28 aprile 2013

Sogno politici che...

Pur al netto di una terribile tragedia consumata a Palazzo Chigi (la mia vicinanza ai carabinieri feriti) abbiamo un nuovo Governo. Sulla disperazione del gesto è già stato detto e scritto molto. Anche sul peso del linguaggio andrebbe aperta una riflessione sia per quanto riguarda il mondo politico che deve imparare a calibrare i toni per quella che è e rimane una democrazia parlamentare (e sminuire questo significa aprirsi ad una deriva incosciente) sia per il mondo giornalistico che ha subito evocato scenari di tensione pescando nell'immaginario degli anni di piombo. Esistono sicuramente pulpiti più prestigiosi del mio per stigmatizzare certi approcci. Non indulgo perciò oltre.
Jacques Maritain


In merito al nuovo esecutivo (e aggiungerei anche ai futuri consiglieri regionali) voglio semplicemente rilanciare la riflessione proposta oggi dal Vescovo di Chieti-Vasto Bruno Forte ai lettori del Sole 24 Ore. Il Vescovo, citando alcune affermazioni del pensatore di fama mondiale Jacques Maritain, sceglie tre immagini che dipingono i politici di cui abbiamo bisogno oggi.


«Un "romantico della giustizia", "una specie di rabdomante", "un mendicante del cielo": su queste tre affermazioni vorrei brevemente fermarmi, per cogliere quanto esse dovrebbero (e potrebbero!) essere decisive, se ognuno dei nostri politici provasse a realizzarle nella propria vita. (...) 

SOGNO dunque politici che siano "romantici della giustizia", donne e uomini che si dedichino al servizio del bene comune e all'urgente superamento della stanchezza, delle divisioni e della pericolosa debolezza del Paese, perché mossi da uno sguardo capace di spingersi in alto e lontano. La paura e l'abdicazione si vincono solo puntando a mete grandi, ardue, ma possibili. Occorrono persone appassionate, veri e propri prigionieri della speranza, che diano soffio e slancio all'azione sociale e politica del Parlamento e dell'intera Nazione, sapendo tener fisso lo sguardo della mente e del cuore alla giustizia maggiore possibile e a una Patria, che sia veramente tale anzitutto per i piccoli e i deboli. Occorrono donne e uomini capaci di pensare in grande, di osare per una meta bella e alta, di pagare il prezzo anche a livello personale per il conseguimento di un fine che valga la pena perché giusto e buono per tutti, persone libere e sufficientemente forti per non arrendersi di fronte alle esigenze - spesso brutali - della "Realpolitik" o agli interessi di corto raggio degli egoismi personali o collettivi. La speranza dei grandi orizzonti di giustizia e di pace per tutti dovrebbe essere la molla ispiratrice di chi voglia impegnarsi al servizio della cosa pubblica. In un tempo di crisi delle ideologie, di eclissi degli ideali, abbiamo bisogno di chi - da vero "romantico della giustizia" - sappia ancora credere a una beatitudine come quella proclamata anni fa dal "vescovo dei poveri", il brasiliano dom Helder Camara: «Beati coloro che sognano: porteranno speranza a molti cuori e correranno il dolce rischio di vedere il loro sogno realizzato». Con Maritain non temo di affermare che il sogno di un "umanesimo integrale", libero da catture ideologiche, è ancora possibile e che ne è voce affidabile proprio la dottrina sociale della Chiesa.

SOGNO politici che siano "rabdomanti", «con l'orecchio incollato alla terra, per captare il mormorio delle sorgenti nascoste», capaci cioè di leggere i segni dei tempi, di avvertire le urgenze reali, di corrispondere al grido silenzioso dei poveri, e di perseguire non astratti progetti ideologici, ma piani di equità e di crescita, in cui l'esigenza dei conti in regola non sacrifichi mai l'ambito vitale dei deboli, doni audacia al possibile e chieda sacrificio soprattutto a chi già ha di più. Sogno inoltre che questi "rabdomanti" sappiano riconoscere «l'impercettibile fruscio delle germinazioni invisibili», accorgendosi del nuovo che sta nascendo, liberandosi dalla ripetitività di modelli morti e infecondi, intuendo le potenzialità latenti in tante componenti del nostro popolo e dell'intero Paese, e le sfide che invitano la politica a scommettere coraggiosamente per un futuro diverso, migliore per tutti. Non basta che questi "rabdomanti" sappiano gridare i loro "no": occorre che siano anche propositivi e umili, rispettosi della democrazia che vorrebbero sanare e che non si ripara a colpi d'ascia, ma nel rispetto delle istituzioni, della legalità e di ogni persona umana, a cominciare dall'avversario politico. Con Maritain non rinuncio a credere nelle possibilità dell'intelligenza umana e nella dignità di ogni uomo o donna che eserciti i propri diritti e faccia le sue scelte in piena libertà. 

SOGNO, infine, politici che non rinuncino a essere "mendicanti del cielo", che sappiano cioè coniugare la fedeltà al mondo presente a quella dovuta al mondo che deve venire, che non si limitino a formulare giudizi meramente pragmatici circa le scelte da fare e uniscano la tattica dei piccoli passi alla strategia delle grandi mete, dei sogni e delle speranze collettive. C'è bisogno di protagonisti capaci di misurarsi costantemente con l'assolutezza dei giudizi etici, con le esigenze dell'amore di Dio e del prossimo. Non si vive di solo pane: occorre promuovere con la vita la verità della vita, con il soddisfacimento dei bisogni materiali la cura delle esigenze spirituali e morali. Affermava il gesuita tedesco Alfred Delp, morto martire della barbarie nazista in campo di concentramento: «Il pane è importante, la libertà è più importante, ma la cosa più importante di tutte è la fedeltà mai tradita e l'adorazione vera». C'è bisogno di uomini e donne impegnati in politica, pronti a non cedere al compromesso morale, decisi nel rifiutare la menzogna e il vantaggio egoistico, esercitati nel misurarsi costantemente sul giudizio morale, che non sbandierino valori non vissuti da loro, almeno sul piano della tensione e dello sforzo onesto. Come Maritain ritengo che l'apertura della mente e del cuore al Trascendente non solo non tolga nulla di vero, di giusto e di bello alla vita, ma renda migliori le nostre scelte, fortifichi i nostri cuori e ci aiuti a tirare nell'oggi del mondo qualcosa della futura giustizia di Dio». 

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Non bisogna avere paura i loghi ma fidarsi delle persone oneste ed impegnate.

 

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