30 agosto 2009

Tempo di Barbarie

Vi propongo il mio fondo, pubblicato sul Corriere della Valle di questa settimana.

«Colpisce questo declino del senso di umanità che dovrebbe essere un qualcosa che accomuna gli uomini. Di solito tendiamo a non accorgerci di questo aspetto ma solo quando il grado di imbarbarimento ha raggiunto un livello alto scattano dei segnali di allarme».
Sullo sfondo di tanti drammatici fatti che vedono la morte in mare di migranti lasciati alla deriva, di persone dilaniate da bombe e da attacchi terroristici, di popolazioni inermi, in tante parti del mondo, in balia di una violenza senza fine, emerge un imbarbarimento che non può e non deve lasciare indifferente nessuno. È questo il pensiero lucido e allo stesso tempo amaro del filosofo Vittorio Possenti che, afferma di vedere nella perdita «dell’essere altro, del senso dell’alterità» una delle cause principali di questo imbarbarimento. L’altro mi diventa completamente estraneo, uno straniero, per il quale non sento quegli eventuali obblighi di solidarietà che, magari, sento per il vicino, il prossimo, in senso stretto, quello che sta nella mia famiglia o accanto.

Uno dei tragici regali della modernità sembra essere questa perdita di umanità. Per Possenti è un atteggiamento favorito dalla perdita della dimensione trascendentale. Da una lettura unicamente orizzontale del mondo. «Siamo esseri animali e ciascuno si fa la sua vita all’insegna dell’homo homini lupus, cioè vige la legge evolutiva della giungla o del più forte» osserva il filosofo.

Detto in termine teologici, «laddove viene meno Dio e la sua immagine, - conclude Possenti - viene meno
anche l’uomo che è fatto ad immagine e somiglianza di Dio e di conseguenza anche quello del rispetto dell’altro e dell’alterità. Ciascuno si rinchiude nel suo orticello».

Un atteggiamento – aggiungo io - che, talvolta, pervade oggi anche chi dice di credere e spesso finisce per assumere atteggiamenti di mancanza di amore nei confronti dei fratelli più lontani. Non ci accorgiamo che un certo modo di pensare, di guardare allo straniero non è cristiano. Nessuno – anche chi scrive in questo momento - può dirsi totalmente esente da questa deriva.

Quali allora le risposte possibili? Possenti indica l’umanesimo cristiano di cui parla Paolo VI nella Popolorum Progressio, ripreso anche da Benedetto XVI nella sua enciclica Caritas in Veritate.
«Senza Dio – disse papa Montini nella sua esortazione apostolica Evangelii Nuntiandi – l’uomo può organizzare la terra ma non potrà che organizzarla contro l’uomo. La grande proposta della dottrina sociale della Chiesa e dei papi della storia della Chiesa del XX secolo è quell’umanesimo integrale che vede nell’uomo un essere debole e ferito certo, ma anche un essere redento chiamato alla vita divina. L’umanesimo cristiano è la forza spirituale fondamentale per sopravanzare questa crisi di umanità e ci obbliga a non chiudere gli occhi, a non far finta di non vedere, perché molti disastri cominciano proprio da qui. L’inizio della catastrofe parte da qui, dal non vedere».

2 commenti:

ImpresaVda on 30 agosto 2009 alle ore 16:34 ha detto...

Aggiungo che questi tempi di barbarie ben si applicano al tragico, squallido, vergognoso attacco del Giornale di Feltri al Direttore di Avvenire Dino Boffo. Solidarietà a colui che nel mio piccolo, e per quella piccola, piccola collaborazione che offro ad Avvenire, considero anche il mio direttore.

bruno courthoud ha detto...

Consiglio la lettura dell'articolo di fondo "La coscienza orfana della legge" di Barbara Spinelli su La Stampa di oggi, domenica.
Lo consiglio soprattutto a quanti, oggi, in casa nostra (VdA) si scagliano contro la Lega per non guardare la Lega nostrana (UV), quella Lega che negli anni '90 D'Alema definiva "una costola della sinistra" e che, al Nord, è diventato il primo partito operaio (credo che nel nostro piccolo lo sia anche l'UV).
Anche la Lega pratica i "différents niveaux" e Barbara Spinelli ci ricorda che in ben 17 comuni del Veneto, il Partito Democratico governa oggi con la Lega, senza rimorsi. Qui lo fa con l'UV, senza rimorsi.
La lettura dell'articolo è consigliata a tutti, ma in particolare a quanti si erano illusi che il PD, come sbandierato ai quattro venti, potesse rappresentare una vera novità nello squallido panorama politico italiano e valdostano.
Per il momento, per il semplice cittadino, non rimane che il rifugio in scelte personali e soggettive.
p.s. l'articolo non è tenero neanche nei confronti della chiesa ufficiale e ne condivido, personalmente, le considerazioni.

 

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