21 febbraio 2013

Grandangolo sui #Professionisti #valdostani - 14: I #Commercialisti

Il direttivo

Questa settimana ti propongo la mia intervista a Michele Giovinazzo, presidente dell'Ordine dei Commercialisti della Valle d'Aosta.

L'Identikit

Ordine nato nel 2008 dalla fusione degli albi delle professioni contabili ovvero tra l’Ordine dei Dottori Commercialisti e l’Ordine dei Ragionieri Commercialisti (esigenza derivante dalla riforma dei cicli di studio universitari e nei numerosi punti di contatto nelle competenze).

Numero iscritti e trend:
167 di cui 41 donne; 6 nuovi iscritti nel triennio 2010/2012 di cui 4 donne. Nel periodo 2007/2012 ci sono stati 28 nuovi iscritti di cui 11 donne. Circa i due/terzi delle nuove iscrizioni sono avvenute negli ultimi 20 anni quindi è un ordine mediamente giovane.

Composizione direttivo:
A seguito delle elezioni avvenute con l’assemblea degli iscritti che si è tenuta in data 15/16 novembre 2012 sono stati eletti il Consiglio dell’Ordine e il Revisore Unico per il quadriennio 01.01.2013–31.12.2016:

Consiglio dell’Ordine:
- Presidente: Michele Giovinazzo
- Vice-Presidente: Andrea Bo
- Segretario: Stefano Fracasso
- Tesoriere: Marzia Rocchia
- Consiglieri: Ivo Bonazzi, Jean-Claude Favre, Claudio Vercellin Nourrissat
- Revisore unico: Patrizia Giornetti

Trend nei prossimi anni in termini di iscritti:
Per essere iscritti oltre alla laurea specialistica o triennale (per i soli esperti contabili) occorre frequentare
un periodo di tirocinio di 18 mesi (prima 3 anni) e superare un esame di stato. La sede più vicina a noi è
Torino. In considerazione degli iscritti al registro del tirocinio, ritengo che per il 2013 ci siano circa 10 giovani
che potrebbero potenzialmente iscriversi (dipende dal superamento dell’esame di stato).

Mail: segreteria@dottori-commercialisti.com

Sito internet: www.dottori-commercialisti.com



Le domande

Quali sono le principali problematiche regionali e nazionali?
Le problematiche sia a livello regionale che nazionale riflettono le condizioni generali dell’economia. La crisi attuale ha influenzato nel 2012 e influenzerà anche il 2013 la nostra professione in maniera considerevole. Occorre ricordare che non siamo un’organizzazione a se stante slegata dai cicli economici, per cui la crisi
generale delle imprese (ovvero i maggiori nostri clienti) e sempre minori disponibilità economiche delle famiglie non possono che non riflettersi in maniera pesante sulla nostra categoria. Le insolvenze e le difficoltà di pagamento delle imprese generano gravi sofferenze per i nostri studi che invece di fronte ad adempimenti
sempre più numerosi e complessi a carico nostro e a carico dei nostri clienti continuano a lavorare e ad occupare persone con il rischio sempre più frequente di non vedersi riconosciuto il valore delle prestazioni
con possibili ricadute occupazionali negative nel medio periodo. Da non tacere anche le condizioni di lavoro difficili in cui siamo costretti ad operare: le norme complesse per non dire farraginose, la mancanza di indicazioni precise da parte dell’amministrazione finanziaria, le scadenze tributarie fissate in momenti e date per le quali comunque gli strumenti, soprattutto informatici, non sono ancora disponibili o se lo sono lo sono
da pochi giorni (un esempio per tutti gli studi di settore), le continue proroghe concesse a ridosso delle scadenza… Tutti elementi che non consentono un’adeguata organizzazione del lavoro. Esemplificando è quasi impossibile programmare ad esempio le ferie non solo nostre ma anche e soprattutto del nostro personale (costituito in gran parte da madri con i figli a casa durante l’estate).

Ci sono possibilità di lavoro in Valle d’Aosta o il settore è saturo?
Negli ultimi 20 anni (dal 1992) i nuovi iscritti sono stati 106 per cui risulta un ordine mediamente giovane.
Ciò significa che negli ultimi 20 anni vi è stata una crescita esponenziale del 170% circa di nuovi iscritti. Non ho i numeri ma certamente questa crescita non si è registrata nel mondo delle imprese. Ritengo che sia impossibile procedere con questo “trend” di crescita. Pur tuttavia la nostra professione è in continua evoluzione quindi spazio per chi, dopo aver seguito un ben preciso percorso di studi, aver compiuto 18
mesi di tirocinio presso un nostro iscritto ed aver superato un temibile esame di stato, esiste.

