che cosa ne pensate. I nomi individuati sono ovviamente scelte personali. E aggiungo che ho dovuto operare qualche taglio a malincuore, altrimenti la lista sarebbe sembrata più un elenco telefonico. Anche le eventuali contestazioni sono ben accette. Se l'iniziativa prendesse piede, magari il prossimo anno potremmo trovare insieme anche un modo più democratico per definire le «nominations». Ad ogni nome sono linkati gli articoli dedicati ai candidati, così potete esprimere il vostro voto con sufficiente cognizione di causa.


Pietro Capula (Gps)
Il G8 in Germania, l’area all’interno della famosa zona rossa di cui hanno parlato tutti i media internazionali, è stato protetto grazie a tecnologia valdostana. La stessa tecnologia di cui si serve da circa due anni anche il ministero della difesa cinese. Tanto che la “Gps standard” di Arnad ha recentemente aperto un proprio ufficio commerciale in Cina e nel 2008 punta ad aprirne altri due in Germania e Turchia.

Alberto Celesia (Gros Cidac)
L’ipermercato non frena la sua corsa in un periodo particolarmente difficile per i consumi. Tipicità e tecnologia per vendere qualità. E’ questo il segreto dell’ipermercato Gros Cidac. Alberto Celesia, 60 anni, amministratore delegato della società, con un azionariato completamente valdostano che da 35 anni guida la società , da tempo con i suoi soci mette in stretto legame questi due elementi. E così Gros Cidac e sempre più l’ipermercato dei valdostani.

Costantino Charrère (Les Crêtes)
Il suo Chardonnay Cuvée Bois era, per il Gambero Rosso, tra i primi 50 vini che hanno cambiato l’Italia, per la precisione al trentottesimo posto definito come «uno dei bianchi più affascinanti dell’intero panorama nazionale». L’elenco di premi e segnalazioni sarebbe interminabile, ma Charrère è anche la punta di diamante di un movimento, quello dei piccoli produttori di vino, che sta qualitativamente e quantitativamente crescendo. Inoltre Costantino ragiona già sul futuro e ritiene necessario che le aziende vitivinicole diventino sempre più sinergiche con il turismo favorendo la vendita diretta, l’offerta di degustazione e, in un futuro prossimo, la ricettività. Ma non solo. Saggiamente sta già curando il passaggio alla seconda generazione aiutato dall’impegno e dalla competenza delle figlie Eleonora e Elena, già da tempo protagoniste sulla plancia di comando.

Paolo Conta (Laser)
Con la sua Laser vanta un partner internazionale come Vodafone con il quale realizza spesso eventi di rilevanza nazionale. E’ fra i promotori del Consorzio VNTech essendo un convinto assertore del fatto che in Valle d’Aosta si debba fare di più nel settore della ricerca e sviluppo e siede al tavolo dell’Innovazione con i rappresentanti di Politecnico e Regione con la speranza che un simile consesso diventi in fretta un volàno importante del fare impresa della piccola regione autonoma.

Piero Enrietti (Thermoplay)
Quarta azienda a livello mondiale nei sistemi di iniezione a canale caldo per stampi di materie plastiche con una fetta di mercato che, per ora, vale il 6% di tutta la torta, dietro a due colossi canadesi (ma da loro la ricerca viene finanziata al 100%) e ad un’azienda coreana che – ci hanno spiegato - fa più quantità che qualità. Sono queste le dimensioni planetarie della Thermoplay di Pont- Saint-Martin che ora si prepara al grande balzo con l’ampliamento della superficie. Credo che a parte la simpatia umana del suo patron non ci sia proprio altro da aggiungere.

Pietro Giorgio (Sea)
Un vero globe-trotter dell’imprenditoria regionale. Per lui la Valle ha cominciato ad essere troppo stretta molto presto. Prima ha iniziato a muoversi sul mercato nazionale (vedi Picenambiente ma non solo) e ora affronta l’Europa con progetti in Albania e Romania. E’ un convinto sostenitore del fare sinergia nella certezza che i valdostani sanno lavorare bene e che, se c’è voglia di fare, ci possano essere occasioni di business per tutti.

Gioacchino Gobbi (Grivel)
Esporta il 92% dei suoi prodotti con un fatturato di 5 milioni di euro in 25 paesi, cioè il 60% del mercato mondiale nel suo comparto. E’ un’azienda valdostana con una storia plurisecolare (dal 1818) anche se il vero salto di qualità l’ha fatto soprattutto negli ultimi vent’anni. E’ la Grivel di Courmayeur leader mondiale nel settore dei prodotti per l’alpinismo (piccozze, ramponi, caschi, chiodi da ghiaccio e da roccia, ma anche zaini e guanti da alpinismo) anche se oggi, in Valle d’Aosta (nemo propheta in patria…) è più nota per l’operazione di salvataggio dello stabilimento di Verrayes della Rossignol.

