24 maggio 2009

Famiglia e crisi economica

Eccovi l'editoriale che ho fatto questa settimana sul Corriere della Valle.

Ma la crisi economica colpisce davvero tutti gli Stati europei alla stessa maniera? Avvenire sulla prima pagina di Domenica affida nell’editoriale una simile valutazione a Luigi Campiglio, professore ordinario di «Politica economica» presso l’Università Cattolica di Milano dal 1990. Laureato in Università Cattolica nel 1972, ha completato i suoi studi in Inghilterra e altre università estere: è stato visiting scholar per diversi anni presso l’Università di Stanford e fellow del Churchill College dell'Università di Cambridge. Un curriculum che dovrebbe indurre tutti a leggere con molta attenzione.

Campiglio scrive: «ciò che maggiormente fa riflettere è il risultato italiano rispetto alla Francia, un paese a noi simile come dimensione ed economia, dove la riduzione del Pil è stata molto più contenuta, pari cioè al -1,2%, ed è riconducibile ad una forte contrazione delle esportazioni. La domanda interna delle famiglie tiene invece molto bene, al punto di registrare un leggero segno positivo, pari al + 0,2%. Per l’Italia la crisi è dovuta al clima di grande incertezza che si respira in giro, e che per i consumatori e le imprese si traduce in paura del futuro. All’opposto, il risultato positivo che riguarda le famiglie francesi segnala invece che esse continuano a valutare con fiducia al loro futuro: lo testimonia l’aumento consistente della domanda di beni durevoli, come le automobili o i mobili e gli accessori per la casa».

E’ chiaro che non basta solo la fiducia nel futuro: la situazione francese è infatti il risultato di una politica fiscale da tempo a favore della famiglia e di cui il quoziente familiare è il perno centrale, intorno al quale ruota un’articolata e corposa gamma di iniziative specifiche mirate sulle coppie con figli.

Tutto questo significa che la questione della famiglia è centrale nell’economia. Che le politiche famigliari non sono soltanto un pallino dei cattolici. Di qui l’invito di Mons. Giuseppe Anfossi a Cecilia Maria Greci, componente della Giunta del Comune di Parma e delegata del sindaco per l’Agenzia della Famiglia. La Greci interverrà come relatrice, venerdì 29 maggio, alle 17, nel salone del vescovado, all’incontro che il Vescovo ogni anno tradizionalmente ha con i sindaci della Valle.

La Greci mostrerà come una città possa diventare «laboratorio» di politiche locali family friendly. Concretamente per Parma significa buone pratiche che semplificano la vita ai nuclei con bambini, servizi
efficienti e improntati alla logica della sussidiarietà.

Una situazione ideale. Anche perché come spiega il sociologo Francesco Belletti, direttore del Cisf, «l’ambito degli enti locali è il più adatto per azioni di welfare a misura di famiglia».
Sicuramente un contributo di riflessione importante per tutti i nostri primi cittadini.

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