30 aprile 2014

Massimo #Lévêque: «la #greeneconomy può dare un futuro alla Valle d'#Aosta»

Propongo l'intervista all’economista Massimo Lévêque che ha curato per la Camera di Commercio di Aosta, editore Franco Angeli, il volume «La Greeneconomy in Valle d’Aosta».

Prima di tutto come nasce questo testo?
Questo volume è il risultato di una ricerca commissionata dalla Chambre Valdôtaine e che aveva come obiettivo di comprendere questo mondo della green economy, cioè dell’economia sostenibile e che da più parti pare essere non soltanto uno dei segmenti che ha patito meno la crisi ma che ha pure manifestato segni di dinamismo e crescita anche nel periodo di crisi, e capire quali presupposti e prospettive potevano esserci per la nostra realtà valdostana.

Il testo mette insieme più soggetti...
La ricerca è stata fatta a più mani, con più competenze. Per quanto riguarda l’analisi del posizionamento della Valle d’Aosta rispetto al resto delle regioni italiane è intervenuta Fondazione Impresa di Venezia, che ha elaborato l’indice di green economy per tutte le regioni italiane; per la parte di esame del sentiment, cioè delle condizioni di partenza della popolazione, dei vari operatori, imprese e policy makers, ha lavorato il Centro studi di Slow food con la professoressa Scafidi. C’è stata poi una parte curata dal professor Gorla dell’Università della Valle d’Aosta, specificatamente quella sulle policy, cioè sulle politiche che sarebbe auspicabile mettere in campo per accompagnare un processo di sviluppo green, però il lavoro è stato fatto insieme. C’è stato uno stretto coordinamento fra tutti che ho curato personalmente io e che ha dato omogeneità al lavoro e un senso compiuto e coerente.

Il sottotitolo parla di scenari e opportunità. Partiamo dallo stato dell’arte…
I risultati della ricerca sono confortanti. Per due ragioni. Il primo dato obiettivo è che la vocazione green della Valle d’Aosta è insita nella sua natura, nella sua configurazione. Basti pensare che per esempio solamente nel comparto energetico siamo nell’eccellenza e questo è merito della caratteristica della Valle, delle sue acque, delle sue dotazioni naturali.  Però dal punto di vista anche delle risorse, umane e imprenditoriali, i dati emersi sono stati confortanti. Noi abbiamo intervistato più di 500 famiglie e l’attitudine, la sensibilità per esempio a nuovi stili di vita e di consumi – nel libro si trova quanti sono disposti a spendere un po’ di più per poter mangiare bio o avere elettrodomestici a basso consumo – è indubbiamente significativa. E direi un po’ su tutte le fasce di età e su tutto il territorio. In secondo luogo abbiamo approfondito questi argomenti con gli imprenditori e con i decision maker, cioè coloro che sono nelle istituzioni, nell’amministrazione pubblica, negli enti locali attraverso dei focus group, cioè delle riunioni dove abbiamo posto delle domande e fatto discutere fra di loro queste persone e anche in questo caso, malgrado molte difficoltà emerse – ad esempio quelle di tipo burocratico per far partire nuovi progetti, la incoerenza a volte fra certe norme che da una parte aiutano il green e dall’altra il brown e quindi l’esigenza di andare incontro ad una razionalizzazione delle politiche – constatiamo un punto di partenza buono. Addirittura abbiamo pubblicato sul volume 10-12 casi esemplari di imprese che sono già green, in tutto o in parte, senza che ci sia stato nessun tipo di sostegno o di politica e sono in settori diversificati. Non soltanto energia o progettazione nel campo energetico come è facile pensare che sia ma nell’agricoltura biologica, nella ricerca e sviluppo sperimentale. C’è un Institut agricole che è una straordinaria struttura non solo di formazione, ma di ricerca applicata proprio nei comparti sostenibili.

Quali sono dunque i settori di interesse?
Quando si parla di green economy si tende a circoscrivere l’ambito a quei primi settori di economia sostenibile che sono stati evidenziati nel tempo cioè energetico e rifiuti. In realtà le attività green e i prodotti e servizi a base green sostenibili sono molto più trasversali. Noi abbiamo individuato come potenziale per la Valle d’Aosta  il settore ovviamente dell’agricoltura, ma pure il manifatturiero, per esempio nel campo del food e del legno, legato a quello delle costruzioni, normalmente considerato poco green mentre sta diventando in alcune aree europee trainante per il proprio comparto. Si tratta di un nuovo modo di costruire, di costruire con risparmio energetico, bioarchitettura.Poi c’è quello dei rifiuti inteso non soltanto nella logica tradizionale, il cosiddetto ambito delel tre R, cioè riduzione degli scarti, riuso, tema molto per una realtà valdostana dove le tracce della tradizione e dell’etnografia sono importanti. Penso che dal riuso di tante cose che noi abbiamo a casa s potrebbero fare delle piccole cose interessanti anche come impresa. Senza dimenticare il riciclo. E poi il turismo. Sul turismo green ci sono degli spazi straordinari. Pensiamo soltanto ai dati nazionali ed europei sulla bicicletta che non è un prodotto green, ma quello che implica il turismo legato alla bicicletta offre spazi straordinari per un’offerta di contorno dal punto di vista ricettivo, delle infrastrutture che è legato ad una sostenibilità che non il turismo con l’auto.

Siamo in un momento di crisi economica mi sembra che con la green economy si possa delineare una sorta di percorso di sviluppo per il sistema…
Sì. Intanto uno degli aspetti importanti di questo lavoro, del piacere di presentarlo è che in un momento in cui gli interventi, le relazioni, le presentazioni sono tutte improntate al pessimismo della crisi, ai dati certamente inquietanti che sanciscono un ritorno al Pil del 2000, ai consumi del 2001 e gli occupati sono sui livelli del secondo semestre 2003 - si tratta di dati nazionali, ma anche in Valle ci sono stati forti segnali di crisi – questo comparto dà segnali incoraggianti e ci consente da un lato di affermare che nulla è più come prima ma allo stesso di tornare a visioni che possono essere positive.

Il testo è molto ampio. Avete anche provato ad immaginare degli scenari concreti?
Intanto abbiamo cercato di misurare lo stato dell’arte. Dall’indice di green economy regionale la Valle d’Aosta si posiziona al secondo posto dopo Trento e Bolzano. Questo significa che oggi dagli ultimi dati in nostro possesso ci ritroviamo con il 2% di imprese che offrono prodotti e servizi green, cioè circa 150 aziende. E’ un punto di partenza interessante. Naturalmente ci siamo occupati di quelle che offrono prodotti e servizi green, ma ce ne sono pure altre che non offrono prodotti green, ma sono intervenute sui processi. Abbiamo poi provato se con un’ipotesi di penetrazione media, diciamo prudente, nell’arco di un settennio che cosa possiamo trovarci. L’ipotesi è di 1400-1500 imprese, cioè decuplicare il dato attuale, e circa 4500-4700 occupati che naturalmente più sono aggiuntivi e non sostitutivi e più è benefico per il nostro mercato del lavoro. Possiamo pensare a circa 300 milioni di valore giunto, pari all’8% dell’attuale Pil. In sintesi una presenza importante anche se non prevalente e in grado di connotare la Valle come una regione dove l’economia sostenibile ha preso piede e ha il suo spazio.

