21 febbraio 2009

L'Autoporto si prepara ad ospitare Inva e punta a far crescere l'appetibilità dell'area

Quarantaquattro attività insediate in un’area di circa 180mila metri quadri che danno lavoro a circa 700 persone e un bando da appaltare del valore di quasi 5 milioni. Sono questi i numeri su cui il nuovo management, guidato dall’amministratore delegato Renato Praduroux (un passato recente di due legislature in Consiglio regionale e diversi anni alla guida di un comune della Bassa Valle per l’Union Valdôtaine), sta costruendo il futuro della Società Autoporto Valle d’Aosta di Pollein e Brissogne.

E’ ormai alle spalle il piano di riconversione e ristrutturazione dell’area da 60 milioni, portato praticamente compimento dal precedente a.d. Ettore Calchera - con la realizzazione del serpentone, del modulo di raccordo e dell’edificio direzionale - divenuto indispensabile dopo l'apertura delle frontiere comunitarie nel 1993 e la conseguente notevole riduzione del traffico pesante (l'anno scorso sono stati 3.949 i Tir di passaggio che hanno effettuato pratiche doganali, con un calo del 2,7% rispetto al 2007). Una diminuzione che comunque non ha impedito fino ad oggi una raccolta di imposte e diritti doganali pari a circa 201 milioni di cui, per il riparto fiscale, i 9/10 sono rimasti in Valle d’Aosta.

L’ultimo tassello sarà costituito dall’assegnazione dei lavori per le opere interne della Torre della telecomunicazioni, edificio sia dal punto di vista estetico-architettonico che infrastrutturale fortemente innovativo e che anche in virtù di queste sue particolari caratteristiche garantirà alla struttura un futuro nel settore dell'ct. La struttura interna della Torre, elastica ed articolabile, prevede oltre a 4.600 metri quadri di uffici, un grande salone per conferenze, un bar/ristorante ed una panoramica sala per riunioni, dotata di videoconferenza, situata all’ultimo piano che, grazie ad una ampia parete vetrata consente una splendida vista sul settore occidentale della Valle d’Aosta. «Nei giorni scorsi – spiega Praduroux – abbiamo avuto proprio un incontro con il presidente della Giunta per fare il punto sui lavori che sono realizzati attraverso finanziamenti europei. Contiamo di assegnare l’appalto nel corso del 2009 e poi avremo tempo fino al 2011 per completare la Palazzina».

Ad attendere con impazienza la fine degli interventi di risistemazione il braccio esecutivo informatico della piccola regione autonoma. Nel nuovo edificio saranno ospitati gli uomini del «Dipartimento Innovazione e tecnologia» e l’Inva, società informatica dal 2007 in house providing, a capitale sociale completamente pubblico. Telecom ha infatti ceduto il 40 % delle sue azioni e così il nuovo assetto societario vede una partecipazione della Regione al 75 %, del Comune di Aosta al 15 % e dell’Usl regionale al 10 %. «Qui si troverà il datacenter di tutta la pubblica amministrazione. Complessivamente – precisa Praduroux – si tratta di 280 addetti. In questa maniera è molto probabile che supereremo presto i mille occupati».

Ma l’intenzione dei nuovi vertici è quella di far crescere ulteriormente l’appetibilità dell’area, attualmente occupata all’80%, nonostante il non facile momento economico. In particolare molti sforzi si stanno concentrando sulla galleria commerciale «Les Corbeilles» che attualmente può contare su una copertura di circa il 60%. «In passato alcuni di questi commercianti – aggiunge Praduroux - si sono lamentati della scarsa visibilità dei loro esercizi. Per far crescere i passaggi presso i loro punti vendita stiamo avendo una serie di incontri con i responsabili dell’ipermercato Carrefour, anche lui insediato da diversi anni nell’area, allo scopo di ottimizzare gli ingressi in maniera tale da favorire un maggior accesso alla Galleria». «Inoltre – annuncia - intendiamo semplificare il regolamento per l’accesso all’area. Alcuni parametri, forse, necessitano di essere rivisti in quanto troppo rigidi».

Intanto la difficile congiuntura economica inizia farsi sentire anche nell’area dove quotidianamente si fermano da 200 a 300 automezzi pesanti. Nel mese di gennaio alcuni operatori hanno denunciato una diminuzione del giro di affari tra il 7 il 10 per cento a seconda della tipologia di bene commercializzato. Un dato che si sposa perfettamente con i timori, già espressi da tempo, da parte delle società concessionarie di autostrade e trafori in merito ai ricavi previsti per il primo trimestre del 2009. (Pubblicato sul Sole 24 Ore Nord Ovest del 18 febbraio 2009)

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