26 gennaio 2012

Tassa di soggiorno anche sulle Seconde case? La Giunta ci sta pensando


Non soltanto i turisti delle strutture ricettive, ma pure i proprietari di seconde case. L’annuncio è arrivato nei giorni scorsi dal Presidente della Giunta regionale Augusto Rollandin e potrebbe, in parte, lenire il malumore di molti albergatori in merito all’applicazione della tassa di soggiorno la cui disciplina è stata approvata dalla Giunta dopo aver incassato l’ok del Consiglio Permanente degli Enti Locali, frutto di un lungo confronto con l’Associazione albergatori guidata da Silvana Perucca. D’intesa con il Consiglio, la Giunta regionale ha disciplinato le modalità di attuazione dell’imposta di soggiorno per il 2012, stabilendo, come richiesto dagli Enti locali, che per tutti i Comuni la tassa venga applicata dal 1° giugno secondo regole omogenee, che avranno per l’anno in corso carattere sperimentale, nell’obiettivo di poterne verificare le ricadute sul gettito e le problematiche applicative. Resta il fatto che per i primi la tassa è ormai una realtà, mentre per i secondi la Giunta sta soltanto «verificando la possibilità di introdurre dei parametri speciali per la sua applicazione». All'opera però non c'è ancora alcuna commissione. Sarà un tema da monitorare con attenzione.

L’applicazione della tassa
Concretamente la tassa sarà pagata dai turisti che soggiorneranno nelle strutture ricettive della Valle (alberghi, affittacamere, strutture a conduzione familiare, agriturismi, residenze turistico alberghiere, case e appartamenti vacanze, case per ferie, ostelli, posti tappa e rifugi alpini). La tassa sarà individuale e sarà applicata per ogni notte di soggiorno. Le fasce di prezzo sono sei, definite sulla base del prezzo medio della camera doppia, dell’unità abitativa o del posto letto (da 20 a 200 euro) e oscillano dai 20 centesimi ai 3 euro. Per campeggi, villaggi turistici e aree attrezzate le tariffe sono fisse ed equivalgono al minimo imponibile, cioè 20 centesimi. Da notare che il Comune può decidere se applicarla oppure no, anche se il diminuire delle risorse finanziarie fa credere che difficilmente un’amministrazione vi rinuncerà. A Gressan, località dove sorge la stazione sciistica di Pila, è già stata approvata e porterà nelle casse municipali circa 20mila euro.

Le reazioni
La legge non piace agli albergatori. L’Associazione che li rappresenta sostiene chiaramente di avere scelto il male minore. «Ad un certo punto – spiega la presidente Perucca - ci siamo trovati di fronte ad un bivio: continuare in maniera ideologica a “salire sulle barricate” ed opporci ad un provvedimento legislativo già in vigore o scendere a compromessi per limitare al massimo i danni? Sono certa che molti sindaci avrebbero auspicato il verificarsi della prima ipotesi con il chiaro obiettivo di non addivenire ad un accordo e decidere autonomamente sul proprio territorio l’importo da applicare. E il modello più accreditato era quello toscano dove ad ogni stella corrisponde un’imposta di un euro: hotel 4 stelle, 4 euro a persona al giorno». «Probabilmente le barricate – sebbene inefficaci – sarebbero state più facilmente comprese dai colleghi, ma avrebbero aperto le porte alla liberalizzazione degli importi – conclude Perucca - e, pertanto, ad un risultato decisamente peggiore per la categoria. Dobbiamo essere onesti, rispetto alle aspettative e allo scenario fortemente auspicato dai sindaci, la maggior parte degli ospiti delle strutture ricettive valdostane andrà a sostenere una tassa di soggiorno pari a 0,50 o 0,80 centesimi di euro a presenza».

Piero Roullet, titolare del Bellevue di Cogne, e per due trienni alla guida dell’Adava, sostiene la profonda ingiustizia del provvedimento perché «colpisce i migliori clienti. Quelli che si fermano. Non quelli delle seconde case o di giornata». Un dato evidenziato anche dalle opposizioni. Il Gruppo alpe, in una nota, denuncia come così si colpisca il turista che produce benefici a caduta per diverse tipologie di operatori, non il turismo mordi e fuggi, che all’economia della Valle contribuisce in minima parte. «Si tratta di valutazioni – si legge - che non sembrano essere sfuggite a un nostro diretto concorrente, la Provincia di Trento, che infatti non ha adottato la tassa di soggiorno, ottenendo un vantaggio di competitività rispetto alla nostra regione». Luca Ghiorzi, titolare dell’Etoile du Nord di Sarre, ritiene che sarebbero necessarie delle riduzioni per certe fasce di turismo più sociale, studenti ed anziani, dove 80 centesimi possono anche pesare un 4% sulla tariffa totale. Ma l’albergatore sottolinea come la tenuta delle aziende alberghiere si stia facendo sempre più insostenibile. «L’applicazione dell’Imu renderà ancora più gravosi i nostri costi fissi. Un albergatore di Courmayeur mi ha fatto sapere che da una prima proiezione arriverà a pagare 38mila euro contro i precedenti 19mila».

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