E’ una strategia fondamentale anche in un momento in cui inevitabilmente ci deve essere un nuovo protagonismo del privato…
La sostenibilità per molti anni dai tradizionalisti è stata considerata come nemica della competitività Oggi invece pare che sia un elemento importante: C’è una relazione tra sostenibilità e competitività forte nel senso che il green sta diventando causa ed effetto di competitività. Pensiamo ad una regione turistica come la nostra: avere un label all green sicuramente costituirebbe un brand forte, e assicurerebbe un valore aggiunto incrementale all’immagine della Valle.

Questo è insomma il sogno?
Più che un sogno è un auspicio, una visione. Naturalmente non è facile in quanto gli aspetti educativi e formativi sono alla base di un simile sistema. Ci vuole anche un software dell’economia green che passa attraverso la cultura, la competenza, la conoscenza dei consumatori e dei professionisti che vi operano.

Venerdì 2 maggio Danilo Lazzeri (#BlueEnginering) ospite a #ImpresaVda su Radio Proposta in Blu

Carissimo visitatore Venerdì 2 maggio, torna il ventiquattreesimo appuntamento con «ImpresaVda», alle 9,35, su Radio Proposta in Blu. Il programma come già negli anni passati è realizzato in collaborazione con la Chambre Valdôtaine, con il coinvolgimento anche quest'anno dello sportello europeo di supporto alle imprese «Enterprise Europe Network».

Ti aspetto allora Venerdì 2 maggio, sempre alle 9,35 per la puntata numero 149.   Avrò come ospite Danilo Lazzeri, della Blue Enginering, società piemontese che sta valutando di sviluppare la propria attività in Valle d'Aosta, azienda che fornisce servizi specialistici a settori quali automotive, ferroviario, aerospaziale   


Ti ricordo che il programma è in diretta per cui puoi intervenire sia telefonicamente (0165 - 44575) sia via mail diretta@radiopropostainblu.it).

Come sempre ti chiedo di scrivere nell'oggetto della mail «ImpresaVda» in modo che io possa capire subito se si tratta di un lettore del blog.


Puoi naturalmente anche lasciare messaggi direttamente su ImpresaVda, possibilmente prima della trasmissione. Di che genere? E' molto semplice: domande sui temi trattati e suggerimenti sugli argomenti da trattare o gli ospiti da invitare.


Se non conosci ancora la radio ti ricordo le sue frequenze: Courmayeur 103.8 - La Salle 93.7 - Saint-Nicolas 107.6 - Aosta 107.8 - Saint-Vincent 107.4 - Bassa Valle 107.8 - Brusson 88.5 - Ayas 107.6 - Valtournenche 107.6 - Valle del Gran San Bernardo 107.6 e Valgrisenche 88.0.

Buon ascolto.

Delibere di Giunta - Segnalazioni per le imprese (246): Politiche abitative


OPERE PUBBLICHE, DIFESA DEL SUOLO E EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA


Politiche abitativeCome previsto dalla legge regionale n. 3 del 13 febbraio 2013 Disposizioni in materia di politiche abitative, è stata approvata la concessione, a diversi Comuni, del contributo a copertura dell’80 per cento del canone di locazione e delle spese accessorie pagate fino al 31/12/2013 per locare alloggi privati assegnati a nuclei familiari riconosciuti in emergenza abitativa. La Giunta ha preso in esame la proposta di deliberazione del programma operativo annuale 2014, come definito dalle disposizioni in materia di politiche abitative.


SANITA’ SALUTE E POLITICHE SOCIALI

Bonifica bestiameE’ stata determinata la spesa relativa al programma regionale 2014 di bonifica sanitaria del bestiame e del Piano di lavoro per l’eradicazione della tubercolosi negli allevamenti. Il finanziamento previsto è di 104 mila euro.

29 aprile 2014

#Cia: diminuzione capi monticati


La sezione valdostana della Confederazione italiana agricoltori, guidata da Gianni Champion, ha diffuso una nota legata alla diminuzione di capi monticati 2012-2013 che volentieri ospito nel blog.


La pratica dell'allevamento ad alta quota, con la conduzione di alpeggi e mayen, garantisce la salvaguardia della montagna su più piani: da una parte vi è il discorso economico, con la realizzazione di prodotti unici (filiera latte in primis), dall'altra vi è il discorso estetico ed ambientale, con il mantenimento del paesaggio. Le nostre “bovine delle Alpi” sono la chiave di volta per garantire un futuro equilibrato alla nostra regione di montagna. E proprio su questi animali di razza valdostana si stanno concentrando gli sforzi per il loro mantenimento e valorizzazione. Sforzi che si basano sulla prosecuzione e il rispetto di un sistema di allevamento tradizionale, se con questo aggettivo si intende un corretto passaggio di consegne da una generazione all'altra, mantenendo i principi di buon senso e migliorando le tecniche e gli strumenti. In questo caso è la transumanza ad essere sotto osservazione: i nostri bovini passano circa 5-6 mesi in stabulazione, per poi “inseguire l'erba”, partendo dal fondo valle fino ad arrivare a duemila e più metri di altitudine.

Nel corso di redazione del documento di lavoro intitolato “Programma di valutazione del benessere degli animali nelle aziende zootecniche della Valle d'Aosta”, AREV, ANABORAVA, COLDIRETTI e Confederazione Italiana Agricoltori (CIA) si sono imbattuti in cifre significative relative alla monticazione: in particolare, dal 2012 al 2013 è emerso un calo di circa tremila capi, ossia tremila animali che, rispetto al 2012, non sono stati mandati in alpeggio. E non si tratta di un calo fisiologico, dovuto ad una diminuzione degli animali allevati. Dall'ultima assemblea AREV è emerso addirittura un aumento di soggetti (34.110 nel 2012 a 35.272 nel 2013). Abbiamo quindi tremila capi che in estate sono rimasti in piano, come si dice in gergo.
Le cause sono sicuramente riconducibili alla crisi e non ad un'improvvisa pigrizia dei nostri allevatori: mandare in montagna il giovane bestiame costa, così come il trasporto su gomma. Molti conduttori di azienda decidono quindi di gestire il proprio bestiame anche durante l'estate, magari sfruttando quei pascoli difficilmente raggiungibili per lo sfalcio.

Ma vi è anche chi decide di prolungare, se non stabilizzare, la stabulazione. Se il nostro vanto finora era quello di poter vantare allevamenti di media-piccola dimensione, gestiti a livello famigliare, con un rapporto uomo-animale privilegiato, con bovine in movimento, adesso il rischio è che le nostre aziende di stampo alpino tenderanno ad assomigliare sempre più alle aziende di pianura, con tutte le conseguenze annesse e connesse.

Il direttivo della CIA auspica che le cifre sopra indicate siano solo un piccolo campanello d'allarme e che gli allevatori valdostani continuino a pascolare le proprie mandrie, anche se questo diventa sempre più difficile, tra i costi sopra citati e le difficoltà nel percorrere la maggior parte delle strade carrozzabili.

