31 maggio 2009

60 Link utili per fare impresa in Valle d'Aosta

Ho provato a raccogliere un po' di link utili per il mondo dell'impresa e li ho racchiusi tutti in un unico post. Vi suggerisco di inserire questa pagina tra i vostri preferiti. Potrebbe tornarvi utile. Se avete altri link interessanti non esitate a segnalarmeli così renderemo questo post ancora più ricco e aggiornato. 

Agricoltura e Allevamento
Associazione allevatori; Associazione produttori di vino ; Cervim ; Coldiretti Valle d'Aosta ; Consorzio produttori fontina ; Institut Agricole Régional ; Jambon de Bosses ; Movimento Turismo del vino ;

Artigianato
CNA Valle d'Aosta ; Confartigianato Aosta ; Institut Valdôtain de l'Artisanat tipique ;

Attività produttive

Commercio
Confesercenti ;
 
Credito
Aostafactor ; Bcc Valdostana ; Confidi Commercio ; Consorzio Valfidi ; Osservatorio credito ;

Edilizia
Albo regionale costruttori ; Cassa Edile regionale ; Opere pubbliche ;

Industria
Confindustria Valle d'Aosta ; Energia ;

Lavoro e formazione

Fopadiva ; Ial-Cisl ; Irecoop ; Projet Formation ; Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro ;

Pubblica amministrazione e Legislazione
Bollettino ufficiale ; Camera Deputati ; Cpel/Celva ; Delibere ; Leggi e regolamenti regionali ; Norme in rete ;
Senato ; Unione Europea ;

Servizi alle imprese
Attiva (Agenzia per il Trasferimento Tecnologico e l'Internazionalizzazione) ; Camera di Commercio ; Centro Estero per l'Internazionalizzazione ; Esservices ; Il portale delle imprese ; Il portale delle imprese canavesane ; Opportunità localizzative (Incubatori ecc...) ; Portale europeo per le PMI ; Sportello unico ;  Tutto sul fisco italiano ; Unioncamere ;

Trasporti

Turismo
Associazione degli Albergatori Valdostani;

Studi e ricerche
Banca d'ItaliaC.G.I.A. Mestre ; Fondazione Courmayeur ; Istat ;

Varie
Diocesi di Aosta ; Tutti i giornali del mondo on line ; Università della Valle d'Aosta;

Web 2.0 aziendale
Netbe

Prima riunione dell'Osservatorio regionale sul Credito

La Presidenza della Regione informa che è stato istituito, con decreto del Presidente della Regione, nell’esercizio delle sue funzioni prefettizie, l’Osservatorio regionale per il monitoraggio sul credito alle imprese e alle famiglie, che terrà la sua prima riunione il 9 giugno, alle 17.30, nella saletta delle manifestazioni di Palazzo regionale.

L’Osservatorio, coordinato dal Presidente Augusto Rollandin, è composto da Anna Luigia Francione, dirigente responsabile della Direzione territoriale del Ministero dell'Economia e delle Finanze, da Pierantonio Genestrone, presidente della Camera Valdostana delle imprese e delle professioni, da Martino Cossard, rappresentante dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana) e da Monica Pirovano, Alessia Calvani, Pierluigi Genta, Flavio Martino, Eugenio Salmin, Claudio Viale, Piero Monzeglio, Guido Corniolo, Cosimo Mangiardi, Armando Murella, Germano Gorrex, Cristina Monami, Orlando Navarra e Marino Vicentini, in rappresentanza delle categorie d’impresa, dei lavoratori e delle associazioni dei consumatori.

Ai lavori sono invitati a partecipare anche Bruno Domaine, rappresentante del Consiglio Permanente degli enti locali della Valle d’Aosta, il Gen. Antonio Carelli, comandante regionale della Guardia di Finanza e Giuseppe Manitta, direttore della filiale della Banca d’Italia di Aosta.

L’Osservatorio costituisce un tavolo di monitoraggio della situazione del credito e di raccordo fra il mondo economico e bancario, nel quale cercare soluzione per eventuali criticità. Una delle sue funzioni peculiari è quella di rilevare possibili anomalie nell’andamento dei flussi finanziari, segnalate dalle famiglie e dalle imprese.

Le segnalazioni possono essere inviate, sottoscritte dal mittente, per posta ordinaria all’Ufficio di Gabinetto del Presidente della Regione oppure all’indirizzo di posta elettronica (cliccate qui)

Tutte le informazioni sull'Osservatorio, nonché la modulistica per presentare reclami e istanze, sono reperibili all’URP della Regione Autonoma Valle d’Aosta (Piazza Deffeyes, 1 – Aosta). I moduli sono anche scaricabili dalla sezione URP del sito della Regione oppure dai siti dei ministeri dell’Interno e dell' Economia e delle Finanze .

30 maggio 2009

Delibere di giunta: segnalazioni per le imprese (11) - Rifiuti e metropolitana

Ennesimo spulciamento delle delibere.

PRESIDENZA DELLA REGIONE

Piano triennale politiche del lavoro
La Giunta ha approvato l’invio al Consiglio regionale della deliberazione Approvazione del Piano triennale di politica del lavoro. (Direzione Agenzia del lavoro - resp. Nadia Savoini - delibera 1.494).

ATTIVITA’ PRODUTTIVE

Contributi a favore di imprese industriali e artigianali
Sono stati erogati 309 mila euro di contributi a favore di imprese industriali e artigiane, ai sensi della legge regionale n. 6 del 2003. (Direzione Attività Produttive e Cooperazione - resp. Rino Brochet - delibera 1.462).

Progetti di innovazione
La Giunta ha stanziato un contributo di 350 mila euro a favore di cinque imprese per la realizzazione di progetti in attuazione del Bando a favore di imprese per la realizzazione di progetti di innovazione. Il contributo va alle imprese VNTECH srl , Givone srl in collaborazione con Brique srl, Le Voieux Village srl, Pastoret Engineering & Consulting srl e a Icssea srl. E’stato invece revocato il contributo concesso a Cva e Minteos di cui avevamo scritto anche in questo blog. (Direzione Assistenza imprese, ricerca, qualità e formazione - resp. Fabrizio Clermont - delibera 1.464)

BILANCIO, FINANZE E PATRIMONIO

Bilancio: controllo strategico e controllo di gestione
La Giunta ha approvato l’invio al Consiglio regionale del disegno di legge Nuove disposizioni in materia di bilancio e di contabilità generale della Regione Autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste e principi in materia di controllo strategico e di controllo di gestione. (Dipartimento Bilancio, Finanze e Patrimonio - resp. Peter Bieler - delibera 1.436).

OPERE PUBBLICHE, DIFESA DEL SUOLO ED EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA

Metropolitana: incarico di fattibilità a Geodata
E’ stato affidato un incarico di consulenza alla società Geodata di Torino, per la redazione di uno studio di fattibilità riguardante la realizzazione di una metropolitana nella città di Aosta e le possibili sinergie con lo sviluppo degli interventi di teleriscaldamento. L’impegno di spesa è di 195.840 euro.
Ribadisco che a me questa proposta della metropolitana non mi convince. Anzi non mi sembra per niente una buona idea. Sono convinto che prima di affidare l’incarico a Geodata, società indubbiamente di grande livello sul fronte delle costruzioni (guardatevi il sito) sarebbe stato meglio trovare il modo di commissionare uno studio sull’utilità e sulla sostenibilità di una simile struttura. Farla è probabile che si possa, ma dopo? Se ci fosse qualche esperto on line che ha voglia di regalarmi un suo parere lo gradirei davvero molto. Mi permetto soltanto un commento un po’ maligno in merito all’ultima seduta del Consiglio comunale (di cui leggerete questa settimana sul Corriere della Valle grazie ad un nostro nuovissimo collaboratore). E se ad un certo punto la Giunta decidesse (cosa che apprezzerei molto) di fare dietrofront? Forse qualcuno in Comune resterebbe con un bel cerino acceso in mano… Bisogna stare molto attenti ad essere più realisti del Re. (Direzione Opere Pubbliche ed edilizia residenziale - comp. Edmond Freppa – 1.498).

TERRITORIO E AMBIENTE

Inceneritore addio. Ma al suo posto che cosa arriva?
La Giunta ha assunto determinazioni in merito alle azioni finalizzate all’attuazione e revisione del Piano regionale di gestione dei rifiuti, con particolare riferimento al sistema di trattamento finale dei rifiuti. Con questa delibera viene messo da parte il vecchio progetto di inceneritore. Ma a cosa si dice di sì? Credo possa essere interessante riportare il testo integrale della parte conclusiva della delibera. La mia personale impressione, in questo caso, è positiva. Mi sembra che l’assessore Manuela Zublena stia affrontando l’argomento con notevole onestà intellettuale.

La giunta concorda (curioso il verbo utilizzato) sui seguenti punti:

- di propendere per una valorizzazione energetica dei rifiuti tenuto conto delle risultanze dello Studio di comparazione;

- di non procedere al momento alle operazioni di smantellamento della discarica controllata di Brissogne in considerazione del fatto che l’azione di contenimento degli impatti connessi con la discarica stessa non può essere attuata ricorrendo a tecniche di messa in sicurezza senza attivare un “landfil mining” con il conseguente avvio dei rifiuti estratti ad un impianto di termovalorizzazione;

- di avviare la sperimentazione di tecnologie innovative per la produzione di un CdR di alta qualità da destinare alla valorizzazione energetica anche in impianti di cogenerazione e teleriscaldamento che possano garantire un ulteriore contenimento dell'impatto ambientale su scala regionale;

- di potenziare le attività finalizzate a perseguire livelli importanti di raccolta differenziata anche volte a migliorare i quantitativi e soprattutto la qualità delle singole frazioni in accordo con le autorità di sotto-ambito;

- di avviare un piano di azioni volte alla riduzione e prevenzione nella produzione dei rifiuti;

- di proseguire in azioni di informazione e sensibilizzazione dell'utenza;

- di avviare la sperimentazione attraverso la realizzazione di un impianto tecnologicamente innovativo, ai fini della produzione di combustibile da rifiuto (CdR) di alta qualità caratterizzato da un basso livello di contaminanti, in grado di assicurare, in una prima fase di attuazione e osservazione, il trattamento di una frazione significativa dell'attuale indifferenziato, al fine di differire i tempi oggi prevedibili di esaurimento della discarica di Brissogne;

di individuare il sistema più innovativo mediante un'indagine tra le tecnologie di produzione di CdR di qualità;

di procedere ad una valutazione dei risultati di questa sperimentazione a seguito di verifica di funzionalità e sostenibilità del sistema, da attuarsi entro un anno dall'avviamento, prima di procedere al consolidamento del sistema in modo da permettere il trattamento di tutti i rifiuti indifferenziati prodotti nella Regione;

di stabilire che dalla sperimentazione del sistema innovativo debbano emergere tutte le informazioni ed i dati caratterizzanti l'impianto ed in particolare che dovranno essere prodotti una serie di documenti che descrivano come livello minimo:

- la modalità di esecuzione del sistema innovativo;

- la configurazione impiantistica prevista (opere civili, opere elettromeccaniche, presidi, ecc.);

- le superfici necessarie e l'ubicazione prevista dell'impianto;

- le caratteristiche impiantistiche principali ed il bilancio energetico complessivo del trattamento;

- i costi di investimento;

- la modalità di gestione dei flussi di rifiuti oggetto di trattamento nell'impianto innovativo;

- i quantitativi e le modalità di smaltimento dei rifiuti solidi e liquidi prodotti durante il trattamento;

- i flussi, i quantitativi e le modalità di utilizzo del CdR prodotto dal trattamento; le modalità gestionali;

- i costi gestionali;

- di stabilire che venga definito un apposito protocollo di sperimentazione avvalendosi di una qualificata istituzione scientifica che, con il supporto degli organi regionali di controllo dovrà seguire sistematicamente tutte le fasi di sperimentazione e certificare e validare i risultati della stessa nonché prevedere, da parte di ARPA, la realizzazione di un piano di monitoraggio del sistema di trattamento innovativo con il coinvolgimento dell'Osservatorio regionale dei rifiuti;

- di stabilire che tale impianto venga localizzato, in accordo con la Società Valeco s.p.a. in un’area presso l’attuale centro regionale di trattamento RU ed assimilati di Brissogne o nelle immediate vicinanze. (Direzione Ambiente - comp. Fulvio Bovet - delibera 1.500).