Esistono nuovi sbocchi  professionali?
Ricollegandoci alle domanda e risposta precedente direi di sì. Lo stesso decreto Dlgs 139/2005 istitutivo del nostro Ordine riconosce una serie di competenze che spaziano dall’economia aziendale, al diritto d’impresa, a materie economiche in genere, finanziarie, tributarie ed amministrative: amministratori e liquidatori di aziende, periti e consulenti tecnici anche del giudice, funzione di sindaco e revisore in società (anche se  recenti norme riguardanti le Srl hanno ridotto i numeri di colleghi coinvolti) e in enti pubblici (comuni),  assistenza nell’ambito del contenzioso tributario, consulenza del lavoro, senza dimenticare il nostro “core business” ovvero la tenuta dei libri contabili, la redazione dei bilanci e delle dichiarazioni fiscali. Esistono poi settori nuovi per i quali il legislatore ha riconosciuto competenza primaria, ad esempio l’asseverazione di “business plan” per l’accesso a finanziamenti pubblici o la certificazione di investimenti ambientali ai fini dell’ottenimento di certe agevolazioni senza dimenticarsi le novità in materia di mediazione civile. Certamente
nuove possibilità esistono se si mira a professionalità e aggiornamento continuo e ove possibile a specializzazioni in ambiti particolari. Un limite valdostano è dato dalle ridotte dimensione del mercato di riferimento sia in termini numerici (numero di imprese) che dimensionali (grandezza dell’impresa) che comporta necessariamente una competenza globale che può disincentivare percorsi troppo specialistici.

Iniziative di formazione realizzate nel 2012 e in previsione nel 2013? 
L’obbligo formativo è un caposaldo della nostra professione. La stessa legge ci impone di un minimo di 90 crediti formativi in un triennio con un minimo di 20 crediti all’anno (può essere assunta l’equivalenza 1 credito=1 ora). La gran parte dei nostri colleghi supera abbondantemente questi minimi proprio per l’esigenza professionale di un costante aggiornamento (mutano le norme, mutano le interpretazioni). Già da diversi anni collaboriamo con la società Eutekne Spa di Torino (società emanazione dell’Ordine di Torino) la
quale assicura un percorso formativo completo. Inoltre siamo molto sensibili ad iniziative formative e di collaborazione con case editrici e “software house”, con l’Università della Valle d’Aosta, con l’ABI Valle d’Aosta e con l’Agenzia delle Entrate per la Valle d’Aosta tutti enti con i quali abbiamo stipulato protocolli d’intesa finalizzati alla formazione e all’aggiornamento professionale. Tutto ciò continuerà sicuramente
anche nel 2013.

Consigli per chi si vuole avvicinare alla professione?
Per un giovane è una scelta che parte da lontano ovvero con la scelta dell’università e del relativo percorso specialistico. E’ una scelta che prevede studio prima ma soprattutto dopo l’ottenimento dell’abilitazione professionale, abnegazione sul lavoro e passione continua.

Un giudizio sulla riforma degli ordini: cosa va fatto e che cosa no? 
Alcuni punti qualificanti quale l’obbligatorietà della formazione professionale, l’obbligatorietà dell’assicurazione professionale, la riduzione del tirocinio professionale da 36 a 18mesi, l’abolizione
delle tariffe minime, hanno inciso in maniera poco significativa per il semplice motivo che già il nostro ordinamento o la nostra deontologia professionale aveva agito su tali aspetti. L’obbligatorietà della formazione professionale è legge per noi da diversi anni, l’assicurazione obbligatoria era indicazione deontologica, la deroga alle tariffe minime era già stata adottata dal nostro consiglio nazionale e il nostro tariffario già prevedeva le tariffe concordate, la riduzione del tirocinio era nella sostanza già avvenuta
prevedendo che esso potesse essere svolto in concomitanza con gli studi universitari (in tal senso abbiamo stipulato un’apposita convenzione con l’Università). Si tratta invece di capire come si inciderà sull’aspetto disciplinare e come verranno in concreto attuate le norme sulle società professionali (mi auguro che
non si giunga ad una “deregulation” selvaggia che alla fine andrà a penalizzare soprattutto i più giovani
che potrebbero vedersi inserite in strutture e in ruoli subalterni e scarsamente professionalizzanti).

Qual è il vostro rapporto con il mondo delle imprese?
Le imprese sono i nostri primi clienti, senza di loro noi non esisteremmo. E noi, soprattutto in una realtà di piccole e micro imprese come quella valdostana, siamo i loro consulenti ma anche spesso i loro “uomini o donne di fiducia”. Per l’impresa siamo spesso l’interprete principale delle norme, i primi a conoscere eventuali problemi dell’impresa, i primi che unitamente all’imprenditore cercano di dare le risposte e le
soluzioni alle varie problematiche.

Il vostro rapporto con il mondo del credito?
Anche noi siamo spesso organizzati attraverso società di servizi e centri contabili quindi anche noi abbiamo gli stessi problemi di tutte le imprese ovvero la difficoltà di accedere al credito. Ma noi siamo anche coloro che si rapportano con il mondo creditizio per conto delle imprese nostre clienti. I rapporti non solo con le
banche ma con Finaosta e i consorzi di garanzia fidi per conto dei nostri clienti imprese sono strettissimi.
Abbiamo tutti gli anni incontri formativi e di informazione con Abi e spesso con i consorzi di garanzia fidi.

Un valore da recuperare in questa società così sfilacciata? 
Poiché ci avviciniamo di gran carriera alle elezioni politiche metterei al centro la questione morale ricordando
prima a noi stessi e poi anche a qualcun altro che ogni lavoro, professione, impegno, rappresentanza non può
scindersi dalla morale intesa come correttezza, imparzialità, giustizia ed equità.

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