24 ottobre 2011

Il «Gatò» della Bottega degli Antichi Sapori Valorizza il Territorio

Da sinistra Guido Piccinini, Giorgio Lenta, Imelda e Costantino Charrère, Guido e Marilena Bertolin e Eleonora e Elena Charrère
Serata quasi mondana venerdì sera presso la cantina di Maison Charrère per la presentazione del «Gatò le Petit» (che in francese significa torta e qui è volutamente scritto come si pronuncia, piccola attenzione ai turisti non bilingui).

All'evento gastronomico erano presenti diverse autorità regionali (Presidente della Chambre e della Giunta in testa, assessore al turismo ecc...), senza dimenticare alcuni albergatori e professionisti e via discorrendo. Fare qualche nome in assenza di un elenco completo sarebbe indelicato.

Ma cos'è questo Gatò? Come ha spiegato Valentina Borre, anchor-woman della serata, si tratta di un dolce alle mele nato da un'idea originale dei titolari della Bottega degli Antichi sapori di Aosta, Guido Piccinini e Giorgio Lenta spinti dal desiderio di trovare «un prodotto da forno che valorizzasse il territorio».

A fare da cornice alla serata era poi - non a caso -  la cantina di Maison Charrère in quanto partner dell'iniziativa visto che il prodotto è realizzato oltre che con le migliori mele golden della Cofruits di Saint-Pierre (Piero Duc era in sala) anche con le note aromatiche e fruttate del passito «Les Abeilles» di Les Crêtes.

Una vera rete d'impresa se si tiene conto che il prodotto in questione è impastato dai mastri fornai della Corbeille à pain dei fratelli Scarlatta di Aosta, panificatori dal 1975, prima in Francia a Parigi, poi in Valle d'Aosta dove tutti giorni propongono nei loro punti vendita di via Porta Praetoria e di Corso XXVI Febbraio le migliori e rcercate tipologie di prodotti da forno.

Ma non è finita qui la degustazione del prodotto aveva una doppia declinazione. Da un lato «dolcezza d'antan» dove il Gatò è stato abbinato con la crema Xavier 12 e un calice di vino passito Les abeilles e dall'altro «Sapidità des esprits» dove il dolce era proposto con Reinhold speck della Maison Bertolin (prodotto nato in memoria del fondatore Rinaldo) in abbinamento con lo spumante brut metodo classico Neblù.

Ma il coinvolgimento di Guido e Marilena Bertolin (anche loro presenti alla serata come si può vedere dalla foto) non finisce qui. Il Gatò infatti è disponibile oltre che presso La Bottega degli Antichi Sapori di Aosta anche nel punto di vendita di Maison Bertolin ad Arnad.

La cronaca della serata non sarebbe completa senza evidenziare almeno in sintesi l'incipit del bravo Costantino (ben spalleggiato dalla moglie Imelda e dalle figlie Elena e Eleonora) che ha sempre la straordinaria capacità di trasmettere la sua vision sul fare impresa. E di qui il suo pigiare il tasto del fare rete non soltanto fra le imprese, ma addirittura con la clientela. Quasi un patto di offrire qualità a chi saprà dare il giusto valore a questa qualità. Rivolgendosi ai presenti Charrère ha infatti definito i clienti - con intuizione raffinata - coproduttori, parti di un'attività sinergica che non può non tenere conto della domanda, persone disposte a scommettere sulla territorialità. 

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