28 aprile 2011

Debito pubblico, Pressione Fiscale e Tasso di crescita: l'Analisi dell'On. Nicco

Roberto Nicco
La Commissione Trasporti della Camera ha esaminato il 27 aprile il «Documento di economia e finanza 2011». L'on. Roberto Nicco mi ha inviato una sua analisi del testo che pubblico volentieri.

In queste centinaia di pagine di analisi, tabelle e dati il rischio è di perdersi e di non riuscire a cogliere il filo conduttore.

Ci sono tuttavia alcuni indicatori tra quelli contenuti nel Documento che più di altri determinano il quadro in cui ci si sta muovendo. E che non possono non preoccuparci. Ne ricordo tre:

1. Debito pubblico: in ulteriore crescita dal 119 al 120% del PIL (p. 41). Sempre al top delle classifiche mondiali. E qui si prevede che vi sia un incremento progressivo della spesa per interessi, anche per “molto probabili incrementi non trascurabili dei tassi di interesse all'emissione su tutte le scadenze” (p. 68).

2. Pressione fiscale, sulla cui riduzione molto questo Governo ha puntato, che rimane stabile a livelli alquanto elevati, 42.5 nel 2011, 42.7 nel 2012, 42.6 nel 2013 e 42.5 nel 2014 (p. 43).

3. Tasso di crescita, quantomai contenuto: 1.1 nel 2011, 1.3 nel 2012, 1.5 nel 2013 (p. 46). Altri sono i dati dei Paesi con cui dobbiamo competere e non solo quelli delle economie emergenti, al 6,5%, ma anche di Eurolandia, all'1,6 nel 2011. E questo è uno dei nodi cruciali come è stato da più parti sottolineato, in particolare dal Governatore della Banca d'Italia Draghi.

Si afferma spesso che queste criticità sono l'effetto, il risultato, della crisi finanziaria che ha scosso l'intero sistema finanziario internazionale. Certo. Ma non solo.

La crisi ha toccato tutti i Paesi, eppure la pressione fiscale si è collocata nella media dei Paesi OCSE a livelli ben più contenuti che in Italia: 33.7% nel 2009, quasi 10 punti in meno di quella italiana (43,1). E pressione fiscale in diminuzione: era il 34.8 nel 2008 e il 35.4 nel 2007.

Riuscirà il Paese a crescere, mantenendo la stabilità? Sono adeguati gli strumenti proposti con questo Documento? I programmi, compreso il PNR (Programma nazionale di riforma) si lasciano scrivere, e altrettanto disattendere.

E poco ci rassicurano le dichiarazioni del ministro Tremonti. Spesso condivisibili in linea di principio, come le ultime sulla semplificazione e sugli eccessivi controlli fiscali, “oppressione”, sulle imprese.
Ma abbiamo imparato a diffidare delle parole.

Faccio un esempio concreto: si è fatto un gran parlare di famiglia quale centro e pilastro della coesione sociale della comunità. Poi abbiamo visto come è andata a finire nella Legge di stabilità. Con il Sottosegretario Giovanardi che ha definito la situazione “francamente insostenibile” e che, a fronte della decurtazione del fondo per la famiglia di più del 90% in tre anni, ha dichiarato di “non essere in grado di esercitare la delega”.

Il banco di prova vero sarà dunque costituito dai provvedimenti, dai decreti che il Governo porterà in Parlamento, in particolare dalla manovra di bilancio per il 2013-2014, per tradurre sul piano legislativo questo Documento di economia e finanza.
E dunque oggi sospendiamo il giudizio e su quelli giudicheremo.

Per quanto concerne poi l’allegato Programma delle infrastrutture strategiche, non essendo state introdotte variazioni rispetto ai contenuti dell’analogo allegato allo Schema della decisioni di finanza pubblica 2011-2013, il giudizio critico rimane quello espresso in sede di Commissione il 6 ottobre scorso, con particolare riferimento al permanere della grave inadeguatezza del collegamento ferroviario tra la Regione Valle d’Aosta e la rete nazionale ed internazionale.

0 commenti:

 

© ImpresaVda Template by Netbe siti web