Ma dobbiamo essere consapevoli che questo sistema di allevamento ci rende unici, che le bovine da noi allevate possono salvarci dall'omologazione e dalla conseguente sparizione. Non abbiamo numeri per competere con le grandi aziende ad allevamento intensivo: dobbiamo quindi puntare sulla qualità e sulla tipologia dei nostri allevamenti. L'elevata capacità locomotoria, con l'andatura “svelta, sciolta e sicura” citata dal Libro Genealogico delle razze valdostane, l'adattamento ai climi difficili sono solo alcune delle caratteristiche sviluppate dalle nostre bovine nei secoli: se iniziamo a tenerle al chiuso, queste caratteristiche spariranno a lungo andare e noi non potremo più vantare l'unicità che ci può salvare, e che è alla base dei nostri prodotti, e del prodotto Valle d'Aosta in toto.

Mauro #Morandin crea le #Bibigelée per #Lurisia




«La bontà viaggia in simbiosi con la genuinità – dice Mauro Morandin - e l’interiorità viene prima dell’esteriorità!»

Seguendo i principi della sua personale filosofia creativa, il Maître pâtissier Morandin conferma oggi la coerenza del proprio cammino artigianale concretizzando una nuova collaborazione con Lurisia, produttore delle bibite della tradizione italiana.


Nel laboratorio di Saint-Vincent sono così nate le “Bibigelée”, le bibite da mordere, al gusto Chinotto, Aranciata, Gazzosa e Acqua Tonica. Unione tra arte e originalità da cui nascono le prime bibite da mangiare.

28 aprile 2014

Asta benefica per i lavoratori della Verrès: all'incanto prove di fonderia di #GiòPomodoro, #Paladino, #Cascella, #Tilson e #Ievolella

Uno degli sponsor
In occasione dell’expo regionale Maison&Loisir 2014 che avrà luogo dal 30 aprile al 4 maggio, al Vd’A Palaexpo dell’Autoporto di Pollein ad Aosta, la VERRES S.p.A. in liquidazione partecipata indirettamente dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta e dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato – con la collaborazione della Sant’Agostino Aste e con il patrocinio morale dei Lions Clubs Aosta Mont Blanc, Aosta Host, Cervino e della Confindustria Valle d’Aosta – esporrà in anteprima alcune opere destinate all’asta benefica che si svolgerà il 7 giugno 2014 al Forte di Bard.

La Casa d’aste Sant’Agostino batterà le prove di fonderia realizzate dalla Verrès nel periodo 1980 – 2012 appartenenti ad artisti di fama internazionale (Giò Pomodoro, Paladino, Cascella, Tilson, Ievolella ecc) e valdostani (Bettoni, Barmasse, Gadin, Ouvrier, Thoux, ecc.). L'iniziativa è senza finalità di lucro in quanto il ricavato dell'asta sarà interamente devoluto agli ex lavoratori della VERRES S.p.A. che sono stati collocati in mobilità nel corso della liquidazione della Società.

Nei prossimi giorni il catalogo dell’asta sarà pubblicato sul sito web del Forte di Bard e sul sito di Confindustria Valle d’Aosta.

In occasione dell’Expo regionale sarà possibile fare un’offerta anticipata compilando i moduli presenti allo stand. «A seguito della messa in liquidazione della Società commenta il liquidatore unico della Società Verres S.p.A. Dott. Carlo Pessina abbiamo deciso di allestire un’asta benefica per testimoniare la vicinanza ai lavoratori che in questo periodo di crisi hanno perso il lavoro».

«L'idea dell'asta ha attirato la nostra attenzione – commenta la Presidente dei Lions Clubs Aosta Mont Blanc Arch. Vittoria PignataroE' cosi che abbiamo deciso di accettare di buon grado di organizzare l'evento in quanto riteniamo che tale iniziativa possa servire alla comunità e rientri nello spirito fondante la nostra associazione».

«Si tratta – ha detto Monica Pirovano Presidente di Confindustria Valle d’Aostadi un progetto di beneficenza originale che sostiene una grande causa sociale che abbiamo deciso di patrocinare e promuovere all’interno del nostro sistema».

Comune #Aosta: Tari cala del 30%

Confcommercio Imprese per l’Italia della Valle d’Aosta, per evitare ai suoi associati i problemi finanziari dello scorso anno registrati con il recapito delle cartelle esattoriali, ha avviato un confronto con la Giunta di Aosta per concordare le modalità di rateizzazione delle varie tasse.

Per la Tasi e l’Imu, così come previsto dalla norma nazionale, l’Amministrazione prevede il saldo in due rate: giugno e dicembre. Per la Tari (tassa rifiuti) l’Amministrazione ha maggiore flessibilità ed ha previsto quattro rate: settembre, ottobre, novembre 2014, gennaio 2015.

La scorsa settimana, all’Hotel de la Ville, Pierantonio Genestrone, presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia Valle d’Aosta, il vice presidente vicario Giuseppe Sagaria, il vice presidente Graziano Dominidiato ed il Direttore, Emilio Cenghialta, hanno incontrato il Sindaco, Bruno Giordano, e l’Assessore alle Finanze, Carlo Marzi

«La buona notizia – commenta Genestrone - è che l’Amministrazione, nell’ambito delle iniziative per razionalizzare la spesa, ha potuto ridurre il costo globale del servizio del ritiro e smaltimento dei rifiuti urbani, comportando in tal modo la possibilità di definire le tariffe della TARI che per alcune categorie delle attività produttive sfiorano una diminuzione il 30%   rispetto allo scorso anno».

Bando talenti della #FondazioneCRT



La Fondazione CRT presenta, ampliato e potenziato grazie alla collaborazione con tutti gli Atenei piemontesi, il bando 2014 Talenti Società Civile, una delle declinazioni del progetto Master dei Talenti, che offre ai migliori giovani esperienze lavorative e di studio in tutto il mondo. La nuova edizione del bando mette a disposizione circa 1 milione e 500 mila euro per borse in ambiti disciplinari che coprono le aree legate alla ricerca scientifica e medico-sanitaria, settori che le recenti cronache segnalano come carenti in termini sia di percorsi di specializzazione sia di offerta lavorativa. 

Anche questa edizione si realizza in partnership con la Fondazione Giovanni Goria. Per la prima volta, tutti i tre atenei piemontesi hanno condiviso il progetto e i suoi obiettivi sin dalle prime fasi: le 65 borse di ricerca scientifica che verranno bandite nell’anno in corso saranno cofinanziate in pari misura dalla Fondazione CRT e da Università di Torino, Politecnico di Torino e Università del Piemonte Orientale. I tre atenei hanno messo a disposizione complessivamente la stessa cifra garantita dalla Fondazione: 733.000 euro. In aggiunta alle risorse deliberate per queste borse, la Fondazione CRT finanzierà ulteriori borse destinate a favorire l’imprenditorialità.

L’edizione 2014 del bando Talenti Società Civile si articola in tre tipologie di borse di ricerca scientifica: standard, per specialisti di area sanitaria, di imprenditorialità.

Tutti i dettagli del bando sono consultabili sul sito della Fondazione.