TURISMO, SPORT, COMMERCIO E TRASPORTI
Sponsorizzazione atleti valdostani
E’ stata approvata la pubblicizzazione dell'immagine turistico-sportiva della Valle d'Aosta mediante la sponsorizzazione di atleti residenti in Valle, per la stagione estiva 2009. L’impegno di spesa è di 81.600 euro. (Direzione infrastrutture, attività e manifestazioni sportive - resp. Paolo Ferrazin - delibera 1.458).

Solidarietà: il 31 maggio arriva la colletta nazionale

Vi propongo il mio editoriale pubblicato sul Corriere della Valle e dedicato alla colletta nazionale del 31 maggio per le famiglie in difficoltà.

Torna a crescere, dopo 10 anni di diminuzione, la disoccupazione, che nel 2008 segna 186 mila unità in più rispetto all’anno precedente». E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto annuale Istat sulla situazione del Paese,
diffuso in questi giorni. La causa principale della perdita del lavoro è la scadenza di un contratto a termine.
L’identikit del nuovo disoccupato risponde ad un «uomo, di età compresa tra i 35 e i 54 anni, che ha perso un lavoro dipendente nell’industria e risiede nel Centro-Nord e, come titolo di studio più alto ha la licenza media». Riflessi negativi della crisi anche sulle famiglie: quelle più vulnerabili, in cui non ci sono occupati e almeno un componente cerca un impiego salgono a 531 mila nel 2008, dopo la diminuzione ininterrotta iniziata nel 2004. Sono quasi 1.000.000, pari a circa 2,5 milioni di persone, le famiglie che hanno redditi
provenienti unicamente da occupazioni a termine o collaborazioni.
Critica la situazione dell’occupazione per le coppie con figli: diminuiscono di 95 mila quelle con almeno un occupato, aumentano di 41 mila quelle senza occupati e con almeno un disoccupato. Particolarmente vulnerabili le famiglie del Mezzogiorno; rispetto al 2007 quelle con almeno un occupato sono 45 mila in meno e quelle senza occupati e con almeno un disoccupato 32 mila in più. In Italia 1 persona su 5 è a rischio di vulnerabilità economica a causa del basso reddito familiare.

Questo tragico rosario di numeri, snocciolati impietosamente uno dietro l’altro dall’ultimo rapporto Istat, e in qualche maniera evocati dalle parole del Card. Angelo Bagnasco in occasione dell’ultima Assemblea
Cei, ci dicono quanto sarà importante il gesto di solidarietà che Domenica 31 maggio ciascuno di noi compirà nella sua parrocchia in comunione con tutte le altre parrocchie italiane per la creazione di un fondo di garanzia di 30 milioni di Euro da mettere a disposizione per il sostegno delle famiglie numerose in difficoltà garantendo ad ogni famiglia ammessa un prestito delle banche di 500 euro mensili per un massimo di due anni. Davvero per molti sarà il prestito della speranza…
La speranza di riprendere la strada di una vita dignitosa.

Alcune informazioni utili
La Conferenza Episcopale Italiana, come vi go già spiegato nel mio editoriale, ha indetto per domenica 31 maggio una colletta da farsi in tutte le parrocchie per concorrere alla creazione di un fondo di garanzia di 30.000.000,00 di Euro da mettere a disposizione per il sostegno delle famiglie numerose in difficoltà.

A che cosa serve il fondo C.E.I.?
A garantire un prestito delle banche di 500,00 € mensili per un massimo di due anni ad ogni famiglia ammessa.

Quali famiglie potranno chiedere il prestito?
Le famiglie che a causa della crisi hanno perso ogni fonte di reddito, che abbiano almeno tre figli, o siano gravate da particolari situazioni di malattia o disabilità.

Chi eroga il prestito?
Le banche.

Che fine farà il fondo di garanzia?
Quando la fase di emergenza sarà passata, il fondo di garanzia, dopo aver eventualmente coperto i prestiti o parti di essi non restituiti dalle famiglie, sarà ridistribuito alle Caritas diocesane per gli aiuti diretti alle famiglie in difficoltà.

È possibile contribuire al fondo "il prestito della speranza" anche:

- mediante bonifico bancario su conto corrente di Banca Prossima (Gruppo Intesa Sanpaolo S.p.A.) - codice IBAN: IT19 Q033 5901 6001 0000 0006 893 (I versamenti effettuati presso tutti gli sportelli del Gruppo Intesa Sanpaolo sono gratuiti)

- mediante versamento sul conto corrente postale n. 96240338, intestato a Conferenza Episcopale Italiana, Circonvallazione Aurelia n. 50, 00165 Roma.

29 maggio 2009

Il brand Valle d'Aosta nei cieli francesi

Ci sono molti modi per promuovere un brand. E quelli più riusciti non è detto che siano i più classici. Ad esempio c'è chi è riuscito a prenotare il cielo. Come? Se foste in questi giorni in Francia lo avreste capito subito. Dal 21 maggio un’enorme mongolfiera rossa, alta 22 metri, si sta facendo notare nei cieli francesi. Si tratta della mongolfiera Forte di Bard - Fondation Grand paradis - Regione Autonoma Valle d’Aosta Assessorato al Turismo che ha deciso di «volare» a Sologne in occasione del 17° Trophée François 1er, una delle più importanti competizioni di mongolfiere della Francia. In gara erano presenti 25 mongolfiere, di cui 17 pilotate da team francesi, ma a distinguersi è stato l’unico pilota italiano in gara, Nello Charbonnier, che si è aggiudicato il primo posto proprio con la sua mongolfiera rossa.
Si tratta di un'idea originale con numerosi punti di forza a partire dalla grande valenza mediatica, soprattutto televisiva, di simili iniziative.

A lato della parte competitiva si è tenuto il Raduno che riunisce per quattro giorni i piloti di mongolfiere di tutto il mondo per far conoscere dall’alto il patrimonio ed il territorio della Vallée de la Loire.
L’iniziativa, nata dall’idea di Jean Becker, presidente del Ballooning adventure, sta riscuotendo un enorme successo tanto che ogni anno più di 450 giornalisti partecipano per documentare con foto e filmati i palloni colorati che sorvolano i maestosi castelli della Loira.
La manifestazione è riservata principalmente ai piloti stranieri e grazie all’appoggio del Forte di Bard e della Fondation Grand Paradis anche il team italiano di mongolfiere.it ha potuto presenziare a questo straordinario evento e gareggiare insieme agli altri piloti nelle competizioni aerostatiche.
Ma l’avventura non finisce qui, dal 30 maggio al 1 giugno la mongolfiera si sposterà in Borgogna a Chalon sur Saone in occasione del 23° Festival de Montgolfières de Chalon sur Saône et de la Côte Chalonnaise : manifestazione attesa da migliaia di spettatori e curiosi che ogni anno, con il naso all’insù, si godono un arcobaleno formato da 60 palloni in volo.
La mongolfiera rossa con disegnato il logo a forma di cuore della Valle d’Aosta, e quello degli sponsor Forte di Bard e Fondation Grand Paradis è ideale per questo festival dal momento che possono partecipare soltanto mongolfiere che rappresentano sul loro involucro città, regioni o stati.

«Si tratta - aggiunge l’ad del Forte di Bard Gabriele Accornero - di investimenti con un rapporto costi benefici attesi molto favorevole soprattutto una volta realizzato l’impianto generale che rappresenta un costo una tantum. La cospicua presenza di giornalisti, media Televisivi e spettatori costituisce una vetrina molto importante cui si aggiunge il valore tecnico del team Charbonnier alla guida del nostro pallone, per offrire un’immagine di valore alla nostra Regione in contesti internazionali».

Le lodi di Jacquin e le critiche di Rollandin

Complimenti a Daniele Mammoliti per il suo articolo di oggi su La Stampa dal titolo «Il vero freno? Le banche» dove racconta di come il presidente della Giunta Augusto Rollandin con un intervento veemente all'Assemblea del Confidi industriali, di quelli con i quali da sempre sa arringare le folle, sia riuscito a trasformare il Presidente del Confidi industriali Federico Jacquin in un moderato, quasi in un diplomatico (atteggiamento già manifestato per la verità da Jacquin in occasione dell'accordo con Unicredit di cui ho scritto qui). Leggendo l'articolo mi sembrava di essere lì. Rollandin ha accusato gli istituti di credito di non aver fatto abbastanza per aiutare le imprese in questa difficile congiuntura economica.  L'indicazione di Martino Cossard, presidente della Bcc Valdostana, fra gli obiettivi di tanta furia mi appare però un po' ingiusta. L'attenzione al territorio di questo istituto è sicuramente superiore a quella di molte altre «consorelle» nazionali che ormai in Valle hanno fatto tabula rasa di qualunque centro decisionale. C'è chi dice che la discrezionalità di manovra in termini economici di un direttore di filiale sia rimasta quella di vent'anni fa. Un tempo erano miliardi (in lire) oggi sono milioni (in euro). Ma la cifra non è cambiata. Dicevo che mi appare ingiusta a meno che una certa querelle sulle nomine non sia ancora nell'aria...
Malizia a parte sono comunque riuscito a mettere mano alla relazione del buon Jacquin con cui mi scuso per l'assenza. Le sue relazioni sono state sempre stimolanti e la sua oratoria particolarmente apprezzata.
Qui riporto qualche passaggio e alcuni dati. Per chi, come me, non c'era. Sono anche ben accetti i commenti di chi era presente. Qui trovate il mio post dell'anno scorso.

Una virata futurista
Prima di tutto l'invito all'ottimismo di Jacquin rappresentato dalla frase «lodi, lodi, lodi» riportata come incipit del suo intervento, trascritta con un carattere diverso, quasi come una poesia futurista, una virata marinettiana inusitata. «Il mio invito a essere ottimisti per il futuro - ha detto Jacquin - non è un semplice auspicio che la crisi in atto finisca quanto prima, ma è un incoraggiamento a continuare a lottare contro le difficoltà quotidiane. Quello che deve confortarci ed essere di stimolo in questa difficile fase è guardare a quanto di positivo è stato fatto finora. Ecco perché non potevo esimermi, all’inizio della relazione, dal ringraziare per gli sforzi compiuti: il Governo regionale, il sistema bancario e le imprese».

