29 marzo 2010

OGM: per saperne di più (2)

Ezio Mossoni, direttore di Coldiretti, mi ha mandato una sintesi del «Dossier Ogm - marzo 2010» curato da Coldiretti che ho pubblicato sull'ultimo numero del Corriere della Valle. A distanza di qualche giorno propongo il suo testo anche on line in due puntate. La prima è stata messa in rete ieri. Buona lettura.

Impatti ambientali : ne sono stati valutati molteplici, dalla possibilità che le piante GM diventino infestanti o ai vari inquinamenti genetici tra piante della stessa specie e tra piante di specie diverse, oppure ancora lo sviluppo naturale “di contromisure” con maggiore resistenza o tolleranza degli infestanti. La modificazione genetica più diffusa è, infatti, quella della tolleranza agli erbicidi che permette alle grandi industrie che producono semi OGM di vendere anche l’erbicida chimico da somministrare, tanto che dal 1996 al 2003 (primo momento di grande diffusione OGM) il consumo totale di erbicidi è aumentato del 11,5 %.

Aspettative dei Consumatori : Vi è una diffusa diffidenza tanto che in UE nel 2003 il 52% dei consumatori che si dichiarava contrario agli OGM rappresenta oggi il 63%. ( fino al 73% in Italia) Alcuni studi confermano, per l’uomo, la possibilità dell’insorgenza di allergie, con effetti su intestino e fegato (da test su animali) e una possibilità di forte resistenza agli antibiotici.

La fame nel mondo : questa giustificazione è una autentica chimera : come detto gli agricoltori che utilizzano OGM sono circa 14 milioni, di questi oltre 12 milioni sono in Cina e in India, e in queste zone mentre i terreni OGM lavorati sono aumentati di circa il 7 per cento, gli affamati sono aumentati anch’essi ma del 9 per cento. Ma la verità vera – che spesso viene taciuta – è che gli OGM riguardano quasi esclusivamente le colture NOFOOD – quindi non destinate all’alimentazione umana, ma alla realizzazione di mangimi o nell’industria chimica - (con la patata Amflora si fanno collanti) e sono destinate all’esportazione, non migliorano le condizioni di vita e il reddito degli agricoltori, non creano sviluppo.

Come si riconoscono : la norma generale prevede che i prodotti OGM rechino l’indicazione – in etichetta – di tale presenza, ma è ammessa una presenza «accidentale» (quindi senza alcuna indicazione in etichetta) nei prodotti alimentari fino alla soglia dello 0,9% . Inoltre è bene sapere che, in UE, solo circa il 10% dei mangimi dei bovini da latte contiene OGM, e che meno del 5% degli allevamenti lo utilizza, e che il Consorzio Tutela Fontina DOP ha bandito tali mangimi, con autoregolamentazione, fin dal 2006.

Allora «Chi ci guadagna con gli OGM ?» : Nell’arco di 10 anni si è assistito ad una concentrazione delle imprese che registrano brevetti OGM, le prime cinque aziende produttrici sono passate dal 36.7% di brevetti al 80.5% e le loro prove in campo sono aumentate dal 31 al 47%, senza contare che, come logico, da piante GM non nasce nulla e si crea ogni anno, per le aziende agricole, la dipendenza da seme. Ma agli agricoltori la soia OGM viene pagata circa il 15% in meno rispetto a quella tradizionale, mentre negli USA il prezzo delle sementi è aumentato del 143% e una confezione di semi tradizionali costa la metà di quelli OGM. Quindi la convenienza maggiore deriva dal fatto che i costi di produzione vengono ripartiti su un numero crescente di ettari e non dalla produttività. Ma più ettari fanno più produzione e più eccedenze che fanno, inesorabilmente, un prezzo più basso pagato agli agricoltori che non si trasferisce, però, mai sul consumatore.

Concludendo mi permetto due considerazioni tra il serio e il faceto e che, spero, possano far sorridere e pensare un poco: primo, conosco molte persone favorevoli agli OGM ma vogliono sempre risolvere i problemi “degli altri”, coltiviamo OGM per il terzo mondo, aiutiamo i bisognosi……non sono però mai così convinti quando propongo loro il contrario….se gli OGM sono così buoni coltiviamoli per noi e mandiamo al terzo mondo i prodotti tradizionali………….l’altra considerazione è che vi sono numerosi luminari della scienza che sostengono che gli OGM siano assolutamente innocui e che saranno il futuro della agricoltura e della alimentazione . Affermazioni che mi danno grandi speranze, peccato però che la scienza sia letteralmente spaccata in due su questo tema e per ogni SI vi sia almeno un NO……. tutti i medici che conosco sono concordi nel dire che il fumo fa male……non così per gli OGM……in questa situazione li dareste a vostro figlio ? .

2 commenti:

Unknown on 31 marzo 2010 alle ore 14:34 ha detto...

Grazie a Ezio Mossoni e a Fabrizio Favre: poche parole, ma chiare ed esaurienti. E' necessario che l'opinione pubblica si faccia un'idea chiara, senza pregiudizi e conforata da dati inoppugnabili. Una delle domande chiave è proprio a chi giova il coltivare queste piante. Mi sembra chiaro che il motivo è sopratutto economico, a favore della grandi major ed a sfavore di tutto il resto. Basterebbe questo per dire un bel NO alla loro coltivazione: ci stanno raccontando un sacco di balle e ci vogliono far credere che questi organismi risolveranno tutti i nostri problemi, in realtà risolveranno i problemi dei loro bilanci e dei loro portafogli.

ImpresaVda on 31 marzo 2010 alle ore 18:42 ha detto...

@Marco
Ti ringrazio mi fa piacere che sia stato un intervento apprezzato. Qualche settimana fa avevo scritto un post dove facevo percepire la mia contrarietà all'OGM e in molti, giustamente, mi avevano chiesto di offrire degli elementi più concreti per poter farsi un opinione. Troppo spesso si va per slogan e per partito preso. Sono contento che Mossoni abbia permesso a questo blog di dare un positivo contributo al dibattito.

 

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