Talenti Società Civile – borse standard: 28 borse annuali di 18.000 euro lordi ciascuna (23 cofinanziate dall’Università degli Studi di Torino; 3 dall’Università degli Studi del Piemonte Orientale; 2 dal Politecnico di Torino). Sono destinate a coloro che presentano progetti di ricerca nei settori delle Scienze matematiche ed informatiche; Scienze della terra; Scienze biologiche; Scienze agrarie e veterinarie; Scienze economiche e statistiche.

Talenti Società Civile – borse per specialisti di area sanitaria: 37 borse annuali di 26.000 euro lordi ciascuna (27 cofinanziate dall’Università degli Studi del Piemonte Orientale e 10 dalla Scuola di Medicina dell’Università degli Studi di Torino). Sono destinate a medici specializzati che presentano un progetto di ricerca da svolgersi prevalentemente presso un’azienda ospedaliera accreditata con il Servizio Sanitario Nazionale presente sul territorio di Piemonte o Valle d’Aosta.

Talenti Società Civile – borse Imprenditorialità: borse semestrali di 9.000 euro lordi l’una, di cui almeno 2.000 di cofinanziamento autonomamente reperito dal candidato e la restante parte finanziata dalla Fondazione CRT. Sono destinate a coloro che presentano progetti di ricerca che prevedano lo sviluppo di un’idea imprenditoriale in qualsiasi ambito disciplinare.

Il bando, online fino al 15 luglio, sarà presentato nel mese di maggio ai potenziali candidati. Gli appuntamenti saranno disponibili sul sito www.fondazionecrt.it e www.fondazionegoria.it 

25 aprile 2014

#Fablabavda: Detto. Fatto

Come annunciato mi sono iscritto al fablabvda.
Workshop sulle stampanti in 3D


24 aprile 2014

#Credito: Balicco confermato Presidente del #Confidi #Agricoltori

Giuseppe Balicco
Il nuovo Consiglio Direttivo del Confidi Agricoltori della Valle d'Aosta, eletto nell'Assemblea ordinaria del 23 aprile ed in carica per i prossimi 5 anni, è composto da: Balicco Giuseppe, Dalbard Aldo Albino, Denarier Marino, De Zordo Adele, Diemoz Italo, Dondeynaz Marcello, Jacchi Franco, Lanièce Angelo, Perraillon Yves Giuseppe, Quendoz Raffaella e Bionaz Piero (Rappresentante R.A.V.A.).

Riconfermati, nella successiva riunione di insediamento del Consiglio Direttivo, Balicco Giuseppe come Presidente e Quendoz Raffaella come Vice Presidente.

Sempre nell'Assemblea del 23 aprile è stato anche approvato il Bilancio 2013 che ha di fatto confermato «la solidità patrimoniale e il buon andamento del Confidi»:

- 287 le aziende associate

- Euro 16.14.768,84 il totale dei finanziamenti garantiti (con solo il 2,22% di posizioni a rischio tra incagli e sofferenze)

- Euro 8.325.124,95 le garanzie in essere (con un incremento del 10,64% rispetto al 2012)

- Euro 3.770.867,07 il Patrimonio Netto

«I dati mettono in evidenza la buona salute del nostro Confidi. - afferma Balicco - Un Confidi che nella difficile fase economica continua, come sempre fatto nei sui 33 anni di storia, a non fare mancare il proprio sostegno alle aziende associate. Questa è la strada che dobbiamo continuare a seguire con l'impegno e il supporto dì tutti, ricordandoci che sostenere i confidi significa sostenere le aziende»

E' nato l'"apéritif valdôtain"

Giovedi 30 aprile alle 17, alla Merenderia n°1 della distilleria “La Valdôtaine” di Saint Marcel, si terrà la conferenza stampa di presentazione del nuovo “pre dinner” valdostano, nato dalla sinergia e dalla creatività di aziende come “Quatremille mètres Vins d’Altitude”, “La Crotta di Vegneron” e “La Valdôtaine”, in collaborazione l’Associazione Italiana Barman e Sostenitori A.I.B.E.S. Valle d’Aosta. Per l’occasione, oltre al nome, verrà svelato il nuovo modo di miscelare questi prodotti del territorio.
Alle 18 seguirà l’evento di degustazione aperto al pubblico, sempre alla Merenderia n°1 della distilleria “La Valdôtaine” di Saint Marcel.

Il “pre dinner” valdostano, con basso grado alcolico, è nato in occasione di un’iniziativa di promozione di prodotti enogastronomici valdostani sulle piste di sci: il presidente della cooperativa vitivinicola “La Crotta di Vegneron” di Chambave Sandro Théodule e Paolo Covi, amministratore delegato di “La Valdôtaine” di Saint Marcel, hanno miscelato, un po’ per caso, un po’ per gioco, il vino spumante “Refrain” e il liquore alla ciliegia “Ratafià”, scoprendo un abbinamento molto piacevole e interessante. Le aziende hanno quindi coinvolto il pluripremiato barman Luigi Gal dell’A.I.B.E.S. Valle d’Aosta, che ha sapientemente miscelato gli ingredienti.

Nell’“apéritif valdôtain” troviamo una base di bollicine del vino spumante dry “Refrain” del consorzio “Quatremille mètres Vins d’Altitude”. Si tratta di bolle che nascono nei comprensori del Monte Bianco (Morgex e La Salle), del Gran Paradiso (Arvier) e del Monte Cervino (Chambave e Saint Denis). I vigneti, posizionati a diverse altimetrie ed esposizioni, sono vocati a produrre uve bianche dalla grande complessità aromatica e minerale ed uve rosse fortemente legate al territorio di montagna. Il “Refrain” è costituito da Muller Thurgau e Muscat per il 75% e per il 25% da Petit Rouge e Prié-Blanc. La presa di spuma viene effettuata con il Metodo Charmat. Alla vista è giallo paglierino con leggeri riflessi ramati, il perlage è fine e intenso, mentre all’olfatto risulta subito di buona intensità, delicatamente aromatico, dolce e fragrante nei sentori floreali di salvia, timo e lavanda.

Massimiliano Avella (#Inermax): la sfida mondiale di riciclare l'#amianto

Propongo l'intervista a Massimiliano Avella di Inermax, azienda da circa un anno insediata nell’incubatore di Aosta, pubblicata soltanto parzialmente sull'ultimo numero del Corriere della Valle

La società nasce con una mission molto specifica…
La società nasce da un’idea e da una tecnologia. Tenta cioè di valorizzare un’eccellenza della ricerca italiana. Nasce infatti con lo scopo  e l’obiettivo di sviluppare un sistema originale e innovativo per il trattamento termico dell’amianto in maniera tale da ottenere materie prime e seconde per varie industrie, prevalentemente inerti per l’edilizia, grazie ad un processo che può permettere di trattare in loco il materiale una volta rimosso.

Perché questa scelta?
La scelta ha solide basi scientifiche. Ormai la letteratura è corposa a dimostrazione che il sistema più sicuro per rendere innocuo l’amianto consiste nel portarlo ad alte temperature quando la natura dei cristalli, che sono così pericolosi, si modifica, la mineralogia cambia e diventa un innocuo silicato di magnesio che alla mal parata può essere utilizzato in calcestruzzo e aggregati e più in generale in svariati materiali per l’edilizia.