Jacquin, dopo un'attenta disanima del quadro internazionale, ha poi lodato nello specifico le misure anti-crisi messe in campo dall'amministrazione regionale, non mancando di evidenziare una certa qual disponibilità dimostrata in questi mesi dagli istituti di credito nei confronti delle imprese. Ma si tratta di un giudizio che presenta alcune ombre. E su queste vi propongo direttamente le parole del presidente del Confidi.

La burocrazia
«Il problema - ha detto - è che siamo bravi a proporre e a pensare delle valide iniziative, ma poi quando dobbiamo concretizzare il tutto, riusciamo sempre a complicarci la vita. Tutto questo ha un nome: burocrazia. Continuamente ci scontriamo con provvedimenti complicati che rischiano di vanificare la reale volontà di aiutare e tutto ciò mi rammarica moltissimo. Nemmeno in fasi di emergenza economica riusciamo ad essere semplici. La burocrazia è come il cancro, per usare un paragone con la medicina. Sappiamo tutti che bisogna sconfiggerlo, ma nonostante tutti gli sforzi non riusciamo a debellarlo completamente. Progressi sono stati fatti, ma siamo ancora lontani dalla totale vittoria su questo male».

Credito: quelle logiche ante-crisi
«Un altro aspetto che mi amareggia è che nonostante il periodo di crisi che stiamo attraversando, in cui tutti stanno facendo dei sacrifici, le banche continuino ad operare con le stesse identiche logiche commerciali ante-crisi. Il forte aumento degli spread bancari, se in parte può essere giustificato con l’aumento del rischio di credito e con l’aumento del costo del denaro interbancario, non posso che trovarlo disarmante. Sappiamo tutti che gli istituti di credito non sono delle Onlus, tuttavia un incremento così elevato non trova giustificazioni plausibili. La minore redditività delle banche per effetto della crisi viene completamente scaricata sugli utenti finali: famiglie e imprese. Il mio rammarico trova conferma nelle parole del Ministro dell’Economia e delle Finanze Giulio Tremonti che in occasione del recente “Credit Day” ha bacchettato i banchieri chiedendo loro di allineare i tassi di interessi a quelli europei e di utilizzare i “Tremonti Bond” per dare maggior credito alle imprese e non per migliorare i bilanci delle banche».

Un po' di numeri
I soci sono 258. Lo stock dei finanziamenti complessivi al 31 dicembre 2008 ammonta a €87,1 milioni con un forte incremento rispetto allo scorso anno (€79,2 milioni nel 2007), di cui €43,1 milioni per fidi a breve e €44,0 milioni per mutui. Le pratiche deliberate nel 2008 sono state 345, di cui 51 relative ad operazioni a medio/lungo termine, per un totale complessivo di €35,9 milioni di fidi garantiti.
Il patrimonio del Consorzio al 31 dicembre 2008 ammonta a €11,2 milioni rappresentato da (valori in milioni di euro): - 0,3 di Fondo consortile - 9,6 di Fondi rischi - 1,3 di Fondi disponibili.
Il Consorzio è intervenuto nel corso del 2008 a copertura di insolvenze per €171.028. pari allo 0,48% delle garanzie in essere. A fini prudenziali il «fondo rischi per garanzie prestate», creato nel 2006 per far fronte alle probabili perdite derivanti dall’attività di concessione delle garanzie è stato ulteriormente alimentato nel corso del 2008 per €118.712, raggiungendo un importo complessivo di quasi €540.000. Grazie alla Regione Autonoma Valle d’Aosta - ha detto ancora il Presidente - , in applicazione alla l.r.75/90, sono stati erogati ai nostri consorziati nel corso del 2008 (competenza 2007) contributi in c/interesse per un totale di €1.532.260, in netto aumento rispetto all’anno precedente (€596.710). Nel 2009 (competenza 2008) si stima di erogare contributi per oltre €1,7 milioni.

Il Corriere della Valle vi aiuta ad affrontare lo stress da elezioni europee

Stress da elezioni europee? Non volete ridurvi all'ultimo momento e piazzarvi davanti al tradizionale tabellone elettorale, nella stanza dove ci sono le urne facendo capire al mondo intero non solo le vostre simpatie politiche (il che sarebbe il meno), ma pure gli incredibili criteri che vi conducono a esprimere il vostro suffragio? Vi offro due soluzioni.
La prima consiste nel comprare il Corriere della Valle che trovate oggi in edicola dove c'è una pagina con le liste in lizza e i nomi di tutti i candidati della Circoscrizione Nord Ovest; la seconda è di collegarvi al sito internet della Regione dove è stata allestita un'apposita sezione «elezioni europee».
Qui potete trovare alcune informazioni di servizio e, soprattutto liste e nomi.
Tuttavia non dimenticate che la pagina del Corriere, in caso di panico, potete portarvela fino al seggio, internet invece no.

28 maggio 2009

Qualche numero sull'Assemblea di Valfidi

Martedì sera, poco dopo il monsone che ha assalito la città, e ha fatto danni ben più gravi in Bassa Valle, presso il salone regionale, è iniziata l'assemblea di Valfidi (3302 soci con un saldo positivo di 109 nel corso del 2008). Qui trovate i miei precedenti post sull'attività del Consorzio. Il presidente Andrea Leonardi ha dato lettura del bilancio. Impossibilitato a partecipare al rendez-vous sono comunque riuscito a procurarmene una copia.
Vi offro alcuni dati pescati direttamente dal documento contabile.

Attività finanziarie
Le garanzie in essere al termine dell’esercizio 2008 assommavano ad € 77.349.646, di cui € 74.739.934 in bonis ed € 2.609.712 per garanzie a sofferenza; le controgaranzie acquisite ammontano ad € 635.808.
Ai fini del raggiungimento della soglia per l’iscrizione nell’Elenco degli Intermediari finanziari di cui al predetto articolo 107 del T.U.B., le attività finanziarie di VALFIDI al 31 dicembre 2008 ammontano complessivamente ad € 78.964.436.

Rinnovate le cariche amministrative
L’assemblea di Valfidi S.c.c. è stata chiamata anche a rinnovare anche le cariche amministrative per il triennio 2009/2011. Sono stati riconfermati 11/dodicesimi degli amministratori uscenti e precisamente:

Bruno Amadini, Antonio BelfioreGiuseppe Censi, Andrea Leonardi Roberto Montrosset, Fulvio ObinoRoberto SapiaFabrizio SeddaStefano ToscanoMarino Vicentini e Antonella Berra quale rappresentante della Regione Autonoma Valle d’Aosta. L’unica figura nuova è quella di. Fabrizio Berti che va a sostituire Giacomo Galvani. Berti nel triennio precedente faceva già parte del Collegio Sindacale di Valfidi.
E’ stato nominato anche il nuovo collegio Sindacale che sarà composto da Stefano Fracasso (Presidente del Collegio), dai Sindaci effettivi Federica Paesani e Marco Sorbara, mentre i Sindaci supplenti saranno Pierpaolo Imperial e Franco Proment.
Il controllo contabile è stato invece affidato alla società Nielsen Spa di Torino.

Il portafoglio operazioni
Valfidi non ha in portafoglio operazioni dirette collegate ai cosiddetti “derivati”; l’attivo patrimoniale è costituito da investimenti in liquidità (depositi in conto corrente), da obbligazioni, da fondi comuni di investimento di liquidità e da una gestione patrimoniale. Al 31 dicembre 2008 oltre il 65% degli investimenti era costituito da liquidità e titoli in scadenza entro i 12 mesi, il 31% era costituito da titoli con scadenza oltre i 12 mesi, mentre solo la rimanenza (circa il 3%) era investita in fondi comuni di investimento e/o in gestioni patrimoniali. I titoli obbligazionari in portafoglio con scadenze più lunghe sono stati oggetto di svalutazione a seguito delle fluttuazioni di mercato che hanno subito tra lae fine del 2008 e l’inizio del 2009. Si ha ragione di credere (per la maggior parte di essi) che possano essere rimborsati al valore nominale senza perdite per la nostra Cooperativa; al 31 marzo 2009 diverse obbligazioni hanno fatto registrare una ripresa del proprio valore di mercato rispetto al 31 dicembre 2008.
- in forza di quanto esposto, Valfidi non dovrebbe incorrere in rischi di liquidità; infatti la parte liquida di investimenti, o che comunque si renderà liquida entro i 12 mesi, ammonta ad circa sette milioni di euro importo che offre sufficiente capienza in rapporto ai rischi derivanti dalle garanzie a sofferenza (anche in previsione di possibili escussioni a prima richiesta che Valfidi potrà subire una volta divenuto Intermediario Finanziario);
- Il principale rischio cui la società è esposta è senza dubbio quello legato alla qualità del credito concesso
dagli Istituti di Credito verso i quali il nostro Consorzio presta garanzie.
«Si sottolinea in tale senso - si legge sempre nella relazione che accompagna il bilancio - che le pratiche presentate dagli Istituti di Credito vengono monitorate attraverso una vera e propria istruttoria anche dagli addetti della nostra società, oltre che passare al vaglio dei Comitati Tecnici, utilizzando canoni stabiliti dal Consiglio di Amministrazione che dovrebbero ridurre al minimo il rischio insolvenza». A questo va aggiunto che «il rischio di credito, di per se implicito nell’attività propria del Consorzio, - si legge ancora - risulta comunque adeguatamente presidiato dal patrimonio. Considerando che per le garanzie di crediti a sofferenza è stato costituito un accantonamento pari al 70% del loro ammontare e per le partite ad incaglio circa il 6%, la percentuale di copertura delle garanzie complessive, al netto degli specifici fondi, è dell’11,90% che il Consiglio di Amministrazione ha ritenuto adeguata e idoneamente cautelativa, pur nella considerazione di un degrado dei crediti in conseguenza della crisi economico/finanziaria attuale. (L’ultima relazione di Banca d’Italia – relativa al 2007 – rilevava sofferenze medie in capo alle imprese pari al 3,5% dei prestiti)».

Andamento della gestione
Il volume dei contributi in conto interessi calcolati relativo all’esercizio 2008 che Valfidi potrà distribuire ai propri Soci ammonta ad oltre 1.700.000 euro. La concomitanza tra l’innalzamento dei tassi verificatosi nel 2008 e l’applicazione del comma 1 bis dell’art. 2 della Legge Regionale 75/1990, che ha innalzato la percentuale di contributo in conto interessi per alcune categorie economiche al 75% del tasso di riferimento, ha provocato una maggiore necessità contributiva: in tal senso si è provveduto a richiedere alla Regione Autonoma Valle d’Aosta un maggior intervento di contributo per circa 200.000 euro. Nel corso del 2008 il costo del denaro è stato abbattuto di 4,09 punti per il settore artigiano e dell’industria e di 2,73 punti per le altre categorie economiche.

