23 dicembre 2015

Massimiliano Bernardini: il nostro impegno per #Vertosan, dal #Genepy al #Gin

Massimiliano Bernardini
Intervistiamo questa settimana Massimiliano Bernardini dell'azienda Vertosan di Châtillon, attiva nel settore dei liquori.

Con il vostro nome puntate ad una forte caratterizzazione legata al territorio…
Assolutamente sì. Questa azienda ha una connotazione territoriale fin dagli anni '70, quando è nata. Prende il nome dal vallone omonimo e questo fa sì che noi si produca al momento sul mercato regionale prodotti del territorio, in primis il genepì.

Come è nata l'azienda?
Noi siamo la terza proprietà e gestione di questa azienda nata appunto nei primi anni '70 da un'idea di Maschi, il fondatore oggi non più fra noi, per varie vicissitudini passa ad una seconda proprietà che ha poi venduto a noi il marchio nel 2007. Noi abbiamo ricominciato a produrre alla fine del 2009. Siamo a Châtillon e l'azienda ha una gestione famigliare.

Venite da esperienze precedenti nel settore?
Io, mio papà e mio fratello. Mio papà dai primi anni 80 e io dopo pochi anni abbiamo sempre operato nella distribuzione e vendita di liquori nazionali ed internazionali anche con alcune presenze in aziende regionali. Di conseguenza abbiamo sempre frequentato il settore dell'hotellerie, della ristorazione, della caffetteria.

A fianco del Genepy proponete anche un gin, che sicuramente non è un prodotto con una tradizione locale, come mai questa scelta?
Il Gin è stato presentato da poco più di un mese. La scelta nasce dall'idea di prendere un prodotto di fama mondiale, con più di 150 anni di storia alle spalle, e dargli una connotazione territoriale. Il Gin è un distillato di ginepro. Noi abbiamo voluto mettere all'interno di questo prodotto il fiore di genepy distillato insieme ad altri botanici.

Avete anche una linea per l'industria alberghiera. Perché avete deciso di operare in questo settore?
Il settore dell'hotellerie è imprescindibile per chi come noi fa prodotti del territorio e vuole farli conoscere. Per questo noi poniamo molta attenzione nella cura del prodotto e del servizio presso queste categorie senza naturalmente dimenticarci la vendita al dettaglio.

Non ci sono differenze di tipologie tra un settore e l'altro?
No. E' la stessa. Non abbiamo richieste differenti.

Al di là del Gin comunque va evidenziato che l'80% della vostra produzione è legata al Genepy.
Assolutamente noi quando abbiamo dato vita alla nuova Vertosan ci siamo posti come focus principale di lavorare il genepy valdostano. Produciamo diverse tipologie: un prodotto che facciamo affinare per sei mesi in botti di rovere, il più delicato della nostra gamma; un altro, che si chiama «Zerbion» lavorato con materia prima non essicata e, infine, il classico riservato agli amici che invece viene essicato e messo in bottiglia, del quale facciamo una variante con il miele e, anche in questo caso, sia il genepy che il miele sono al 100% di provenienza valdostana.

Commercializzate i vostri prodotti soltanto sul mercato valdostano?
Al momento siamo concentrati sulla Valle d'Aosta. Stiamo cominciando a guardarci anche intorno. Qualcosa stiamo iniziando a fare. Va tenuto conto che la nostra produzione è molto limitata. Per ora si tratta di piccolissime realtà estremamente specializzate.

Il settore dei liquori è caratterizzato da una forte concorrenza quali sono gli atout utili per proporsi efficacemente sul mercato?
Il primo è la cura del prodotto a partire dalla materia prima, dalla coltivazione del genepy. Noi conoscendo chi ci fornisce le materie prime abbiamo questo tipo di garanzia che cerchiamo di portare avanti mantenendola in bottiglia e questo è secondo me il primo atout. Il secondo è il servizio alla clientela che noi curiamo personalmente. Siamo molto presenti quando c'è un'esigenza del cliente e riusciamo anche a dare risposte oggi per domani.

Si parla da molto tempo di una dop per il Genepy. Quanto può essere importante per un produttore questo percorso per chi opera nel settore?
E' molto importante. Stiamo lavorando in collaborazione con altri produttori per raggiungerlo quanto prima. Speriamo già nel corso del 2016 in quanto ci darebbe grande visibilità ben all'esterno dei confini regionali.

Una novità in vista per il 2016 da annunciare?
La grande novità è stata sicuramente il Gin di conseguenza stiamo lavorando ancora su questa freschissima novità. Sicuramente nel 2016 in merito al genepy proporremo qualcosa di nuovo.

Come nasce un prodotto nuovo?
E' una sperimentazione continua.

Un sogno imprenditoriale da realizzare?
Vorrei poter vedere - spero in un futuro non troppo lontano - il genepy assurgere all'onore delle cronache alla stessa stregua di altri prodotti del territorio come il limoncello o il mirto. Vorrei che diventasse un prodotto riconosciuto come fine pasto al di fuori del territorio valdostano. Questo mi porta a dire che non mi dispiacerebbe che questo portasse a nuovi posti di lavoro nella mia ma anche nelle altre realtà valdostane del comparto. 

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