Il significato del nome Inermax si intuisce. Ma quanti  siete in azienda? Quali sono le vostre previsioni di crescita e sviluppo?
La vetta che ci proponiamo di raggiungere è abbastanza alta. Di conseguenza il percorso sarà ambizioso. Tutto nasce intorno alle competenze di quattro soggetti e si avvale oggi di un collaboratore più una serie di consulenze esterne per specifiche parti. Noi stiamo tentando di costruire qualcosa che in molti hanno già provato a fare. In Italia esistono più di dieci brevetti di colossi come Enel, Enea, Italcemente, Cnr. Adesso siamo in una fase di ascesa iniziale nella quale dobbiamo imparare dove mettere i piedi e a rompere il fiato e in questa fase siamo ancora pochi. In merito alle previsioni di crescita dipenderà molto – siccome siamo arrivati alla fase di prototipazione industriale -  da chi ci potrà affiancare sia sul versante del sostegno finanziario che della partnership industriale. Siccome questo è un sistema che potrebbe avere diverse geometrie per quanto riguarda clientela e compagni di strada, vedremo gli incontri di questi mesi a cosa ci porteranno.

Intorno al settore dell’amianto in materia di bonifica c’è  un grande interesse. Ma qual  è la tipologia di clientela e quali i possibili competiitor?
In realtà l’unico vero competitor è la discarica in quanto è l’unico sistema adottato oggi in Italia per lo smaltimento finale dei materiali una volta rimossi tramite bonifica, però noi non intendiamo fare la guerra a nessuno, bensì vorremo fare pace con il mercato. Ci interesserebbe costruire un sistema che si agganci con quanto già esiste, cioè il vedere negli attuali operatori del settore i nostri possibili clienti e dare loro l possibilità di eco-innovare le loro imprese grazie al nostro prodotto. La nostra idea è quella di mettere a disposizione questo mezzo di quei soggetti che si avvalgono della discarica e al tempo stesso si può pensare di avere degli impianti non mobili di dimensioni più grandi che possano essere utilizzati da chi gestisce le discariche in quanto questo processo può consentire di creare dai rifiuti materiali di alto valore aggiunto utilizzabili anche dalla pubblica amministrazione. Trattandosi di amianto, tema molto complicato, le chiavi di successo non sono collegate soltanto al nostro lavoro, cioè alla parte tecnologica, ma proprio al fatto che questo processo andrà reso trasparente, sicuro, sia per gli operatori che per l’ambiente, e bisognerà quindi convincere le istituzioni, la politica, gli organi di controllo, la comunità scientifica e la società civile della bontà di questa tecnologia.

Questo allora non è ancora il tempo delle commesse ma della sensibilizzazione?
Vanno portati avanti parallelamente. Mentre si costruiscono le evidenze per rassicurare gli animi inevitabilmente contemporaneamente bisogna costruire il percorso industriale del domani e cominciare già ad ipotizzare le partnership industriali. In un incontro con l’Assessorato alle Attività Produttive e Finaosta qualche mese fa abbiamo da un lato confermato la bontà e l’originalità del progetto e dall’altra si è evidenziato come sia ormai maturo il momento per cercare l’ingresso di altri soggetti che ci accompagnino.

Come mai avete deciso di insediarvi in Valle?...
E’ un contesto ideale per noi sia per quanto riguarda i vincoli che le opportunità. Le opportunità sono legate ad un contesto nazionale dove la ricerca e lo sviluppo sono poco sostenute, mentre la Regione Valle d’Aosta è più virtuosa, ma poi avevamo anche necessità in quanto questo sistema può facilmente scalare da una dimensione locale ad una nazionale ed internazionale di fare il passo lungo quanto la nostra gamba. La Regione è dunque il contesto ideale anche per il numero di interlocutori che si devono mettere intorno al tavolo; inoltre il problema dell’amianto in Regione non è così devastante come in altre realtà e ci consentirebbe di gestire un eventuale piano di bonifica concordato con le istituzioni adeguato alle nostre iniziali capacità produttive. Anche sul fronte autorizzativo la Valle d’Aosta ha un profilo virtuoso. Ovviamente ci sono anche dei vincoli dovuti al fatto che inevitabilmente c’è un po’ di diffidenza verso chi arriva da fuori valle, ma questo per noi può essere una maniera per scavalcare prima le vette più faticose ed essere pronti a confrontarci con altre realtà regionali.

Una novità da annunciare come Inermax?
In questi giorni Inermax ha depositato un brevetto internazionale proprio per tutelare gli sforzi sin qui fatti e anche i risultati raggiunti. Considerate che  per noi ad oggi questo processo potrebbe essere competitivo con i bassissimi costi di smaltimento in discarica che sin qui hanno impedito il successo di iniziative simili ai colossi che citavamo prima.

Un sogno imprenditoriale da realizzare?
Riuscire laddove molti hanno fallito e fra un anno ritrovarci molto vicini alla vetta.

#FablabVda: il #25Aprile liberiamo #creatività e #innovazione "be a maker"


Domani mattina, venerdì 25 aprile, mi iscriverò al FablabVda - realtà di cui ho già scritto su questo blog - e invito a farlo anche i visitatori di ImpresaVda.

Lo faccio perché ritengo che simili realtà aiutano a diffondere la cultura imprenditoriale e favoriscono la sinergia fra le varie professionalità. E la Valle (ma pure l'Italia) ne ha davvero bisogno.

Un 25 aprile in cui liberare anche creatività e innovazione. 

Per saperne di più visita la loro pagina facebook. 

Camera di Commercio di #Aosta: Nel 1° trimestre del 2014 si conferma il momento di incertezza ma cala il numero delle cessazioni

La Chambre Valdôtaine informa che i dati riguardanti l’andamento delle imprese nel 1° trimestre 2014 confermano il momento di incertezza che interessa in generale il comparto imprenditoriale nazionale. Anche in Valle d’Aosta, infatti, rispetto allo stesso periodo del 2013 si conferma il saldo negativo tra iscrizioni e cessazioni (-137 unità) così come risulta in calo il numero delle nuove iscrizioni che passano dalle 232 del 1° trimestre 2013 alle 205 dello stesso periodo del 2014.

Notizie più incoraggianti giungono dal fronte delle cancellazioni che registrano un calo di circa il 25% passando dalle 457 del 1° trimestre 2013 alle 342 del 1° trimestre 2014, così come per quanto concerne il tasso di crescita che, pur restando su valori negativi (-1,01%), registra una live progressione rispetto allo stesso periodo del 2013 (-1,27%).I dati confermano inoltre le difficoltà del settore artigianale, che nei primi tre mesi dell’anno registra un saldo negativo tra iscrizioni (59) e cessazioni (137) di -78 imprese.

Analizzando i settori produttivi si evidenzia il momento di difficoltà del settore agricolo e di quello costruttivo con un calo, paragonato allo stesso periodo del 2013, rispettivamente di 142 e 83 imprese, così come, anche se in maniera minore, del commercio (-17 imprese). Dati positivi, sempre in rapporto al 1° trimestre 2013, giungono invece dai settori delle attività professionali (+18 imprese), delle attività immobiliari (+9), dei trasporti (+8), del turismo (+5) e dell’energia (+4) che registrano un incremento.