Fondi rischi, sofferenze, escussioni e crediti inesigibili
Nel corso dell’esercizio 2008 l’accantonamento al Fondo rischi per garanzie prestate è stato pari ad € 406.708,11; pertanto al 31 dicembre 2008 la consistenza dello stesso fondo è pari ad € 1.989.551,82
Il patrimonio complessivo della nostra Cooperativa al 31 dicembre 2008 a presidio delle garanzie concesse,siano esse relative a posizioni in bonis che posizioni a sofferenza, assomma ad € 10.791.721,24, a fronte di € 77.348.688,55 di garanzie complessive in essere. Le posizioni segnalate a sofferenza lorde alla data del 31 dicembre 2008 assommavano ad € 5.219.424,62, pari ad una quota di nostra garanzia di € 2.609.712,31 (ovvero il 3,3% delle garanzie in essere). Le sofferenze nette (al netto dell’apposito fondo rischi) assommano ad € 620.161, pari al 0,80% degli affidamenti garantiti in essere.
Le escussioni subite nel 2008 sono state di € 88.572,88. I recuperi effettuati nel 2008 sono stati € 33.106,77 per una differenza di € 55.466,11. Le posizioni escusse erano già state peraltro quasi completamente spesate negli esercizi precedenti.
Negli ultimi sette esercizi i prelievi netti da fondo rischi, al netto dei recuperi, ammontano complessivamente ad € 152.000. La media annuale delle insolvenze nette fatte registrare da Valfidi risulta quindi inferiore allo 0,1%.

27 maggio 2009

Inceneritore o termovalorizzatore addio?

Così sembrerebbe a leggere le Ansa di oggi (qui e qui). Qualcosa di più si trova anche su Aostasera. A quanto pare la Giunta regionale di venerdì ci darà una notizia per molti inaspettata. Qui trovate i miei precedenti post sull'argomento. I commenti sono, come sempre, benvenuti.

Giornata dell'economia 2009: la Valle d'Aosta tra Fiat e green economy

L'Economista Massimo Lévêque ha presentato ieri pomeriggio, presso la sala conferenze dell'Università della Valle d'Aosta, il rapporto sull'economia Valdostana 2009. Una mole enorme di dati (cliccate qui per leggere il comunicato della giornata e il testo integrale del rapporto) da cui emerge come la crisi lungo tutto il 2008 e i primi mesi del 2009 si sia fatta sentire anche ai piedi del Monte Bianco. Qui invece trovate il mio post dell'anno scorso e i link del caso.

L'economista evidenzia però la presenza di «alcuni elementi confortanti riguardo alla tenuta del sistema locale».

Si tratta dei seguenti:
il quadro obiettivamente positivo dei tradizionali indicatori di “benessere” dell’economia locale (reddito e valore aggiunto pro-capite, reddito disponibile e patrimonio medio per famiglia, livello e composizione dei consumi, raccolta bancaria) che, seppur con differenziali decrescenti rispetto alla media nazionale ed alle aree di confronto, costituiscono un reale ed efficace ammortizzatore nei confronti della negativa congiuntura;

una situazione di quasi «piena occupazione» in cui si evidenziano più tensioni dal punto di vista
qualitativo (mismatch su posizioni a più alta qualificazione) che quantitativo, ove la domanda continua ad essere soddisfatta anche grazie al dinamismo della componente migratoria;

grazie al favorevole contesto istituzionale in cui agisce, è stato possibile per la Regione Valle d’Aosta adottare tempestivamente un pacchetto di misure «anti-crisi», destinate ad imprese e famiglie, con la duplice funzione di attenuare gli impatti della crisi e di assecondare, non appena si paleserà, la futura fase di ripresa.


In particolare:
per le imprese, sono state disposte misure a sostegno della liquidità, che consentono la sospensione per 12 mesi dei pagamenti delle rate dei mutui contratti con la Finaosta;
per le famiglie, sono state adottate misure volte a proteggere il potere d’acquisto (il reddito disponibile) quali, anche in questo caso, la sospensione per 12 mesi dei pagamenti delle rate dei mutui sulla casa contratti con la Finaosta e la riduzione del 30% di parte dei costi della bolletta energetica;

per i cittadini o i residenti in situazioni di disagio reddituale, sono stati previsti un bonus per il riscaldamento, l’esenzione di alcune tasse e tariffe locali, il versamento dei contributi volontari a disoccupati a meno di tre anni dal raggiungimento del diritto alla pensione, il sostegno ai versamenti dei contributi alla previdenza integrativa.

«Il superamento - scrive Lévêque - senza gravi conseguenze della attuale situazione di crisi dipenderà dunque – oltre che dalla rapidità con cui essa si evolverà a livello internazionale e nazionale – anche dalla capacità del locale sistema produttivo di intervenire, ove possibile, sui propri punti di debolezza e di cogliere, sapendone intravvedere i contorni, le nuove opportunità che la fase successiva alla crisi potrà offrire».

Tra le criticità su cui intervenire, possono essere richiamate:

- le diseconomie di dimensione, superabili non soltanto attraverso processi di aggregazione formali ma anche mediante la costituzione di “ reti” di imprese coordinate e funzionalmente collegate;

- la relativamente bassa propensione ad innovare, conseguenza anche, da un lato, di non sufficienti volumi di investimenti destinati alla R&S e, dall’altro, delle difficoltà che le imprese incontrano a reperire, in ambito locale, risorse con adeguata qualificazione in ambito tecnico-scientifico;

- anche in relazione con i due precedenti punti, un innalzamento generalizzato dei livelli di produttività e della qualità delle produzioni che, se si esclude il comparto energetico, al momento non pongono le imprese valdostane in posizione competitiva, soprattutto sui mercati esteri.

Tra le opportunità che possono essere intraviste si possono segnalare:

- il basso livello dei tassi di interesse reali che caratterizza l’attuale congiuntura, favorevole ad assecondare programmi di investimento;

- un’offerta di lavoro relativamente superiore a quella disponibile nelle fasi di crescita rapida, con positive conseguenze per le imprese sul fronte delle retribuzioni reali;

- le prospettive di ripartenza del settore automobilistico ed il possibile ruolo di player mondiale della FIAT, da sempre generatore di un indotto capace di interessare anche il tessuto di piccole imprese valdostane;

- le aspettative riposte dai più attenti osservatori in una ripresa centrata sullo sviluppo della cosiddetta «green economy» - legata alla valorizzazione delle risorse naturali e ambientali, delle energie rinnovabili, delle bio-produzioni, delle tipicità - nei confronti della quale le caratteristiche delle aree alpine e della Valle d’Aosta appaiono particolarmente compatibili e vocazionalmente appropriate.

26 maggio 2009

Confindustria Valle d'Aosta: Emiliani (Core Informatica) e Grosjacques (Costruzioni stradali B.G.F.) in Giunta

Il completamento della composizione dell'organo esecutivo con i due rappresentanti di nomina del Presidente e la nomina del nuovo Consiglio Direttivo sono stati i due punti principali all'ordine del giorno della prima riunione della Giunta di Confindustria Valle d'Aosta presieduta da Monica Pirovano, svoltasi ieri, presso la sede dell'associazione. Pirovano ha designato Francesco Emiliani (Core Informatica S.r.l.) e Giulio Grosjacques (Costruzioni Stradali B.G.F. S.r.l.).

La Giunta ha poi eletto al fianco dei due membri di diritto del Consiglio direttivo (la Presidente Monica Pirovano e il Vice Presidente Nicola Rosset) Paolo Conta (Laser S.r.l.), Alfredo Lingeri (Honestamp S.r.l.) e Paolo Musumeci (Musumeci S.p.A.)

Fra i compiti del Consiglio Direttivo figurano la definizione delle azioni da porre in essere nel breve periodo e la predisposizione dei piani per l'azione a medio e lungo termine che dovranno essere poi sottoposti all'approvazione della Giunta.

Cleto Benin: «Teniamoci i cervelli!»

Sull'ultimo numero di Foglio Azzurro l'imprenditore-politico Cleto Benin (Pdl) (leggetevi qui i miei post su Eurotravel) propone una stimolante riflessione sul pericolo della fuga di cervelli valdostani verso altri lidi. Una testimonianza interessante che merita un vivace dibattito. Ecco perchè ho chiesto al diretto interessato di poterlo riproporre all'interno del mio blog. Il testo è un po' lungo. Io ho aggiunto alcuni titoletti che spero ne rendano più agevole la lettura. Spezzarlo in due puntate non mi sembrava il caso. Siete d'accordo con questa analisi? Quali punti vi convincono di più e quali di meno? Vi invito a lasciare dei commenti...

Credo che tutti aspirino a tenere il proprio cervello lì dove si trova, ben protetto dalla scatola cranica; forte e dura, a volte anche più del dovuto... E credo anche che, se non proprio tutti, molti di noi aspirino a tenere il proprio cervello in buona forma, capace di agire ed interagire, veloce ed efficiente. Per fare questo esistono svariati sistemi di «brain training», molto di moda ed addirittura trasformati in una sorta di videogioco di successo. Si moltiplicano i libri (più o meno retti da fondamenti scientifici), le riviste, le nuove forme di enigmistica, gli studi sulle varie forme di intelligenza e altro ancora. Insomma, sembra proprio che tutti (o quasi) siamo convinti che la buona salute cerebrale migliori l’esistenza.
E se questo è vero (come certo lo è), dovremmo avere cura dei nostri cervelli, non solo in senso fisico e proprio, ma identificando come «cervelli» le persone che sono dotate di qualità eccelse, in diversi campi. Ecco, la frase «teniamoci i cervelli» vuole essere un contrasto alla “fuga dei cervelli” che ha colpito la nostra nazione negli ultimi anni, incidendo purtroppo pesantemente anche nella nostra Valle d’Aosta.
Io sono sempre stato un fautore del «guardiamo oltre le nostre montagne», spingendo con questo a rivolgere lo sguardo ad altri mondi, altre organizzazioni societarie, altre caratteristiche, usi e costumi. Questo, oltre ad allargare le nostre vedute, ci consente di svelare i fattori di successo degli altri, capirne i meccanismi, e mettere a frutto le nuove conoscenze acquisite, integrandole e modellandole alla nostra realtà.
Bellissimi propositi, ma purtroppo c’è un rovescio della medaglia: la scuola del mondo apre le porte su realtà molto ammalianti, che inducono in tentazione soprattutto le persone più capaci, e oltretutto la maggioranza dei paesi stranieri mette in campo meccanismi burocratici di una semplicità estrema, che invogliano ancora di più; a questo aggiungiamo la facilità di percepire supporti e sostegno economico iniziale, ed il gioco è fatto: i «cervelli» non tornano più…

Tutte le risposte nelle mie aziende
Fin dal primo momento in cui sono stato chiamato a far parte del Consiglio Regionale (anzi, già dalla precedente campagna elettorale) mi sono chiesto quali temi mi stavano più a cuore e rappresentavano una vera priorità per la comunità valdostana (oltre al turismo, che è e resta la mia vera passione, e la mia professione). Ebbene, ho trovato tutte le risposte nelle mie aziende che conduco da quasi 40 anni: lo snellimento delle procedure, il sostegno all’imprenditoria in modo che fossero salvaguardati ed implementati i posti di lavoro ma, soprattutto, ho realizzato che era necessario impegnarsi a favore dei giovani, veri pilastri della nostra società. Lo dico senza retorica, ben sapendo che il nostro futuro dipende da come noi prepariamo i nostri figli alla gestione della società del domani. Nelle mie aziende di giovani ce ne sono tantissimi, e sono sempre a contatto con loro; proprio questa vicinanza giornaliera mi ha permesso di cogliere una diversità di atteggiamento, di comportamento, di mentalità, rispetto a 10 anni fa. Attenzione, perché 10 anni, per il mondo in cui viviamo, sono poco più di un battito di ciglia, per cui, se certe differenze si notano, vuol dire che stanno procedendo a velocità inusuale.
Ma quali sono queste differenze? Purtroppo non sono positive… Ho notato un diverso «attaccamento» alla propria professione, un lassismo mentale (sempre meno giovani danno suggerimenti, limitandosi al mero svolgimento dei propri compiti), una sfiducia nella società, un distacco dai sistemi di gestire il nostro paese, e quindi dalla politica e dalla burocrazia. E quello che è peggio, tanto disagio e rassegnazione. Sono finiti i grandi ideali, questo è il tempo di facebook e del virtuale; se una volta uscivamo a fare due passi per incontrare gli amici, oggi, da un piano all’altro dello stesso condominio, ci parliamo via internet… Sembra quasi che si voglia stare al riparo dal mondo esterno, cercando rifugio dietro i nickname (i nomi di fantasia usati in rete), nella sicurezza delle mura domestiche.
Fortunatamente non sono tutti così (o meglio, solo così). Anche se sempre meno, ci sono ancora molti giovani che hanno l’energia fisica e mentale per fare qualcosa di importante, per crescere a livello professionale ed imprenditoriale, che hanno voglia di imparare per poi mettere a frutto l’arte appresa. Ma se l’energia fisica e mentale non manca, è l’energia economica che rappresenta l’ultimo tassello per chiudere il cerchio; e non tutti hanno le risorse (proprie o della propria famiglia) per essere completamente autonomi.

