20 novembre 2014

#Rubriking: un'#app a misura d'impresa

A destra De Toma

Ti propongo l'intervista a Riccardo De Toma, vincitore con Rubriking della Start Cup Valle d’Aosta. DE TOMA è il Project Manager del team. 

Prima di tutto ci spieghi che cosa è rubriking?
Rubriking è un’innovativa rubrica di contatti generata in modo automatico attraverso un sistema di relazioni sicuro e garantito. La rubrica statica di vecchia generazione che tutti conosciamo lascia il posto alla versione più evoluta e dinamica delle address book. La rubrica diventa un contenitore accessibile ovunque da qualsiasi dispositivo ed integra poi un sistema di gestione degli eventi, quindi fiere, meeting e similari, permettendo di creare delle stanze virtuali sicure nelle quali poter trovare i contatti dell’evento  a cui si sta partecipando e potersi scambiare i biglietti da visita in maniera dinamica. In conclusione uno strumento multifunzionale che assolve alle esigenze tipiche delle aziende, dei professionisti, dei privati, in termini sia di mantenimento che di gestione dei propri contatti.

Come è nata questa idea?
L’idea è nata da una situazione pratica. Un giorno io mi trovavo di fronte ad un semaforo in macchina e nella corsia opposta c’era un'altra auto che attendeva come me il verde. Ad un certo punto io ho riconosciuto l’altro conducente e lui ha riconosciuto me in quanto si trattava di un mio ex-collega che non vedevo da diverso tempo, poi è arrivato il verde siamo allora partiti, e tutti e due abbiamo tentato di telefonarci. Io faccio il numero e mi risponde la classica voce numero inesistente, mentre a lui gli ha risposto un’altra persona che, combinazione, aveva memorizzato con il mio stesso nome. A quel punto mi è venuta l’illuminazione di creare una piattaforma di contatti sempre aggiornata. In questa maniera con Rubriking non sarebbe successo. Questa è la vera storia come si dice.

Dal punto di vista imprenditoriale è il vostro primo tentativo?
Non è proprio il primo. C’è stato un altro progetto che prendeva il nome da mia figlia Maia e che si chiamava Maiacod. Attraverso l’Università Microsoft è stata avvertita di questo progetto che era molto similare ad un altro che stavano già seguendo loro e tra virgolette ci hanno consigliato di chiuderlo di conseguenza è stata una grande esperienza rimasta in fase embrionale.

Siete un team caratterizzato da numerose professionalità…
Ho la fortuna di aver trovato tante persone professionalmente molto capaci tra l’altro sono tutti talenti estremamente eterogenei: dall’analista informatico allo sviluppatore da cantina, il classico nerd che sta attaccato al computer. Poi abbiamo un esperto marketing, un esperto societario, un grafico. Tra l’altro anche l’età è molto variegata: dal 50enne al ventenne fresco di scuola se non addirittura studente. La cosa bella è che per il momento stiamo lavorando tutti gratis e con passione nella speranza di realizzare questa impresa e a momenti arriverà il momento di chiudere questa prima fase e iniziare ad avere delle revenue e distribuire degli utili.

Avete collaborato anche con gli studenti del Politecnico di Verrès. Di cosa si è trattato?
In realtà stiamo ancora collaborando con loro in maniera molto attiva. Abbiamo infatti già organizzato con loro una joint venture, già testata con il Politecnico di Torino, ma che con questa realtà un po’ più piccola e quindi flessibile diventerà un sodalizio molto importante. Il progetto di collaborazione sta nascendo e crescendo insieme e consiste da parte nostra nel dare formazione agli studenti in ambito lavorativo in quanto la maggior parte di noi sono professionisti che hanno un lavoro e permettiamo perciò a loro di vedere un mondo alternativo a quello dello studio. Nel contempo per noi è importante in quanto usufruiamo di teste fresche e pensanti che non fanno mai male al progetto. L’obiettivo alla fine è quello di creare un polo universitario da mettere a disposizione anche delle altre imprese, soprattutto start up perché sono quelle che un po’ più sono attente e recettive da questo punto di vista. Comunque il tutto è ancora in fase di definizione, una parte degli studenti fanno già parte del team e stanno lavorando sul progetto. Presto faremo degli accordi un po’ più formali.

Quali sono i passi successivi della vostra idea imprenditoriale?  
Il prossimo primo passo sarà quello di insediarci nell’incubatore di Pont-Saint-Martin che è un incubatore messo a disposizione dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta proprio per quelle imprese che si definiscono start up in quanto hanno bisogno di più benzina e di aiuto da tutti. Il passaggio successivo, sempre facente parte dell’insediamento, è la costituzione della società vera e propria in quel modo saremo poi pronti a ricevere i primi grossi finanziamenti da capital angels o da imprenditori illuminati o semplicemente dai famigliari dopodichè il successivo sarà quello di uscire entro giugno con l’mvp che non è nient’altro che il prodotto con le funzionalità di base e quindi poi iniziare a scalare il più possibile e chissà dove si arriverà.

Come farete conoscere il vostro prodotto al mondo delle imprese?
Ci sono tantissime strategie. Ne proveremo diverse e quella che fallirà non ci butterà giù e ne seguiremo altre. L’idea per arrivare alle imprese è che nel momento in cui avremo conquistato una massa critica di utenti, dando gratuitamente il nostro servizio, e con il moltiplicarsi dei collegamenti tra gli utenti, il passaparola e quant’altro ci presenteremo ad eventi di settore presentando il prodotto e a questo punto le aziende saranno incentivate a presentarsi sulla piattaforma proprio perché allettate dal numero di clienti potenziali che la piattaforma presenta. Facebook, tanto per fare un esempio, ha cominciato offrendo un servizio gratuito agli utenti che piaceva e  poi raggiunta la massa critica elevata che tutti conosciamo è avvenuto che le aziende hanno iniziato a pensare che quella piattaforma poteva essere utilizzata dalle aziende per pubblicizzare i propri prodotti.

Come è stata l’esperienza della start cup Valle d’Aosta?
Stimolante in quanto abbiamo potuto misurarci e così capire se quello che stavamo facendo aveva un senso. Poi siccome abbiamo anche vinto ovviamente questo ha dato ulteriore linfa vitale al progetto.

Una novità da annunciare?
Stiamo per chiudere un finanziamento di circa 150mila euro da un finanziatore che al momento è ancora segreto e che sembra molto interessato.

Un sogno imprenditoriale da realizzare…
Se non avessimo dei sogni non andremmo da nessuna. Io e il mio co-founder Michele Roncaglione stiamo pensando di realizzare un’innovativa Olivetti, un’Olivetti del futuro nell’Aostavalley.

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