«I dati confermano il momento di difficoltà e di incertezza legato alla complessità del quadro nazionale – spiega il Presidente della Chambre Valdôtaine Nicola Rosset Da una parte quindi preoccupa il calo delle nuove iscrizioni, che testimonia la presenza di un forte senso di ansia rispetto al futuro, dall’altra fa ben sperare il calo delle cancellazioni, che testimonia la tenacia e la speranza che gli imprenditori valdostani hanno nei confronti di una ripresa che sempre più appare legata ai futuri provvedimenti economici che il Governo assumerà per il rilancio del paese».

23 aprile 2014

#PSR : L’anatema dei prossimi sette anni | Non vorremmo avere la #fontina a 18 euro al chilo e nessuno più che la produce!


Il Direttore di Coldiretti, Ezio Mossoni, mi ha inviato questo suo testo che pubblico volentieri...

La Politica della nostra Regione sta attraversando un periodo di crisi profonda, qualcuno dirà che tanto  dibattito e tante idee sono, comunque, garanzia di democrazia ma è altrettanto vero che il “blocco decisionale” o comunque “lo stallo normativo” dovute al periodo di incertezza sono deleterie all'economia e allo sviluppo del territorio.

Il danno si accresce in una società moderna che, oramai,  non possiamo nemmeno più sostenere si “modifica” velocemente perché le modifiche avvengono – letteralmente – dopo un periodo di stabilità. La società invece, si “trasforma” in continuazione, non esistono più periodi stabili, tutto è in costante movimento giorno dopo giorno.
Questa constatazione “filosofica” perché, credo, possa essere da riferimento per capire l’importanza delle scelte che regoleranno i prossimi sette anni della nostra agricoltura attraverso il Programma di Sviluppo Rurale.
L’Unione Europea è arrivata ad un parto dopo anni di discussioni, analisi, proiezioni e proposte, lo Stato deve fare le sue scelte e poi arrivano le scelte delle Regioni.

Sarebbe assolutamente falso sostenere che, per le passate programmazioni, la Regione abbia, in qualche modo trascurato i vari PSR che si sono succeduti, anzi è stato predisposto un impianto che permette, oggi, di lavorare molto serenamente sul piano tecnico.

E’ altrettanto vero, però, che a fianco del PSR avevamo una legge di settore ( L.R. 32/2007) che permetteva una operatività snella, interventi efficaci e immediati ma, soprattutto, ben finanziati.
Ora non scopro certo io che tale opportunità è sparita e non c’è bisogno di essere dei grandi esperti per immaginare, di conseguenza, quale valore possa assumere il prossimo PSR per l’agricoltura della nostra Regione.

Non si tratta di un provvedimento che permetta di gestire la crisi e…..”poi vedremo”…..si tratta della programmazione dei prossimi sette anni.
Fra sette anni chi vi scrive, volendo il Signore, (ma anche il Governo) sarà in pensione, i politici che oggi litigano, ma devono decidere le strategie, avranno terminato il loro mandato e saranno chissà dove, ma gli agricoltori ed allevatori, saranno ancora alle prese con le regole che devono essere stabilite oggi.  Se la situazione sarà migliorata, o almeno mantenuta,  sarà merito di tutti noi, se sarà peggiorata sarà colpa di tutti noi.

Mi si dirà che gli uffici stanno lavorando, hanno già lavorato, e tutto il possibile viene e verrà fatto: non basta, gli uffici stanno lavorando, le associazioni agricole stanno dando la massima disponibilità e il massimo contributo; abbiamo fornito idee e documenti. Coldiretti ha presentato dapprima una scheda progetto con l’Associazione Allevatori, poi una seconda proposta condivisa a sostegno della prima per valorizzare il patrimonio zootecnico e attraverso ciò  il territorio le produzioni e la biodiversità. Noi siamo tutti convinti che la parte tecnica ha fatto e farà la sua parte, come sempre, ma  il problema non è questo, il problema reale – ecco dove deve entrare in campo la politica con decisioni importanti – é che la “coperta” sarà sempre più corta e bisognerà decidere i livelli di intervento in relazione agli effettivi beneficiari non dimenticando che la legge di settore, di cui dicevo prima, non esiste praticamente più.

E’ importante che tutti quelli che fanno attività agricola in montagna vengano aiutati, ma  chi vive solo di agricoltura deve essere il cardine sul quale costruire lo sviluppo rurale dei prossimi sette anni. Il rischio è di estinzione del settore così come lo conosciamo, la conseguenza sarà l’abbandono del territorio con pochissimi agricoltori tesi al profitto,  poche grandi stalle sull'asse centrale della Regione, vicino all'autostrada, nessuno potrà più permettersi di salire in alpeggio, dispersione progressiva della razza e del prodotto, territorio e ambiente abbandonati, gestione delle deiezioni sempre più difficile……...troppo pessimista ? Spero che chi deve decidere lo sia altrettanto chiedendosi se la Valle d’Aosta intera può permettersi tutto ciò; queste scelte competono alla politica che deve essere ben conscia di cosa gestisce e assumersene le relative responsabilità. Come dice un amico allevatore, non vorremmo – tra sette anni – avere la fontina a 18 euro al chilo e nessuno più che la produce !       

Il 25 aprile #ImpresaVda non va in onda: appuntamento al 2 maggio

Carissimo visitatore Venerdì 25 aprile, per ovvi motivi, la tradizionale puntata di «ImpresaVda», su Radio Proposta in Blu, non andrà in onda. 

Ti aspetto allora Venerdì 2 maggio, sempre alle 9,35 per la puntata numero 149.   Tieni d'occhio il blog per sapere chi sarà il prossimo ospite. 

 Nel frattempo ti segnalo che qui puoi trovare l'intervista del 18 Aprile  all'economista  Massimo Lévêque in merito al suo libro sulla Greeneconomy in Valle d'AostaLa versione cartacea è disponibile anche sul Corriere della Valle che troverai in edicola venerdì. In proposito ti ricordo che sta terminando la campagna abbonamenti. A 40 euro avrai un Corriere tutto a colori.

Se non conosci ancora la radio ti ricordo le sue frequenze: Courmayeur 103.8 - La Salle 93.7 - Saint-Nicolas 107.6 - Aosta 107.8 - Saint-Vincent 107.4 - Bassa Valle 107.8 - Brusson 88.5 - Ayas 107.6 - Valtournenche 107.6 - Valle del Gran San Bernardo 107.6 e Valgrisenche 88.0. 

Consiglio regionale: reset?

Per completezza e coerenza con i post già proposti in passato ti segnalo  il link con la rassegna dell'attività consiliare di oggi.

Urge soluzione rapida oppure nuove elezioni altrettanto rapide.

22 aprile 2014

Pierantonio #Genestrone (#Confcommercio): Dove erano i nostri 35 legislatori?


Pierantonio Genestrone, presidente di Confcommercio Valle d'Aosta, ha affidato ad una nota durissima il suo disappunto in merito alla sentenza dell Corte Costituzionale che boccia la legge sulla Grande distribuzione in Valle d'Aosta. 
Si tratta di un vero "j'accuse" nei confronti del mondo politico che riporto qui di seguito.