La melma burocratica e gli istituti di credito
Qui inizia il calvario: gli istituti di credito sono ormai impastoiati nella melma burocratica, che avvolge i malcapitati in domande, autorizzazioni, documenti, dichiarazioni, attestati, fino a risucchiare l’energia che spinge l’imprenditoria giovanile. Il commento più frequente che ho sentito negli ultimi anni da parte dei giovani è: «Fare impresa? Ma chi me lo fa fare? Meglio dipendente, magari della Regione…» o, aggiungo io, in uno dei molti uffici pubblici spesso creati ad hoc per favorire questo o quello...
In effetti, per fare impresa occorre all’inizio un consulente che consenta di muoversi correttamente nel labirinto della burocrazia; pochi sanno che negli ultimi 2 anni alla guida del paese, il governo Prodi ha creato 67 nuove tassazioni (!!!). E poi serve un bravo avvocato, perché le piccole imprese sono costantemente alla mercé dei colossi industriali, soprattutto nel campo della telecomunicazione, che ultimamente commettono parecchi errori, ed hanno atteggiamenti vessatori potendosi permettere schiere di legali e schiacciando di fatto il piccolo utente. Del resto, senza voler fare pubblicità, basta seguire Striscia la Notizia o Mi Manda Rai 3, per capire; tenendo bene a mente che si tratta solo della punta dell’iceberg. Sapete che il maggior numero di cause in corso è nei confronti delle compagnie telefoniche?

Quei giovani curiosi
Tornando all’argomento dei «cervelli», i giovani di maggiori capacità sono anche i più curiosi, perché assetati di sapere, e quindi sono anche quelli che, più di chiunque altro, si affacciano al di fuori dei nostri confini, sia regionali che, spesso, nazionali; alcuni spaziando anche in altri continenti. E quello che trovano negli altri paesi (spesso meno competitivi della nostra nazione e, a maggior ragione, della nostra regione) sono condizioni molto più semplici e competitive sia a livello burocratico (in Spagna si costituisce una azienda in un giorno) che a livello di supporto economico (in Francia i prestiti all’imprenditoria giovanile vengono erogati in 3 giorni senza bisogno di avalli). Facile pronosticare che le nostre migliori risorse giovanili scelgano altri luoghi dove mettere a frutto tutto quello che noi in Valle d’Aosta gli abbiamo insegnato investendo capitali in formazione e preparazione al lavoro.
Se poi prendiamo in considerazione i giovani laureati con un percorso accademico particolarmente brillante, da noi devono sudare le proverbiali sette camicie per essere assunti in un centralino (ovviamente estremizzo), mentre all’estero vengono subito «accalappiati» e sfruttati per le loro capacità effettive con possibilità di carriere luminosissime (qui invece non estremizzo affatto). In effetti non è certo un segreto che i nostri giovani siano apprezzatissimi e ricercatissimi, in quanto uniscono alle loro competenze quel plus genetico squisitamente italiano, che è una spiccata fantasia ed una capacità di analizzare con lucidità nuovi percorsi risolutivi, che sono caratteristiche che il mondo ci invidia.

Una società che non ci valorizza
E’ vero, di base siamo bravi. Generalizzando (ma in modo obiettivo e non campanilista) direi che siamo più bravi degli altri, proprio per la nostra capacità di trovare sempre una via d’uscita. Però siamo anche legati da una società che, generalizzando, non ci valorizza, o non ci consente di esprimere appieno le nostre capacità, che peraltro poi ricadrebbero interamente a favore della società stessa…
Qualcosa però possiamo fare, anzi dobbiamo! Nella nostra Regione, le opportunità economiche sono ancora importanti, e ci sarebbero tutti gli spazi per poter fare impresa. Quindi, è opportuno che si inizi un processo di revisione profondo e costante, che porti a stabilire normative atte allo snellimento burocratico ed economico (studiamo i modelli esteri, troveremo esempi replicabili di ogni genere), sempre ovviamente nel rispetto delle leggi, e mettendo a frutto la nostra autonomia di Regione a Statuto Speciale.

Iniziamo dalla scuola...
Va bene insegnare il francese dal momento che siamo una zona di confine, ma va reso obbligatorio anche l’uso dell’inglese che è la lingua ufficialmente e universalmente utilizzata per il business. Naturalmente, per chi vuole specializzarsi nei nuovi mercati, dando la possibilità di apprendere le lingue emergenti, che sono l’indiano e il cinese (in entrambi i casi, essendoci svariate forme dialettali, va ovviamente privilegiato il dialetto maggiormente diffuso).
Dobbiamo poi sempre di più unire la teoria alla pratica, incrementando gli stages e gli inserimenti programmati nel mondo del lavoro, fin dal primo anno, e non solo per un mese in estate. Qualunque sia la scuola fatta, non si è mai sufficientemente pronti al mondo del lavoro. Anche perché, vista la velocità alla quale corre il progresso mondiale, non esiste programma di studi che possa essere adeguato al momento in cui viene diffuso. La scuola apre la mente e la rende fluida, flessibile e veloce nei ragionamenti e nella comprensione, e questo è sicuramente indispensabile per prendere poi quelle decisioni veloci tipiche del mondo lavorativo odierno. Ma è sempre necessaria l’esperienza sul campo, per poter applicare e adeguare la teoria alla pratica, che non sempre coincidono perfettamente, tutt’altro.

Riformare il credito
E’ poi necessaria una riforma del credito che possa dare una maggior facilità di accesso alle risorse necessarie per l’imprenditoria giovanile. Non dimentichiamoci che rendere il credito più accessibile significa anche aumentare il movimento del denaro, e quindi favorire i consumi dando un importante ritorno positivo all’economia in senso assoluto.
Non dimentichiamo poi l’aspetto del tempo libero e delle opportunità extra-lavorative offerte ai giovani, per le quali ho l’impressione che ben poco si faccia. Il disagio giovanile comporta un degrado della gioventù, la quale, come ho avuto modo di sottolineare spesso, rappresenta un patrimonio economico, oltre che il futuro della nostra società. I giovani valdostani sono troppo spesso inebetiti dall’inefficienza, dalla consapevolezza di un «non futuro», e dal non sapere come passare il proprio tempo libero. Sono pochissime le attività, i luoghi, le iniziative riservate ai giovani, mentre occorre combattere il degrado, non già con forme repressive, ma con una pianificazione di interventi che possano ridare ai giovani entusiasmo ed interesse per attività, incontri, eventi, e quant’altro.

Il ruolo dello sport
In questo elenco lo sport ha un posto di rilievo, e dovrà essere facilitato l’avvicinamento e l’accesso alle attività sportive, a partire dai più piccoli.
Non voglio dare l’impressione di essere retorico, ma mi preoccupa che tutti dicano, in modo retorico, che «i giovani sono il nostro futuro», e che poi all’analisi dei fatti, così poco si faccia per quello che, siamo tutti d’accordo, è davvero «il nostro futuro». Proprio per non scadere nella retorica sterile, negli ultimi tempi (e ancor più nelle prossime settimane), ho incontrato ed incontrerò molti giovani e, insieme a tutto il nostro Gruppo Consiliare, ci faremo portavoce delle loro istanze e di proposte risolutive alla attuale situazione disagevole.Insomma, cercherò con tutti i mezzi di dare il mio contributo per «tenere i cervelli» a casa nostra.

25 maggio 2009

Valfidi, Confidal e Confidi industriali in assemblea

Il credito continua ad essere protagonista. Dopo l’assemblea della Bcc Valdostana che ha portato alla riconferma di Martino Cossard alla presidenza e al colpo di scena dell’esclusione in seguito al voto dei soci del consigliere indicato dall’amministrazione regionale per martedì 26 maggio, alle 20,30, è stata convocata l’Assemblea Ordinaria dei soci di Valfidi (presidente Andrea Leonardi), presso il salone delle manifestazioni di Palazzo Regionale. Una assemblea che chiama a raccolta gli oltre 3200 soci per approvare il bilancio dell’esercizio chiuso il 31 dicembre 2008 ed eleggere gli Organi Collegiali di amministrazione e di controllo per il triennio 2009/2011 ai quali sarà affidato il compito di condurre la Cooperativa all’iscrizione nell’elenco degli Intermediari Finanziari ex art 107 T.U.B. (argomento su cui ho scritto spesso in questo blog). Nel corso dell’esercizio 2008 da Valfidi sono state concesse nuove garanzie alle attività economiche socie per oltre 26 milioni, sviluppando un volume di oltre 55 milioni di linee di credito garantite, raggiungendo così uno stock complessivo di affidamenti in essere – riferiti alla fine dell’esercizio 2008 – di oltre 160 milioni.

Assemblea Confidal
Giovedì 28 maggio, alle 15, presso il centro congressi dell’Hotel Etoile du Nord di Sarre, si terrà invece l’Assemblea Generale Ordinaria della Confidal, societa cooperativa di garanzia collettiva fidi fra gli albergatori, le imprese turistico-ricettive, commerciali ed attività di servizi della Valle d’Aosta. L’ordine del giorno prevede la relazione del Presidente del Consiglio di Amministrazione della cooperativa, Pericle Calgaro, sull’esercizio chiuso al 31.12.2008, la presentazione del bilancio per l’approvazione con le relative deliberazioni di nomina della società di revisione per la certifica dello stesso. Alcuni dati: i 276 soci della cooperativa rappresentano circa il 70% delle Aziende Alberghiere valdostane, di cui 236 con affidamenti residui per euro 19.846726. Gli affidamenti globali ammontano ad euro 31.853.918, quelli a breve termine sono pari a 11.493.491 e il fondo rischi di 2.960.213 con un rapporto, per ogni azienda affidata di 12.543,00 euro. Il patrimonio societario ammonta a euro 7.229.678. L’esposizione media per azienda è di euro 84.096.00. Le garanzie rilasciate dal Confidi ammontano a euro 9.923.363 mentre le garanzie personali ricevute dai soci sono pari a 3.185.392 euro. L’utile netto del 2008 è di euro 48.445,00 di cui 33.912 euro andranno ad incrementare il Fondo Rischi, mentre 14.534,00 euro implementeranno la Riserva legale. Qui trovate altri post sul Confidi albergatori.