Roberto Marzorati (Cogne)
E’ a capo dell’azienda più importante della nostra regione con fatturati e occupati importanti e in crescita grazie al buon momento del mercato dell’acciaio. Ma il suo impegno si sta segnalando anche per l’attaccamento al territorio regionale (gli investimenti nella sicurezza sul lavoro e sulla qualità ambientale) e per la vivacità sui mercati internazionali che molto probabilmente porteranno a nuovi acquisti. Il tutto mantenendo con impegno il cuore ad Aosta come dimostra la partecipazione al Telcha che si occuperà della costruzione della rete di teleriscaldamento del capoluogo regionale.

Luca Minini (Mdm)
Una fortissima attività di «ricerca & sviluppo» in modo da garantire sempre la miglior qualità e affidabilità è la ricetta del successo di questa azienda (25 anni nel 2007) che ogni anno investe in «R&S» fra il 15 e il 25% del suo fatturato in modo da mantenere inalterato il suo vantaggio tecnologico nei confronti della concorrenza e consolidare la sua posizione di da leader nazionale nella produzione di attrezzature speciali per la deformazione a freddo dei metalli, destinate allo stampaggio di viti e bulloni.

Paolo Musumeci (Musumeci)
L’entrata nell’holding svizzera Pcl ha consolidato il futuro dell’azienda di Quart che pur con trascorsi storici brillanti (tutti conosciamo Sergio Musumeci) necessitava di abbandonare il capitalismo di tipo famigliare per posizionarsi in maniera nuova sul mercato. Se poi si aggiunge la nomina di Musumeci ad amministratore delegato dell’intero gruppo è molto di più della classica ciliegina sulla torta.

Corrado Neyroz (Hermitage)
Titolare dell’Hotel Hermitage di Cervinia, ma soprattutto Presidente della associazione «Relais & Château», marchio che dovunque nel mondo garantisce un’offerta di qualità davvero esclusiva. Albergo e ristorante sono fra gli alfieri della ricettività e del savoir faire enogastronomico della Valle d’Aosta nel mondo. E’ sufficiente una rapida occhiata al suo sito internet per trovare citazioni entusiaste su riviste francesi, inglesi e tedesche. Da «Vogue France» per la quale l’hotel «décoré de meubles anciens, est une adresse privilégiée» a «Paris Match» che inserisce la struttura tra i suoi hotel mitici.

Pierre Noussan
Intraprendente ed entusiasta. Il business dell’auto oggi richiede una capacità di adattarsi al mercato continua sapendo con tempismo rispondere alle esigenze del cliente doti che per Pierre, figlio dello scomparso Efisio, fanno parte da tempo del Dna di famiglia.

Marilena Péaquin (Maison Bertolin)
Prosegue l’avventura di famiglia per un’azienda che sia sul territorio nazionale che su quello internazionale sta diventando il vero ambasciatore del prodotto tipico valdostano con il suo lardo dop. La Bertolin ha rivitalizzato il tessuto imprenditoriale di tutta Arnad e con il suo show room aziendale offre ai fortunati turisti la possibilità di una fooll immersion nell’enogastronomia valdostana a vantaggio di tutto il comparto agroalimentare.

Mario Ronc (Fratelli Ronc)
So che non apprezzerà il suo inserimento in quanto ama il low profile e, soprattutto, non gli piace il più famoso sport valdostano dopo tsan, fiolet e rebatta…la jalousie (traducasi l’invidia atavica che il valdostano in generale ha spesso per gli affari del suo vicino quando vanno troppo bene). In parte per questo motivo e in parte per la sua indole schiva non trovate, purtroppo, nel blog traccia evidente del buon lavoro svolto da questa impresa nel settore delle energie alternative, in particolare delle piccole centrali idroelettriche di montagna. Mi auguro prima o poi di riuscire nell’impresa di dedicargli il bell’articolo che davvero merita. A mal parata lo minaccerò di reinserirlo tra le nomination dell’anno prossimo.

Nicola Rosset (Saint-Roch)
Un’azienda storica (pensate ai Distillati Levi) che sa stare nella modernità senza rinunciare ai benefici di una lunga tradizione imprenditoriale. Rosset rappresenta una famiglia con una cultura del fare impresa che pochi hanno in Valle d’Aosta. Un background che lo ha portato a sviluppare l’intuizione che il fascino della valle d’Aosta dovrebbe essere proprio quello di proporre prodotti in piccoli numeri per un pubblico selezionato. Di qui la scelta di costitire una fitta rete commerciale sul territorio nazionale.

Piero Roullet (Hotel Bellevue)
Confesso di aver trovato sempre stimolante la sua idea di creare con il Bellevue di Cogne una sorta di villaggio turistico dove si trovano ben tre ristoranti, una cantina, una grotta per la stagionatura dei formaggi, una spa, perfino un negozio per lo shopping dove è possibile acquistare oggetti di antiquariato e prodotti che fanno bella mostra di sé in albergo. Ma Roullet va apprezzato anche per il suo sguardo di insieme sul turismo regionale, nazionale e internazionale e per la sua profonda convinzione che il fare rete non debba mai essere semplicemente uno slogan.
 

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