Sarebbe interessante sapere quanto i nostri 35 legislatori si siano preoccupati ed occupati, se mai ne sapessero qualcosa, della causa dinanzi alla Corte Costituzionale chiamata ad esprimersi dal Governo Centrale sulla legge regionale che regolava gli insediamenti della Grande distribuzione.

Infatti la Consulta ha deciso: centri commerciali e megastore potranno trasferirsi e aprire nuovi punti vendita nei centri storici della Valle d'Aosta. La Corte costituzionale, ha accolto (sentenza 104/2014) un ricorso del presidente del Consiglio dei ministri contro alcuni articoli della legge regionale "Principi e direttive per l'esercizio dell'attività commerciale" (5/2013). Secondo i Giudici la norma vincola "la libertà di iniziativa di coloro che svolgono o intendano svolgere attività di vendita".

In particolare la Consulta ha dichiarato incostituzionale l'articolo che prevede di subordinare ad una "autorizzazione rilasciata nel rispetto delle determinazioni assunte nel piano regolatore generale comunale urbanistico e paesaggistico" l'apertura, il trasferimento di sede e l'ampliamento di "strutture con superficie di vendita complessiva superiore a 1.500 metri quadrati".

Confcommercio ha condotto una lunga battaglia perché la legge regionale rispettasse il valore dei negozi di prossimità. Abbiamo condotto campagne stampa e pressato la politica valdostana perché recepisse la funzione sociale dei nostri negozi di montagna. Abbiamo chiesto pareri a costituzionalisti di chiara fama ed abbiamo contribuito ad redigere un testo che rispondesse alle esigenza di tutela dei piccoli esercizi.
Nella condotta di quella che è stata una nostra lunga e giustificata crociata, abbiamo avuto ,anche, un cospicuo supporto delle forze politiche sia di maggioranza che di opposizione della passata.
E stata una battaglia vanificata dalla sentenza della Corte Costituzionale che coordina il rispetto della legislazione regionale a quella nazionale. Il più delle volte il legislatore, ostaggio della burocrazia, opera con il paraocchi.

 A Roma si legifera con locchio del centralismo come se quando brilla il sole sul Colosseo su tutta Italia il cielo è sereno. LItalia è composta da mille varietà  e peculiarità. Quello che va bene a Marsana sicuramente non va bene a Gressoney.
Ora agli esercenti dei piccoli negozi non rimane che andare a palazzo regionale e consegnare le chiavi dei propri esercizi già in ginocchio per la pesante crisi.

I nostri 35 legislatori regionali da quasi tre messi hanno bloccato ogni attività politica per una questione di poltrone. C’è chi vuole sostituirsi a chi governa pur non avendo i numeri; chi governa non ha i numeri per farlo e così  tutto rimane bloccato e lo Stato ci aiuta ad andare a picco.
Le liberalizzazioni vanno bene ma è necessario tutelare gli esercizi di prossimità che hanno contribuito alla crescita della Valle d'Aosta. Nella nostra regione la grande e media distribuzione già copre  adeguatamente il fabbisogno locale e turistico. Sono quindi inopportune eventuali nuove aperture che pregiudicano la sopravvivenza di tanti esercizi a conduzione familiare. Gli interessi di pochi, se non di singoli, compromettono l'esistenza di tanti negozi di prossimità che hanno contribuito a mantenere vivi i nostri villaggi favorendo lo sviluppo e creando ricchezza per tutta la comunità.

In Valle dAosta la grande distribuzione produce desertificazione sociale. Oltre ai dati di comodità dell'acquisto e di struttura della famiglia, che diventa sempre più anziana,  un ulteriore aspetto di rilevanza sociologica che induce alla rivalutazione delle piccole superfici, integrate nel tessuto cittadino, a pochi passi dalla propria abitazione, è costituito dalla vicinanza non solo geografica ma sociale.
Per questo sollecitiamo i litiganti a mettere da parte le velleità di potere e dedicarsi per qualche mese alla tutela di chi crea reddito e ricchezze per i bilanci regionali a differenza, invece, di multinazionali o grossi gruppi che fanno della speculazione l'atteggiamento giornaliero e perpetuo e non premiano le eccellenze agroalimentari valdostane, che sono parte integrante ed importante dell'economia valdostana.

Chiediamo limpegno a rimuovere una sentenza che ha per effetto la marginalizzazione o la scomparsa delle piccole imprese di distribuzione e che non gioverebbe affatto alla concorrenza ma priverebbe i consumatori degli specifici vantaggi, in termini di qualità e varietà dellofferta, di accessibilità dei servizi propri della piccola distribuzione.

Per questo a tutte le forze politiche valdostane e a tutti i Consiglieri regionali ricordiamo che:
Se un negozio chiude contribuisce a spopolare i nostri paesi.
Se i nostri paesi si spopolano muore il turismo.
Se muore il turismo leconomia valdostana va a rotoli.
Se leconomia va a rotoli noi non saremo più padroni della nostra Valle
perché altri ne approfitteranno per trarne vantaggio.
Noi saremo semplici valdostani senza patria.

CI ASPETTIAMO DAI CONSIGLIERI REGIONALI E DA TUTTE LE FORZE POLITICHE UN IMPEGNO DI RESPONSABILITÀ.

In Valle d'#Aosta arriva #Confabitare


È nata anche in Valle d’Aosta Confabitare, una realtà a tutela della proprietà immobiliare, federata all’associazione nazionale, già presente in 64 province italiane. Confabitare riunisce tutti coloro che vogliono venga tutelato il diritto di proprietà nella piena valorizzazione della funzione sociale che a questa viene attribuita.

Ricopre la carica di Presidente di Confabitare Valle d’Aosta Fabio de Marco, di professione dottore commercialista, inoltre nel direttivo si segnala, tra gli altri, la presenza di Mirella Cena, ex dirigente di ente pubblico e dell’Avvocato Giusy Fiacco del foro di Milano.

«Confabitare – spiega de Marco – offre una serie di servizi agli associati, legati alla gestione della proprietà immobiliare, garantendo un'assistenza (sia in termini di consulenze verbali gratuite che di erogazione di servizi) in materia legale, tecnica, tributaria, amministrativa, contrattuale, condominiale ed, in generale, in ogni ambito ove risulti coinvolto il diritto di proprietà immobiliare». «Ma soprattutto – spiega Cena – Confabitare sarà un riferimento e un interlocutore importante nei confronti delle Autorità e delle Istituzioni, per discutere di tutte le problematiche legate al mondo della casa e dell'abitare».

La sede di Confabitare Valle d’Aosta, in via Challand n.30 ad Aosta, è già operativa anche se l’inaugurazione avrà luogo nelle prossime settimane.

20 aprile 2014

Buona Pasqua!

«Surrexit Christus, alleluia! 
Il saluto dice radioso programma: non morte, ma vita; 
non divisioni, ma pace; 
non egoismi, ma carità; 
non menzogna, ma verità; 
non quel che deprime, 
ma il trionfo della luce, della purezza, del mutuo rispetto. 
E poiché ciò costituisce la salvezza, 
il servizio, l'onore del cristiano, questa sia la vostra testimonianza, 
ora e sempre, diletti figli!»