Confidi industriali
Nella stessa giornata ad Aosta, in Via Clavalité n° 20, presso la “Sala Congressi” dell’Hostellerie du Cheval Blanc, è stata convocata anche l’Assemblea ordinaria del Confidi Industriali Valle d'Aosta. L’Assemblea in seduta privata, con inizio alle 15, si aprirà con la relazione del Presidente, Federico Jacquin, alla quale farà seguito l’approvazione del Bilancio consuntivo al 31 dicembre 2008. Alle ore 16.15, al termine della seduta privata, seguirà l’Assemblea in forma pubblica. I lavori riprenderanno con la relazione del Presidente Confidi, seguita dall’intervento del Presidente della Giunta Augusto Rollandin e dell'Assessore al Bilancio, Finanze e Patrimonio Claudio Lavoyer.

24 maggio 2009

Il risultato del sondaggio sull'apertura della Casa da gioco ai valdostani

64 voti in due settimane. Il tema Casa da gioco non raccoglie consensi oceanici o comunque in pochi decidono di partecipare al mio sondaggio. Per lo meno il verdetto è stato incerto fino all'ultimo.
Tuttavia ad una conclusione siamo comunque giunti:  33 visitatori si sono detti favorevoli all'apertura della casa da gioco ai valdostani e 31 contrari.
Io, come ho già scritto in un precedente post (leggete qui) sono tra questi ultimi.
Se qualcuno dei votanti volesse motivare la sua decisione lo faccia in questo post.

Famiglia e crisi economica

Eccovi l'editoriale che ho fatto questa settimana sul Corriere della Valle.

Ma la crisi economica colpisce davvero tutti gli Stati europei alla stessa maniera? Avvenire sulla prima pagina di Domenica affida nell’editoriale una simile valutazione a Luigi Campiglio, professore ordinario di «Politica economica» presso l’Università Cattolica di Milano dal 1990. Laureato in Università Cattolica nel 1972, ha completato i suoi studi in Inghilterra e altre università estere: è stato visiting scholar per diversi anni presso l’Università di Stanford e fellow del Churchill College dell'Università di Cambridge. Un curriculum che dovrebbe indurre tutti a leggere con molta attenzione.

Campiglio scrive: «ciò che maggiormente fa riflettere è il risultato italiano rispetto alla Francia, un paese a noi simile come dimensione ed economia, dove la riduzione del Pil è stata molto più contenuta, pari cioè al -1,2%, ed è riconducibile ad una forte contrazione delle esportazioni. La domanda interna delle famiglie tiene invece molto bene, al punto di registrare un leggero segno positivo, pari al + 0,2%. Per l’Italia la crisi è dovuta al clima di grande incertezza che si respira in giro, e che per i consumatori e le imprese si traduce in paura del futuro. All’opposto, il risultato positivo che riguarda le famiglie francesi segnala invece che esse continuano a valutare con fiducia al loro futuro: lo testimonia l’aumento consistente della domanda di beni durevoli, come le automobili o i mobili e gli accessori per la casa».

E’ chiaro che non basta solo la fiducia nel futuro: la situazione francese è infatti il risultato di una politica fiscale da tempo a favore della famiglia e di cui il quoziente familiare è il perno centrale, intorno al quale ruota un’articolata e corposa gamma di iniziative specifiche mirate sulle coppie con figli.

Tutto questo significa che la questione della famiglia è centrale nell’economia. Che le politiche famigliari non sono soltanto un pallino dei cattolici. Di qui l’invito di Mons. Giuseppe Anfossi a Cecilia Maria Greci, componente della Giunta del Comune di Parma e delegata del sindaco per l’Agenzia della Famiglia. La Greci interverrà come relatrice, venerdì 29 maggio, alle 17, nel salone del vescovado, all’incontro che il Vescovo ogni anno tradizionalmente ha con i sindaci della Valle.

La Greci mostrerà come una città possa diventare «laboratorio» di politiche locali family friendly. Concretamente per Parma significa buone pratiche che semplificano la vita ai nuclei con bambini, servizi
efficienti e improntati alla logica della sussidiarietà.

Una situazione ideale. Anche perché come spiega il sociologo Francesco Belletti, direttore del Cisf, «l’ambito degli enti locali è il più adatto per azioni di welfare a misura di famiglia».
Sicuramente un contributo di riflessione importante per tutti i nostri primi cittadini.

23 maggio 2009

Delibere di giunta: segnalazioni per le imprese (10) - Piano regionale attività estrattive

Anche questa settimana vi propongo una selezione delle delibere. Sul Corriere della Valle trovate un ventaglio più ampio in quanto ci sono anche quelle non di carattere economico.
ATTIVITA’ PRODUTTIVE

Rigenergia 2009 dal 5 al 7 giugno
L’Esecutivo ha previsto l'adesione dell’Assessorato alla mostra-convegno Rigenergia 2009, organizzata a Pollein, dal 5 al 7 giugno 2009, dalla Camera valdostana delle imprese e delle professioni, e ha concesso alla stessa un contributo di 179 mila euro. (Servizio attuazione piano - resp. Tamara Cappellari - delibera 1.395).

40 anni produzione del Drap
E’ stata approvata l’adesione alle iniziative promozionali previste per la celebrazione dei 40 anni di attività di produzione del Drap, promosse dalla cooperativa Les Tisserands di Valgrisenche. (Direzione Attività promozionali - comp. Vally Lettry - delibera 1.426).

1,62 milioni dal Fondo Kyoto
La Giunta ha delegato la società finanziaria regionale Finaosta allo svolgimento delle attività istruttorie inerenti l’erogazione di finanziamenti da concedersi a valere sulla quota-parte di risorse del Fondo Kyoto assegnata alla Valle d’Aosta, pari a complessivi 1 milione 620 mila euro. I finanziamenti potranno riguardare la microcogenerazione diffusa, le fonti rinnovabili e l'efficienza negli usi finali dell'energia. (Servizio attuazione piano - resp. Tamara Cappellari - delibera 1.427).


ISTRUZIONE E CULTURA

Piano Edilizia scolastica
Sono stati definiti i criteri per l’approvazione del Piano straordinario di interventi per l’anno 2009, finalizzati all’adeguamento a norma e messa in sicurezza degli edifici scolastici di proprietà degli enti locali. (Servizio pianificazione edilizia scolastica e universitaria - comp. Lucia Hugonin - delibera 1.421)


OPERE PUBBLICHE, DIFESA DEL SUOLO ED EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA

2,5 milioni per 22mutui
L’Esecutivo ha approvato l’ammissione ai benefici della legge regionale n. 33 del 1973 e successive modificazioni, per le domande di mutuo presentate nel corso del primo semestre 2008 e ha finanziato, per complessivi 2 milioni 540 mila euro, le 22 richieste ritenute ammissibili. (Servizio edilizia residenziale - comp. Gianluca Fea - delibera 1.428)

Programma edifici di culto
Con un impegno di spesa di 268mila euro è stato approvato il programma per l’anno 2009 delle opere da ammettere a contributo ai sensi della l.r. 41/1988, modificata dalla l.r. 69/1992 (intervento della regione autonoma Valle d’Aosta nella costruzione degli edifici di culto). (Direzione opere edili - comp. Angelo Cerise - delibera 1.407)

TERRITORIO E AMBIENTE

Piano regionale attività estrative
La Giunta ha approvato l’invio al Consiglio regionale del Piano regionale delle attività estrattive relativamente al settore degli inerti del pietrame e dei giacimenti di marmo e delle pietre affini ad uso ornamentale ai sensi, della legge regionale n. 5 del 2008. Secondo quanto previsto dalla procedura riportata nella legge regionale n. 5 del 2008 il Consiglio regionale aveva adottato il 9 aprile 2008 il Piano Regionale delle Attività Estrattive. Successivamente il PRAE è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale per le osservazioni da parte dei cittadini. Nel periodo di affissione sono pervenute n. 21 osservazioni poi sottoposte alle valutazioni tecniche da parte degli uffici competenti e soggette alla Valutazione di Impatto ambientale. Dopo i previsti passaggi amministrativi il PRAE risulta costituito da: Piano inerti (sabbia – ghiaia) 17 cave; Piano pietrame 19 cave; Piano dei giacimenti di marmo e delle pietre affini ad uso ornamentale 43 cave. Il Piano individua le aree aventi potenziale estrattivo e ai fini dell’avvio dell’attività di estrazione è necessario redigere uno specifico di progetto di coltivazione che dovrà contenere le modalità tecniche di coltivazione e un adeguato ripristino ambientale. (Direzione Ambiente - comp. Fulvio Bovet - delibera 1.434).

TURISMO, SPORT, COMMERCIO E TRASPORTI

Contributi alberghi
E’ stato concesso un contributo di 200 mila euro, in conto capitale in regime de minimis, a favore dell’impresa «Dedilflor» di Torgnon, relativa a domanda presentata in istruttoria valutativa, per il restauro di un fabbricato a Saint-Marcel, da destinare ad attività di affittacamere. E’ stato inoltre stanziato un contributo di 200 mila euro in conto capitale in regime de minimis, a favore dell’impresa turistico-ricettiva alberghiera Durand Olga di Sarre, relativa a domanda presentata in istruttoria valutativa, per la ristrutturazione di un fabbricato a La Salle, da adibire a residenza turistico alberghiera. (Direzione alberghi, strutture ricettive extralberghiere e commercio - resp. Enrico Di Martino - delibere 1.384 e 1.386).

Contributi imprese commerciali
L’Esecutivo ha concesso contributi per un ammontare di 91 mila euro, in conto capitale in regime de minimis, a favore di 15 imprese commerciali relativi a domande presentate in istruttoria automatica. (Direzione alberghi, strutture ricettive extralberghiere e commercio - resp. Enrico Di Martino - delibere 1.387)

Saveurs du Val d’Aoste? I requisiti li accerta Finaosta
La Giunta ha affidato l’incarico di collaborazione tecnica alla società Finaosta, per l’effettuazione, fino al 28 febbraio 2010, delle attività di accertamento del possesso dei requisiti tecnici previsti per il rilascio del contrassegno di qualità Saveurs du Val d’Aoste. (Direzione alberghi, strutture ricettive extralberghiere e commercio - resp. Enrico Di Martino - delibere 1.424)

Intesa Regione-Comune Saint-Christophe sull’aeroporto
E’ stata approvata la proposta di intesa tra la Regione e il Comune di Saint-Christophe, relativa al progetto del nuovo piazzale aeromobili, del terminal passeggeri, dei parcheggi autoveicoli e della viabilità dell’aeroporto regionale Corrado Gex a Saint-Christophe. (Servizio aeroporto e ferrovie - comp. Marco Trevisan - delibera 1.425).

Campagna radiofonica
La ditta MC2 Media Communication di Torino è stata incaricata di realizzare una campagna di comunicazione radiofonica in Italia, per la promozione dell’offerta turistica estiva della Regione. La spesa complessiva è di 180 mila euro. (Direzione promozione e marketing - comp. Gabriella Morelli - delibera 1.423).

