29 aprile 2011

Una legge in favore delle Nuove Imprese Innovative

«Favorire la nascita e la crescita di nuove imprese innovative per dare una risposta alla crisi e un nuovo dinamismo al mercato del lavoro». Ma anche «mantenere i giovani sul territorio, che molto spesso, pur essendo preparati professionalmente, devono cercare lavoro all’estero». E’ questa la ratio che sta dietro al nuovo disegno di legge presentato dall’Assessore alle Attività Produttive Ennio Pastoret e approvato dalla Giunta regionale. 


«Dall’esame della situazione del mercato attuale, caratterizzato da una forte crisi economica, - spiega Pastoret illustrando il ddl - emerge una scarsa crescita delle imprese esistenti e la difficoltà di crearne di nuove, le quali potrebbero aumentare il prodotto interno lordo (PIL) e creare nuova occupazione in un periodo in cui la disoccupazione, soprattutto tra i giovani, è molto elevata». 


Che cosa prevede il nuovo ddl? Possono beneficiare dei contributi, concessi ai sensi del regolamento (CE) n. 800/2008 della Commissione del 6 agosto 2008, relativo alla dichiarazione di alcune categorie di aiuti compatibili con il mercato comune in applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato (regolamento generale di esenzione per categoria), le nuove imprese innovative che rientrano nella definizione comunitaria di piccole imprese e che, essendo costituite da non più di tre anni, hanno sede operativa nel territorio regionale. Il ddl fissa al 75 % la misura massima del contributo sulle spese ammissibili, nei limiti dell’importo massimo di 300.000 euro per impresa. 


Da notare che sono considerate innovative le imprese che possono dimostrare che i costi di ricerca e di sviluppo rappresentano almeno il 15 % del totale dei costi operativi in almeno uno dei tre anni precedenti la  concessione del contributo. Nel caso di start-up sono considerate innovative quelle che possono dimostrare che le spese per la ricerca e lo svilupporappresentano almeno il 15 % del totale delle spese operative, riferite ad un periodo almeno semestrale. 


Sono ammissibili a contributo le spese sostenute per la realizzazione di piani di sviluppo che individuano gli obiettivi di crescita dell’impresa e dimostrano la possibilità del loro raggiungimento e la loro sostenibilità finanziaria relative: al personale dipendente, alle consulenze tecniche;  agli attivi materiali, quali le attrezzature e le strumentazioni di nuovo acquisto, agli attivi immateriali, quali le competenze tecniche e i brevetti, acquisiti o ottenuti in licenza da fonti esterne a prezzi di mercato e  alla locazione di immobili e alle relative utenze. 


L’onere derivante dall’applicazione della legge è determinato in euro 550.000 per l’anno 2011 e 600.000 annui a decorrere dall’anno 2012.

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