(Giovanni XXIII Pasqua 1963)


Buona Pasqua

19 aprile 2014

#AostaFactor: utile netto da 1,4 milioni | Come dire c'è partecipata e partecipata

Jean Claude Mochet
Aosta Factor Spa, società che opera nel settore del factoring, moderno strumento per il finanziamento, la garanzia e la gestione professionale dei crediti d’impresa, ha chiuso l’esercizio, il secondo del programmato Piano industriale 2012-2014, con un risultato ante imposte di Euro 2.358.719 che ha determinato, al netto della fiscalità, un utile netto di Euro 1.417.917, realizzando una delle più importanti performance economiche della sua storia ventennale. Fatto che con un po' di presunzione - lo ammetto - mi porta da invitarvi a leggere un mio post del novembre 2012. E un altro del luglio 2013.

I dati sono stati resi noti il 16 aprile in occasione dell’Assemblea degli Azionisti, riunitasi sotto la presidenza di Jean-Claude Mochet, che ha esaminato ed approvato il bilancio chiuso al 31 dicembre 2013.

In un contesto macroeconomico particolarmente complesso e problematico, Aosta Factor nel 2013 ha consolidato ulteriormente la crescita, confermando l’evoluzione positiva di tutti i principali indicatori di produzione, economici e patrimoniali.

Anche nel 2013 la Società ha proseguito il miglioramento della sua quota di mercato, raggiungendo un turnover di Euro 752 milioni, in aumento del 18,2% rispetto all’esercizio precedente, pervenendo quindi nel triennio ad una crescita dei volumi intermediati del 66%. «Al riguardo - spiega Mochet - non è da trascurare come il mercato italiano del factoring, abbia fatto registrare una flessione per il secondo anno consecutivo, in conseguenza alla dinamica negativa del Pil, gravato ancora dall’asfittico contesto economico».

Il positivo andamento del turnover si è riflesso anche sugli impieghi medi, che nel 2013 hanno traguardato Euro 152,9 milioni, in progresso sull'esercizio precedente del 9,5%, così consolidando nel triennio una crescita del 51%.

I risultati dell’attività commerciale, benché condizionati dall'instabilità dello scenario generale, hanno raggiunto e superato gli obiettivi elaborati in sede di budget 2013; la linea operativa definita dal management è stata finalizzata al rafforzamento dei presidi dedicati al governo e monitoraggio dei rischi, razionalizzando le energie e i capitali disponibili, senza peraltro trascurare una sana e remunerativa crescita dei volumi.

La Società non è mai venuta meno allo scopo principale della sua azione di mercato, ovvero quello di collocare le esigenze finanziarie del territorio e degli imprenditori valdostani al centro delle strategie aziendali.

L’attività commerciale è stata condotta senza vincoli settoriali o dimensionali, con un particolare riguardo alle PMI, adottando esclusivamente criteri oggettivi di valutazione dei rischi di credito epuntando a valorizzare la funzione strategica della Società che, in un contesto di conclamatarestrizione creditizia, continua l’opera sussidiaria di appoggio finanziario all’imprenditoria regionale, contribuendo così allo sviluppo economico della Regione.

I dati del primo trimestre 2014 confermano il trend di crescita dei più importanti valori di produzione, in linea con gli sfidanti obiettivi fissati a budget, tuttavia rimane molto alta l’attenzione sulla sempre critica congiuntura economica, al fine di prevenire un repentino deterioramento della qualità del credito.

Nel 2013 si registra un consolidamento dei più significativi indicatori economici e di efficienza,così sintetizzabili rispetto all'esercizio precedente:




Margine da interessi      € 3.745.000   (+ 3,8 %)


Commissioni nette                      € 2.728.000    (+ 12,4 %)
-

Margine da intermediazione        € 6.473.000    (+ 7,2 %)


Cost/income in riduzione                 37,4%      (40,1%  nel 2012)
-

ROE stabile                                    5,1%     (6,2%   nel 2012)



«In un contesto ancora molto problematico per l’economia in generale, che purtroppo non risparmia il nostro territorio e soffre le difficoltà delle imprese nell'accesso al credito – aggiunge Mochet – anche nel 2013 Aosta Factor, nonostante si sia trovata ad operare in uno scenario alquanto incerto, riferito alla potenziale evoluzione degli assetti societari, è comunque riuscita a fornire un contributo importante al tessuto economico valdostano, sostenendo la ripresa di molte piccole e medie aziende nei settori economici più diversi e confermando il suo concreto impegno a proseguire il virtuoso e florido percorso di crescita intrapreso all'inizio di questo triennio, con la pianificazione di un accorto rinnovamento dell’assetto manageriale e organizzativo, nonché fissando, con il Piano industriale 2012-2014 gli obiettivi strategici del rilancio aziendale».


«A suggello dei risultati 2013 viene spontaneo riflettere sull'impegno di chi è stato partecipe alle vicende della Società - dichiara il Direttore Generale Marziano Bosioinfatti, sono stati 12 mesi intensi, di tenace dedizione alla gestione corrente dell’attività e alla realizzazione degli obiettivi di produzione e reddituali; la complessa situazione congiunturale e in particolare le alterne vicende riguardanti gli scenari strategici della Società hanno coinvolto amministratori, management e risorse operative, in un succedersi di gravose attività di natura straordinaria».

«Tale contesto – considera ancora Bosio - non ha comunque impedito alla Società di garantire un pieno appoggio finanziario alla imprese del territorio, raggiungendo allo stesso tempo risultati più soddisfacenti rispetto alle aspettative. Tutto ciò attesta la validità del modello di business e la capacità di attrazione di Aosta Factor finanche verso il mercato fuori Valle, arrivando a rappresentare il tessuto economico valdostano con riconosciuta professionalità, secondo criteri di profittabilità e selettività dei rischi, nonché contribuendo allo sviluppo delle attività produttive della Regione e concorrendo a rafforzare la percezione positiva del territorio anche oltre le già riconosciute eccellenze. In un quadro certamente favorevole di crescita dei principali indici di efficienza è opportuno citare e prendere in considerazione due aspetti in particolare per valutare i risultati 2013 e comprendere l’effettivo valore dell’attività specialistica di Aosta Factor. In primo luogo, come già previsto dal Piano industriale e dagli accordi, sul finire del 2012 Finaosta ha dimezzato il sostegno finanziario messo storicamente a disposizione della Società, procedendo di recente anche ad una sfavorevole rinegoziazione delle condizioni applicate; questo mutamento sostanziale ha così modificato la politica di raccolta finanziaria di Aosta Factor, rendendo indispensabile un maggior ricorso al mercato dei finanziamenti bancari. Con tale evoluzione –sottolinea il Direttore - la Società ha in tutti i casi raggiunto quell'auspicata autonoma capacità finanziaria a sostenere l’operatività fuori Valle, attraverso fondi acquisiti sul mercato mediante linee di affidamento bancario, riservando in questo modo il plafond reso disponibile da Finaosta, pressoché interamente alle imprese valdostane e al servizio di iniziative dell’indotto relativo a progetti di investimento e produzioni locali».
 

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