23 ottobre 2011

Accordo Ance-Unicredit: «Speranza per il futuro»


Da sin. Federico Jacquin (Ance) e Vladimiro Rambaldi (Unicredit)
«Io dopo questo accordo esco da questa stanza più sereno di quando sono entrato». Tocca ad Aroldo Franco Gomiero della Gomiero Costruzioni S.r.l dare il senso più profondo dell'accordo siglato ufficialmente venerdì scorso, nella sede valdostana di Unicredit, in via avenue Conseil de Commis 19 (quasi di fronte a quella degli industriali). A firmarlo Federico Jacquin, presidente della sezione edile di Confindustria Valle d'Aosta (30 iscritti), e Vladimiro Rambaldi, Responsabile del Territorio Nord Ovest di Unicredit. Ad illustrare «Ripresa Cantieri Italia», il piano di intervento nazionale varato dall'istituto di credito in collaborazione con l'Ance e poi declinato a livello locale, in modo da offrire una risposta concreta alla crisi dell'edilizia nel Paese, anche Piero Robino, responsabile valdostano Famiglia & PMI di Unicredit ed Esther Bozza del Corporate & Investment Banking di Unicredit. 

Di cosa si tratta in concreto? Entra in vigore anche in Valle d'Aosta l'accordo che a livello nazionale destina un plafond di 2 miliardi di euro per i prossimi 2 anni, prorogabile per altri 12 mesi, per finanziare nuovi sviluppi immobiliari a carattere residenziale, un osservatorio per monitorare il mercato e favorirne la trasparenza, una “camera di compensazione” per gestire le criticità e una collaborazione tra le Business School di Unicredit e di Ance per la formazione e l'assistenza alle imprese italiane che lavorano all’estero.


Ripresa Cantieri Italia  stabilisce i criteri per individuare le aziende e le iniziative da finanziare, la cui dimensione–target è fissata tra 3 e 15 milioni di euro. Dovranno essere progetti nuovi finanziabili fino al 70%. UniCredit, grazie alla sua presenza internazionale, punta inoltre a sostenere le imprese di costruzione italiane che lavorano all’estero, il cui fatturato oltre confine è cresciuto nel periodo 2004-2009 alla media del 19,2% all’anno, toccando il 54% del giro d’affari totale. Unicredit e Ance, infine, si impegneranno nei prossimi mesi a sviluppare una linea di prodotti finanziari per le imprese che realizzano immobili ecosostenibili (“mutui verdi”).

Ma che cosa dicono i protagonisti regionali dell'accordo? Per Jacquin «l'obiettivo è capire le difficoltà che le imprese di costruzioni hanno nel rapportarsi con le Banche, le loro necessità. Vogliamo trovare insieme un progetto di sviluppo per il settore e vogliamo trovarlo con le Banche perchè questa crisi è nada da un dialogo non adeguato proprio fra imprese e istituti di credito. Occorre far ripartire i cantieri e lanciare così un messaggio di speranza a chi oggi si sta interrogando se continuare a fare impresa. E' un accordo che ha un'enorme importanza psicologica e che sono convinto ridarà fiducia ai colleghi». Le parole di Jacquin non sono di prammatica o ad effetto. Ci sono imprenditori così disperati (cioè che non hanno più speranza nel futuro) da volere consegnare i libri in Tribunale.

Rambaldi evidenzia come il quadro congiunturale appaia oggi «seriamente condizionato da una significativa riduzione degli investimenti nel mercato immobiliare, un settore il cui contributo resta importante nel sistema economico sia in termini di investimenti che di occupazione. E' dunque necessario continuare a promuovere iniziative di qualità con approccio selettivo per supportare il comparto. Per questo Unicredit ha siglato l'accordo che oggi rendiamo operativo con soluzioni personalizzate di finanziamento per le quali sarà di fondamentale importanza il contributo tecnico consulenziale e informativo fornito da Ance».

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