22 maggio 2009

Le priorità del programma di Pirovano (Confindustria): credito, ricerca, sviluppo, innovazione, istruzione e formazione

Si è svolta questa mattina, presso la sede di Confindustria Valle d'Aosta, la conferenza stampa di Monica Pirovano di presentazione del suo programma. Nel pomeriggio è stato diffuso un comunicato che ne riassume i contenuti, alcuni dei quali, ovvaimente, simili a quelli che i miei visitatori avranno letto ieri su questo blog e che sono stati anticipati mercoledì nel mio articolo sul Sole 24 Ore Nord Ovest. Lo riporto per completare il quadro aggiungendo però un'affermazione del vice Nicola Rosset che ho trovato particolarmente importante: «Se l'Italia da questa crisi forse uscirà meglio di altri paesi, la stessa cosa può e deve accadere per la Valle d'Aosta. Sono state approvate delle leggi favorevoli per affrontare la crisi ora occorre uno sforzo comune per recuperare le eventuali distanze con altre situazioni produttive».

Il Credito, la Ricerca, lo Sviluppo e l’Innovazione, l’Istruzione e la Formazione, senza dimenticare la Sicurezza sui luoghi di lavoro. Sono questi i punti attorno ai quali la neo presidente di Confindustria Valle d’Aosta Monica Pirovano ha costruito il programma per il prossimo triennio che è stato presentato agli
operatori dell’informazione nel corso di una conferenza stampa svoltasi nella mattinata di oggi, venerdì 22 maggio, presso la sede di Confindustria Valle d’Aosta.
«L’attuale crisi finanziaria internazionale che, secondo gli analisti, proseguirà almeno per tutto l’anno in corso – ha esordito Monica Pirovano nell’introdurre il suo programma - sta mettendo a dura prova l’economia mondiale, con un effetto domino in tutti i settori. Le conseguenze della recessione, seppur in ritardo di qualche mese, hanno inevitabilmente coinvolto anche la Valle d’Aosta, dove, oltre ad una calo della produzione, si è registrato un forte rallentamento degli investimenti, proprio quando invece, occorrerebbe essere più pronti nel rispondere e, forse, più aggressivi. Se non si invertirà la rotta, il rischio è che alla fine di questo ciclo negativo molte imprese risulteranno obsolete e, dunque, incapaci di fronteggiare la concorrenza del mercato».

Quali sono allora le strategie da mettere in atto per fronteggiare la situazione?
«Innanzitutto,– ha suggerito Pirovano, riferendosi alla realtà valdostana- le imprese devono riprendersi quel dinamismo che le ha contraddistinte, recuperando la fiducia e investendo sui giovani per favorire un loro maggiore radicamento sul nostro territorio, dove non mancano opportunità di crescita professionale in un’industria destinata a cambiare pelle. Non solo, tutti devono essere consapevoli del fatto che nessuno, più di noi stessi, potrà aiutarci a risolvere i nostri problemi. Se così non fosse e se credessimo che tutto dipenda da altri, o che il Governo, la politica, la società siano i soli responsabili del nostro futuro, allora vorrebbe dire che abbiamo rinnegato il modello del mercato libero. Vorrebbe dire che il nostro modello ideale sarebbe quello di un’economia programmata e centralizzata, dove la Regione sarebbe il principale attore»

«Ma non è questo il modello che intendiamo perseguire, perché, come lo dimostra la Storia, questo è un modello destinato al fallimento. Di fronte alla nuova situazione economia, Regione e Confindustria – ha puntualizzato la presidente – hanno l’obbligo, come peraltro sta avvenendo, di collaborare per far fronte alla crisi e supportare un modello di sviluppo credibile e sostenibile. Ognuno però dovrà giocare il suo ruolo, in un rapporto alla pari in cui, da una parte, la Politica individua gli indirizzi e crea le condizioni per favorire e sostenere la crescita di un’imprenditoria nuova, innovativa, specializzata e pronta a confrontarsi anche sui mercati stranieri e, dall’altra, le imprese si impegnano a fare ricerca, a far crescere l’occupazione locale, a creare indotto e, conseguentemente, a rendere attrattivo il territorio della nostra regione per nuovi investimenti e nuovi progetti imprenditoriali».

Nel presentare, quindi, i vari punti del programma, Monica Pirovano, a proposito del credito, ha affermato che: «i provvedimenti adottati a livello nazionale e le prime iniziative di sostegno finanziarie assunte recentemente dall’Amministrazione regionale sono indispensabili per affrontare in misura incisiva la finanza, che costituisce la più preoccupante emergenza. Ma tali misure non sono sufficienti per alleggerire la pressione sulle aziende e dare quell’impulso necessario alla ripresa. Occorre anche un impegno più puntuale di Confindustria, per esempio attraverso l’attivazione di uno sportello in grado di offrire un supporto tecnico per le imprese, soprattutto quelle più piccole; la realizzazione di un decalogo per una gestione corretta del credito bancario; la creazione di uno strumento di autovalutazione del credito on-line che consenta di verificare il proprio posizionamento».

Rispetto al tema «Ricerca, sviluppo ed innovazione», il neo presidente è stato categorico: «la Regione con la revisione della legge in materia e la disponibilità ad alzare considerevolmente le quote di bilancio assegnate ha dimostrato di voler puntare sulla ricerca. Tocca ora alle aziende aprire nuovi orizzonti ed esplorare nuove strade. Tocca a noi investire, innovare, essere curiosi, accettare di rimettere in discussione i nostri assetti. Rinunciare, se necessario, al comando solitario delle nostre imprese per affrontare, con altri, sfide che da soli non potremmo neppure immaginare. Dobbiamo saper crescere. In sintesi, gli obiettivi che intendiamo raggiungere sono: favorire l’Aggregazione di imprese per creare economia di scala; costituire una Rete territoriale; istituire un Voucher tecnologico; bandire delle Borse per ricercatori».

Per quanto attiene, invece, alla problematica «Istruzione - Formazione – Scuola», Pirovano sottolinea «l’evidente discrasia tra il mondo produttivo e quello formativo, scolastico e accademico, accompagnata purtroppo da uno spirito imprenditoriale poco diffuso, che traduce la scarsa propensione dei giovani a mettersi in gioco e ad avviare attività imprenditoriali. Oggi assistiamo ad un disinteresse dei ragazzi verso gli istituti tecnici, in parte perché c'è poca voglia di entrare subito nel mondo del lavoro, in parte perché vi è una scarsa conoscenza del sistema produttivo locale. Per contrastare questo scollamento bisogna allora favorire la diffusione della cultura scientifica e tecnologica tra i giovani, partendo proprio dalla scuola media, magari dando seguito ad un progetto tipo “Fabbriche aperte”, per arrivare sino all’Università con l’attivazione di corsi che consentano di creare dei profili professionali compatibili con il nostro tessuto produttivo».

Al termine del suo intervento, la neo presidente ha approfondito anche il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro, proponendo un aiuto da parte di Confindustria alle aziende medio-piccole per affrontare tutte le difficili problematiche di attuazione delle norme di legge, nonché per incentivare gli investimenti per il raggiungimento dei livelli di sicurezza necessari, favorendo anche l’utilizzo delle forme di contribuzione a sostegno di queste iniziative.

Messaggi in bottiglia - 57: Sul Corriere oggi in edicola...

Permettetemi un piccolo spot. Sul Corriere della Valle che troverete oggi in edicola c'è un intervento di don Giulio Vuillermoz, parroco di Saint-Vincent, sull'apertura della casa da gioco ai valdostani, e i candidati valdostani alle europee rispondono ad una serie di domande sulla loro candidatura.
Se non avete mai letto il Corriere può essere un buon motivo per cominciare... E magari pure per abbonarsi.

21 maggio 2009

Pirovano (Confindustria): «La Valle d'Aosta può diventare un laboratorio alpino di eccellenza industriale»

Monica Pirovano è una maratoneta. Nel 2006 a New York nella sua prima maratona si è classificata al 14.591esimo posto assoluto (su oltre 37mila corridori). La disciplina sportiva ha insegnato all’amministratore delegato della Cogne Acciai Speciali – da giovedì scorso nuovo presidente di Confindustria Valle d’Aosta (141 aziende iscritte) per il triennio 2009-2012 in tandem con Nicola Rosset, neo-eletto vice e liquorista ad della Saint-Roch – che preparazione e tenacia sono alla base di ogni traguardo. E sicuramente in questo senso il triennio da vice di Giuseppe Bordon, 50 anni, direttore della società di trasporti Savda, non più candidabile per il raggiunto limite di due mandati, costituisce una buona preparazione su cui costruire il lavoro del futuro ticket Pirovano-Rosset. La tenacia – e aggiungerei anche la resistenza – sono invece ancora necessari per affrontare una crisi economica anomala caratterizzata da un tracollo rapido e che oggi – toccato molto probabilmente il fondo – non può che riavviarsi sulla strada della ripresa anche se non si sa ancora quando.

La ripresa? Da fine anno
«Ad essere ottimisti si potrebbe ipotizzare settembre – spiega la 45enne a.d. della Cogne – ma volendo essere un po’ più realisti credo che la svolta possa essere seriamente ipotizzabile soltanto a partire dalla fine del 2009». L’assemblea di Confindustria è stata a porte chiuse e impegni professionali hanno tenuto per qualche giorno Pirovano lontano dalla Valle, tuttavia siamo riusciti ad ottenere come Sole 24 Ore una prima anticipazione dei contenuti della conferenza stampa che terrà il 22 maggio in Confindustria.

I punti principali del programma
Prima di tutto il programma. «I punti principali – spiega la manager attiva in Valle dal 1988 con un primo incarico nel settore finanziario-amministrativo presso la Cogne spa – sono sotto gli occhi di tutti: le difficoltà delle aziende legate al credito, la necessità di sviluppare l’innovazione con forti investimenti nella ricerca e sviluppo, la crescita dei livelli di sicurezza nei luoghi di lavoro e il nodo cruciale della formazione, cioè il rapporto scuola-mondo dell’impresa».

Mancano imprenditori giovani
Per Pirovano la Vallée paga il peccato originale della mancanza di giovani imprenditori desiderosi di mettersi in gioco. «Il miraggio del posto pubblico fa sì che in generale si sia poco spinti a sviluppare una propria idea di business» precisa. A fianco di questo vincolo la regione autonoma presenta l’atout straordinario, date le sue piccole dimensioni, di potersi trasformare facilmente in un laboratorio alpino di eccellenza industriale con prodotti fortemente innovativi. Serve però un’azione di coordinamento. «Credo sia necessario non tanto favorire fusioni, ruolo che non spetta a Confindustria - osserva la Presidente - ma sollecitare la collaborazione, il dialogo fra le aziende. Creare delle reti trasversali che permettano sinergie ed economie di scala fino ad ora inusuali. Vedo ad esempio positivamente in Valle lo sviluppo di un settore come quello delle energie rinnovabili. Ci sono imprese di valore che stanno facendo bene anche all’estero».

