22 febbraio 2013

«Senza #imprenditoria non c'è futuro. Senza Impresa non c'è salvezza per la Valle d'#Aosta» | L'Agenda di #ReteImpreseItalia

Maurizio Goi
 «Oggi si alza in Italia la voce di centinaia di migliaia di imprese per chiedere una svolta nella politica economica del Paese. Siamo qui per dire tutti insieme e a gran voce che senza imprenditoria non c'e' futuro, senza impresa non c'e' salvezza per la Valle d’Aosta». Maurizio Goi, coordinatore di Rete Imprese Italia della Valle d’Aosta ha così esordito giovedì nella conferenza stampa organizzata, di intesa con Rete Imprese Italia, per far emergere le difficoltà della piccolissima, piccola e media impresa valdostana, sfociata il 21 gennaio con la mobilitazione nazionale alla quale la delegazione valdostana ha aderito, promuovendo però una iniziativa disgiunta nella data ma «condivisa negli obiettivi e nelle finalità». 

Le circa 12.000 aziende artigiane e commerciali attive in Valle d’Aosta producono l’80% del Pil regionale; occupano circa 36.000 addetti e costituiscono la struttura portante dell’economia della nostra regione. «Eppure – ha detto Goi – pochi sembrano accorgersi di una realtà attiva 24 ore al giorno per 365 giorni all’anno. La disperazione delle piccole imprese che noi oggi rappresentiamo deriva da una domanda interna desolatamente ferma. Anche per questo chiediamo di archiviare definitivamente l'aumento Iva».

Per tornare alla situazione in Valle d’Aosta, si sottolinea che nel 2012 hanno cessato l’attività circa 130 aziende artigiane e commerciali, causando la perdita di oltre 700 posti di lavoro. «Posti di lavoro – ha sottolineato Goi – che sono morti senza che alcuno cantasse la messa funebre, contrariamente a quanto avviene quando si verificano chiusure di aziende con 20-30-40 dipendenti. Solo allora si suonano le campane a morto e si fanno manifestazioni di protesta. Già, ma gli artigiani ed i commercianti quando chiudono non fanno notizia».

Una situazione drammatica, quella fotografata da Goi, che è evidenziata anche dalle flessioni delle erogazioni da parte dei Confidi, circa il 20%, «erogazioni – ha rimarcato il Coordinatore – che, oltretutto,  sono per la maggior parte indirizzare a creare liquidità invece che acquisti, investimenti e ricerca. E questo è preoccupante». Al calo delle erogazioni fanno riscontro gli aumenti nel campo delle sofferenze e degli incagli che sono cresciuti di oltre il 3-4%.

Nell’illustrare la situazione valdostana, Goi ha poi elencato i 12 punti, dal fisco alla burocrazia, dal credito al lavoro, alle infrastrutture, all'energia, nei quali si articola l’Agenda che Rete Imprese Italia sottopone all’attenzione delle forze politiche che si candidano a governare l'Italia: 

Riformare gli assetti istituzionali per garantire la governabilità; 

Puntare ad una nuova composizione della finanza pubblica; 

Ridurre la pressione fiscale; 

Dare nuovo credito alle imprese; 

Proseguire nell’azione di semplificazione; 

Ripensare ed attuare nuove politiche industriali e dei servizi;

 Investire sull’imprenditoria femminile per la crescita del Paese; 

Sostenere i processi di internazionalizzazione; 

Sviluppare le imprese per sviluppare il mercato del lavoro; 

Riprendersi il Mezzogiorno; 

Puntare sul turismo per rilanciare l’economia del Paese;

 Investire su infrastrutture ed energia per competere; 

Ripartire dalle città e dal territorio.

«Vogliamo e dobbiamo – ha concluso - ripartire dalle buone ragioni dell’economia reale, cioè dalle ragioni, insieme, delle imprese e del lavoro. Mettere in campo scelte e politiche conseguenti è una responsabilità che investe politica ed istituzioni, con il coinvolgimento anche delle forze sociali rappresentative del mondo delle imprese e del lavoro. Ed è, allora, una responsabilità che davvero avvertiamo come particolarmente nostra, perché – come abbiamo scritto nel manifesto fondativo di Rete Imprese Italia – il futuro del Paese è inscindibilmente legato alle piccole e medie imprese ed all’impresa diffusa, chiave di volta della competitività, struttura portante dell’economia reale e dei processi di sviluppo territoriale, luogo di integrazione e costruzione delle appartenenze».

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