20 febbraio 2014

#Credito: L'identikit del risparmiatore valdostano secondo #Unicredit

Registrano tassi di risparmio in ripresa rispetto al recente passato; sono riusciti a riportare i propri livelli di ricchezza al livello del 2010 e la collocano in portafogli particolarmente cauti.
Sono queste le caratteristiche dei risparmiatori valdostani evidenziate dal secondo Rapporto dell’Osservatorio del Risparmio promosso da UniCredit e Pioneer Investments. Lo studio, basandosi sui dati raccolti dal 1995 al 2012 e su indicazioni predittive per il 2013, fotografa la situazione del risparmio delle famiglie in Val d’Aosta, soffermandosi sulle tematiche complementari dei consumi e della ricchezza finanziaria.
Il risparmio
L’analisi dei dati registrati negli ultimi anni in Valle d’Aosta stima una ripresa del 6,5% di capacità di risparmio nell'anno nel 2013, rispetto all'anno precedente, che invece aveva registrato una sensibile flessione.
Per quanto riguarda la propensione al risparmio, ovvero la quota del risparmio lordo sul reddito disponibile lordo, si assiste in Valle d’Aosta a un piccolo rimbalzo rispetto all'anno precedente (10,6% nel 2012, 9,8% nel 2013), che indica una stabilizzazione del saggio di risparmio.

«Confrontando i numeri del risparmio in Valle d’Aosta con la media Italia si può rilevare come la dinamica riscontrata in regione sia andata assimilandosi a quella registrata sul territorio nazionale, mentre risulti significativamente superiore rispetto alla media delle regioni del Nord Ovest (propensione al risparmio pari a 6,8% nel 2013) afferma Francesco Saracino, Responsabile Commerciale Area Valle D’Aosta UniCredit. In generale, l’impressione che emerge dall’analisi UniCredit – Pioneer è che, sia a livello nazionale che di regione, si sia in presenza di un risparmio di tipo precauzionale, che manifesta ancora una certa preoccupazione delle famiglie nell'approcciare i consumi».

La ricchezza
«Per quanto concerne la ricchezza (intesa coma somma delle attività finanziarie) delle famiglie valdostane si può notare come il valore pro-capite stimato per il 2013 dovrebbe confermarsi superiore ai livelli del 2010, dopo il calo del 2011, attestandosi a 77.400 € - continua Saracino- . La variazione rispetto al 2010 è del +1,2%, superiore al +0,7% registrato, nel medesimo periodo, su base nazionale. Va osservato, inoltre, che la ricchezza procapite valdostana risulta superiore rispetto alla media nazionale (pari a 63.600 € nel 2013) di quasi 14 mila euro».
Circa la ripartizione della ricchezza emerge come i risparmiatori valdostani  abbiano un approccio finanziario più cauto rispetto alla media nazionale, caratterizzato da portafogli posizionati per quasi il 60% su attività liquide e riserve tecniche assicurative.
Ne emerge un’esposizione di portafoglio complessiva orientata verso strumenti finanziari semplici, con un profilo di rischio contenuto ma conseguentemente anche poco remunerativi.
«Se una tale strategia ha consentito di proteggere meglio la ricchezza in fasi di turbolenza dei mercati, non è detto che essa rappresenti la scelta ottimale in un contesto di graduale normalizzazione degli stessi. Infatti, una maggiore esposizione verso strumenti professionali di gestione del risparmio (come i fondi d’investimento o le riserve tecniche delle polizze assicurative), dovrebbe garantire un rendimento del capitale più adeguato su un orizzonte di tempo di medio lungo periodo» conclude Saracino.

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