30 ottobre 2013

Quarto trimestre 2013: per Confindustria Valle d#Aosta la situazione è ancora negativa | «Servono politiche concrete e strutturate»

Confindustria Valle d'Aosta ha reso noti i risultati della sua indagine trimestrale previsionale. Si tratta del quarto trimestre. Come sempre la riporto in versione integrale. 
IN SINTESI

L’indagine previsionale relativa al quarto trimestre di quest’anno, effettuata da Confindustria Valle d’Aosta su di un campione piuttosto significativo di imprese associate (33,6%) fotografa una situazione ancora negativa in cui, complice anche il recente clima di instabilità politica, sembrano attenuarsi i deboli segnali di inversione di tendenza fatti registrare nei trimestri precedenti.

Peggiora leggermente la composizione del carnet ordini e resta sostanzialmente stabile il grado di utilizzo degli impianti.Considerato il carnet ordini ridotto, la quasi totalità delle imprese intervistate non segnala variazioni intervenute nei programmi di investimento stabiliti in precedenza. Torna a manifestarsi per le imprese valdostane, dopo il miglioramento rilevato lo scorso trimestre, il problema della riscossione dei crediti sia dalle pubbliche amministrazioni che dai privati. Anche per i prossimi mesi del 2013, le previsioni per gli imprenditori almeno fino a dicembre, non sono orientate all’ottimismo e non lasciano intravedere una svolta nel lungo ciclo recessivo. In particolare, le indicazioni per la produzione e per i nuovi ordini si attestano su valori negativi. Sempre in riduzione, ma in misura minore, le previsioni per gli ordini dall’estero. In calo anche i dati sull’andamento occupazionale con conseguente aumento del ricorso alla Cassaintegrazione.
IL QUADRO CONGIUNTURALE

L’indagine congiunturale relativa al quarto trimestre 2013, effettuata da Confindustria Valle d’Aosta, fotografa una situazione ancora negativa in cui, complice anche il recente clima di instabilità politica, sembrano attenuarsi i deboli segnali di inversione di tendenza fatti registrare nei trimestri precedenti.

Peggiora leggermente la composizione del carnet ordini: sale infatti al 19,23%, rispetto al 13,33% fatto registrare nel trimestre precedente, il numero delle imprese per cui è sufficiente per meno di un mese e registriamo una diminuzione (determinata soprattutto dal settore manifatturiero) al 34,62% (rispetto al 50% del trimestre precedente) delle aziende con ordini per oltre tre mesi. In aumento (dal 36,67% del precedente trimestre al 46,15% dell’attuale)è, invece,la percentuale degli imprenditori che ritiene di avere un carnet ordini sufficiente da uno a tre mesi. 

Il grado attuale di utilizzo degli impianti, per le imprese intervistate è sostanzialmente stabile ed è pari al
63,25%. A far registrare i dati migliori è il settore manifatturiero.
Stabile il dato relativo alle variazioni intervenute nei programmi di investimento stabiliti in precedenza: il 97% delle imprese non ha registrato alcuna variazione ed il saldo si attesta sullo stesso valore fatto registrare lo scorso trimestre (-2,94%).

Il 67,74 % degli intervistati indica un ritardo negli incassi; il dato, dopo il miglioramento rilevato lo scorso trimestre (50%), torna a salire riportandosi sui valori dei trimestri precedenti. Resta sostanzialmente stabile il valore relativo ai tempi medi di pagamento (da 89 del trimestre precedente ad 88 dell’attuale) ed anche i giorni di attesa media per i pagamenti per le pubbliche amministrazioni non subiscono variazioni di rilievo (da 93 giorni del trimestre precedente ai 95 giorni dell’attuale).

L'EVOLUZIONE A BREVE – LE PROSPETTIVE

Anche per i prossimi mesi del 2013, le previsioni per gli imprenditori valdostani almeno fino a dicembre, non sono orientate all'ottimismo e non lasciano intravedere una svolta nel lungo ciclo recessivo. In particolare, le indicazioni per la produzione e per i nuovi ordini si attestano su valori negativi. Sempre in riduzione, ma in misura minore, le previsioni per gli ordini dall'estero. In calo anche i dati sull'andamento occupazionale con conseguente aumento del ricorso alla Cassa-integrazione.

Nel dettaglio, per quanto riguarda i livelli di produzione totale la situazione peggiora: infatti, il saldo tra imprenditori ottimisti e pessimisti, in merito alla produzione per tutti i settori produttivi, da un dato positivo fatto registrare lo scorso trimestre (10%) si attesta su un valore negativo (-19,35%).
Le indicazioni relative all'acquisizione di nuovi ordini vedono il 38% di pessimisti e solo il 7% di imprenditori
ottimisti, con un saldo ottimisti-pessimisti negativo e pari a -31,03%, in calo di più di 15 punti percentuali
rispetto al trimestre precedente (- 14,81%). A incidere maggiormente su questo valore negativo sono le
indicazioni provenienti dalle imprese legate all'edilizia e al turismo.

Migliori sono invece le previsioni per gli ordini dall'estero per i quali le imprese intervistate che indicano
una crescita sono il 23%, quelle che segnalano una diminuzione sono il 27%, con un saldo ottimisti pessimisti pari ad un -4,55%.

In linea con i dati relativi al carnet ordini,scendono al 22,86% (rispetto al 26,47% del trimestre precedente),
le imprese che stanno programmando investimenti per ampliamenti per i prossimi mesi, mentre salgono al
28,57% coloro che li prevedono per sostituzione; si attesta al 49% la percentuale di imprese che non  prevedono investimenti.

La previsione sull’andamento occupazionale scende notevolmente da un -2,86% fatto registrare lo scorso
trimestre ad un -20% dell’attuale e di conseguenza si riscontra un incremento delle realtà aziendali che
ritengono di dover utilizzare lo strumento della cassa integrazione: dal 8,57% del terzo trimestre si passa ad
un 22,86% dell’attuale.

«I risultati dell’indagine relativa al quarto trimestre 2013afferma il Presidente di Confindustria Valle d’Aosta, Monica Pirovanonon permettono di nutrire eccessive speranze sui tempi di avvio rapido della ripresa. Questo clima di incertezza e il permanere di condizioni difficili sul fronte della liquidità e del credito contribuiscono a indebolire i timidi segnali di miglioramento e dilazionano la ripresa. L’imprenditoria valdostana, nel suo sforzo per uscire dalla recessione, ha bisogno di certezze, di politiche concrete e strutturate che diano un maggiore sostegno alla crescita, agli investimenti e dai consumi delle famiglie».

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