Con la Regione un dialogo impostato sulla reciprocità
Per quanto riguarda il dialogo con l’amministrazione regionale Pirovano sostiene un rapporto impostato sulla reciprocità. «La Regione - ci dice – deve porre le condizioni per cui le aziende possano crescere premiando le imprese che più delle altre investono nell’innovazione. Reciprocamente, le imprese favoriscono l’occupazione, creando ricchezza e attrattività del territorio». Alla Regione Pirovano chiede in particolare che l’Assessorato alle Attività Produttive e quello all’Educazione e Cultura collaborino di più. «E’ ancora troppo grande il gap tra quello che è il fare impresa e l’educazione all’impresa. Proprio per questo come Confindustria desideriamo, insieme alla Regione, diventare un interlocutore significativo degli istituti superiori in modo da rafforzare lo scambio di conoscenze fra tessuto imprenditoriale e scolastico, orientando, dove possibile, le scelte di quest’ultimo sulla base delle necessita di manodopera dell’industria».

Sul credito segnali positivi ma bisogna aiutare di più le Pmi
Sul fronte del credito Pirovano giudica positivamente il Protocollo di intesa siglato tra Confindustria Valle d’Aosta e ABI Valle d’Aosta allo scopo di elaborare iniziative comuni contro la crisi e facilitare ulteriormente l’accesso al credito dei settori produttivi, ma l’azione va completata aiutando le piccole imprese attraverso un’attività di sportello in Confindustria che le sostenga nel dialogo con gli istituti di credito. «Si tratta di un accompagnamento che va ad aggiungersi al già ottimo lavoro svolto dal Confidi industriali». (Pubblicato sul Sole 24 Ore Nord Ovest del 20 maggio 2009)

Crescono le domande di sospensione del pagamento delle rate dei mutui regionali

Sono 1356 (1052 privati e 304 imprese) le domande, presentate al 30 aprile, di sospensione, per un anno, del pagamento delle rate dei mutui regionali stipulati entro il 28 febbraio 2009, senza interessi e senza oneri aggiuntivi. La misura contenuta all’interno del pacchetto anti-crisi, varato ad inizio anno dalla Giunta, è stata utilizzata da 1.348 richiedenti (1.044 persone fisiche, 8 soggetti con due mutui e 304 imprese). I mutui sospesi sono 1.733: 681 di imprese e 1.052 di persone fisiche.

Più nel dettaglio i mutui delle imprese sono così suddivisi: 281 riguardano il settore impianti a fune, 240 l’alberghiero, 91 l’industriae l’artigianato, 50 il commercio, 2 il settore termale e uno il turismo equestre. «Sono numeri che testimoniano la bontà dell’iniziativa – ha spiegato l’assessore al Bilancio Claudio Lavoyer (Fédération Autonomiste) – e possono dare un po’ di respiro a privati e aziende in un momento in cui ancora non si riesce a comprendere quando questa crisi potrà dirsi superata».

 Un’iniziativa che oltretutto sembra fare scuola. L'Associazione bancaria italiana (Abi) della Valle d'Aosta e i rappresentanti dei consorzi di garanzia fidi stanno infatti mettendo a punto delle intese che consentiranno alle imprese lo slittamento del pagamento delle rate dei mutui. «L'iniziativa si aggiunge - ha spiegato il presidente dell'Abi Valle d'Aosta Martino Cossard - a quanto già previsto dalla Regione circa la sospensione delle rate dei mutui a tasso agevolato con Finaosta, previsti dalle leggi regionali».

20 maggio 2009

Cervim: è possibile iscriversi al 17°Concorso internazionale dei vini di montagna

Siccome da tempo non sospetto guardo con molto interesse al mondo della viticoltura - che in Valle d'Aosta sta facendo passi da gigante, anche perchè, a differenza di altri comparti, ha davvero capito che su un fazzoletto di terra come il nostro il fare rete è vitale - non posso non segnalare ai miei visitatori (ovviamente s efra di loro c'è qualche imprenditore vitivinicolo) la possibilità di iscriversi al Concorso Internazionale dei Vini di Montagna organizzato dal Cervim, presieduto dall'ex-presidente del Consiglio regionale François Stévenin, e patrocinato dell’O.I.V. (Organisation Internationale de la Vigne et du Vin). Il Concorso, giunto alla sua diciasettesima edizione, vede anche quest’anno la collaborazione con l’Assessorato all’Agricoltura e Risorse Naturali della Regione Autonoma Valle d’Aosta, dell’ Associazione Enologi Enotecnici Italiani, nonché dell’Associazione Italiana Sommelier- sezione valdostana.
Le commissioni, composte da enologi, tecnici e giornalisti internazionali esperti del settore, effettueranno le selezioni dei vini dal 2 al 4 luglio presso il Grand Hotel Billia di Saint Vincent (AO).

Chi può partecipare
Sono ammessi al 17° Concorso Internazionale Vini di Montagna tutti i vini prodotti da uve di vigneti che presentano difficoltà strutturali permanenti quali:

- altitudine superiore ai 500 m s.l.m., ad esclusione dei sistemi viticoli in altopiano;

- pendenze del terreno superiori al 30%

- sistemi viticoli su terrazze o gradoni;

- viticolture delle piccole isole.

I premi
- Menzione d’Onore: attribuita ex-aequo ai vini che ottengono il miglior punteggio (per un massimo del 30% di quelli iscritti in ciascuna categoria) purché raggiunto il minimo di 80 centesimi secondo

- Gran Medaglia d’Oro, Medaglia d’Oro, Medaglia d’Argento: attribuite ai primi 3 vini di ogni categoria, che ottengono il miglior punteggio, purché superato il minimo di 80 centesimi.

- Premio Speciale “CERVIM 2009”: attribuito all’Azienda di ogni paese che ottiene il miglior risultato, calcolato dalla somma dei punteggi più elevati riferiti a tre vini, appartenenti a tre diverse categorie, che abbiano raggiunto il punteggio minimo di 80 centesimi.

E’ possibile iscriversi direttamente sul sito del Cervim dove sono disponibili il regolamento e le modalità di partecipazione.

La premiazione si svolgerà ad Aymavilles, Valle d’Aosta, venerdì 4 settembre nell’ambito dell’undicesima esposizione dei vini DOC valdostani. Al termine della premiazione e nei due giorni successivi sarà possibile degustare i vini vincitori. E questo ovviamente interessa tutti.


I numeri della passata edizione

Si sono svolte dal 2 al 4 luglio 2008 a Saint Vincent, presso il Centro Congressi del Grand Hotel Billia, le fasi di selezione dei vini che hanno partecipato alla edizione numero 16 del Concorso Internazionale dei Vini di Montagna dove sono stati presentati ben 534 vini.

La selezione ha visto all’opera, per ogni giornata di lavoro, 30 degustatori internazionali (enologi, esperti degustatori, giornalisti della stampa di settore), che hanno valutato i 534 vini presentati, 65 in più dell’edizione precedente, massimo storico, con un incremento del 14 per cento e di cui il 48 per cento esteri, provenienti da 8 paesi (Italia, Francia, Austria, Svizzera, Germania, Spagna, Portogallo e Grecia), e con un totale di 217 aziende partecipanti.

Durante le selezioni sono state compilate complessivamente 2.665 schede per un totale di 37.395 giudizi e sono stati utilizzati più di 2.900 bicchieri.

Un riconoscimento speciale è stato assegnato alla casa di reclusione dell’isola di Gorgona (LI) per il recupero della viticoltura ed il mantenimento delle tradizioni ad essa legate e per il sostegno all’impegno formativo ed al reinserimento lavorativo.

19 maggio 2009

Indotto Cogne: fornitori in difficoltà

Venti milioni di euro e circa 200 fornitori. Sono questi i numeri dell’indotto della Cogne Acciai Speciali intaccati da una crisi generale, industriale e finanziaria, che ormai ha una durata temporale ed una profondità superiori a quelle che si potevano prevedere alla fine dello scorso anno. Attualmente infatti i ritardi nei pagamenti riguardano circa un’ottantina di fornitori per un ammontare di poco superiore ai tre milioni.
«La riduzione del lavoro – spiega l’amministratore delegato Monica Pirovano - si conferma essere dell’ordine del 40% se raffrontata all’ultimo biennio. E questo calo risulta comunque essere contenuto anche grazie al reparto della nuova fucina inaugurato a dicembre che sta lavorando gran parte dei volumi d’acciaio prodotti».

I provvedimenti macroeconomici non aiutano l'economia
Per l’ad è sempre più evidente che i provvedimenti attesi a livello macroeconomico europeo per il rilancio dell’economia non stanno portando al momento alcun cambiamento significativo e nessuno oggi è in grado di formulare una previsione affidabile. «Una situazione che ha costretto la Cogne – aggiunge Pirovano - a comunicare ai sindacati la necessità di dar seguito alla politica del massimo adeguamento dell’attività produttiva all’ingresso degli ordini, attraverso gli strumenti di flessibilità già in essere, al fine di salvaguardare i livelli occupazionali proseguire l’attività in modo economicamente sostenibile». «Sia la Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria, che l’attività degli staff improntati al modello della settimana corta – precisa Pirovano - sono stati prorogati fino all’inizio del mese giugno, quando il quadro della situazione si spera possa essere meno aleatorio».

Ritardi nei pagamenti e ridimensionamenti delle commesse: l'azione del Factoring
Una situazione che da un lato fa segnare ritardi nel normale iter di pagamento delle fatture e dall’altro porterà ad un inevitabile forte ridimensionamento delle commesse. L’azienda invita però a vedere il bicchiere mezzo pieno. Altrove importanti società siderurgiche hanno deciso di sospendere la produzione oppure di chiudere degli stabilimenti. Per ovviare almeno al problema delle fatturazioni i vertici della Cogne, in un incontro svoltosi alcuni giorni fa, presenti anche una trentina di fornitori, hanno confermato i contenuti dell’intesa raggiunta con Aostafactor in base al quale la società siderurgica è disponibile al riconoscimento delle fatture per consentire da parte di Aosta Factor l’erogazione di un anticipo pari al 90% del suo valore a quanti, avendo i requisiti necessari, ne faranno richiesta. «Pur rimanendo in una logica di mercato – spiega l’amministratore delegato Enrico Dehòin una ideale forchetta che va dal’80 al 90% ci siamo spostati nella parte alta. Accettando margini ridottissimi pur di dare il nostro sostegno all’economia regionale».

Per i piccoli creditori servono altre misure
Il ricorso al factoring però può interessare i fornitori più importanti di Cogne quelli che sono in grado di mettere sulla bilancia commesse almeno superiori ai 100mila euro, cioè circa una decina. «I piccoli creditori – spiega Roberto Mussino della Argol, responsabile per Confindustria del settore trasporti – hanno un volume di affari che mal si sposa con i vincoli di una società di factoring». Infatti la stragrande maggioranza, quasi il 50%, vanta crediti inferiori ai 10mila euro».

Arriva il Confidi industriali
Ed ecco allora scendere in campo il Confidi industriali, presieduto da Federico Jacquin, che intende farsi garante presso gli istituti di credito di una operazione di anticipo fatture. Tuttavia nonostante la crisi - di cui si fa tanto un gran parlare - dei già citati ottanta fornitori soltanto due con crediti da recuperare maggiormente consistenti si sono rivolti ad Aostafactor. Allargando lo sguardo il settore del factoring regionale disegna un mercato stabile che in Valle d’Aosta impercettibilmente muta da 511 milioni a 518. Verrebbe da scrivere che la crisi non fa così paura, anche se forse -per esserne veramente sicuri - bisogna attendere la fine di questo anno che si presenta come un scoglio su cui la barca rischia di incagliarsi o peggio di affondare. (Pubblicato sul Sole 24 Ore Nord Ovest del 13 maggio 2009)
 

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