16 marzo 2016

Riccardo Monzeglio (#Cisl): «La Regione Valle d'#Aosta ha ancora risorse economiche ma vanno razionalizzate»

Riccardo Monzeglio
Questa settimana abbiamo intervistato Riccardo Monzeglio, segretario regionale generale della Cisl.

Ogni tanto si segnalano degli spiragli di ripresa. In base al vostro osservatorio sono reali?
La situazione ha ancora delle resistenze, soprattutto nelle piccole e medie imprese, in particolare in quelle artigiane. Noi continuiamo a ricevere domande di cassa integraziome ordinaria, straordinaria o in deroga e settimanalmente continuiamo a vedere che la situazione non sta evolvendo.

Le PMI sono il settore più in difficoltà?
Sicuramente e in questo settore ci sono tutte le imprese dell'artigianato. Di qualunque tipo. Dalla piccola carrozzeria all'impresa tornitrice, senza dimenticare le imprese edili dove la crisi è davvero acuta. Forse meno sentita e registrata perché chi perde il lavoro parte e se ne va. Lascia la Valle. Non ricerca neppure. Abbiamo avuto delle contrazioni talmente forti e lo vediamo anche in quelli che sono i dati cui normalmente facciamo riferimento.Abbiamo registrato ormai centinaia di posti di lavoro persi. Questo non significa che non c'è l'esigenza ma che sono proprio spariti questi lavoratori. O tornano a casa o emigrano nel Nord Europa. La crisi da noi è entrata dopo però persiste.

Quali invece sembrano offrire maggiori garanzie…
Nelle grandi aziende la tenuta c'è. Intendo ovviamente Birreria, Cogne. Anche se constatiamo che i contratti di secondo livello, dove si distribuiva ricchezza, sono decisamente diminuiti in valore. Sta tenendo il turismo però ci sono dei segnali abbastanza positivi. Abbiamo dei problemi - e li avremo sempre di più - con gli impianti a fune perché o sono piccoli, o sono da concentrare o hanno spese troppo alte. Si tratta di situazioni che nel futuro andranno risolte.

La disoccupazione giovanile in Valle è ancora grave?
In Valle è più grave della situazione italiana anche perché abbiamo dei numeri ridotti e le percentuali pesano. Al momento abbiamo un 30% di disoccupazione. Ma in realtà a preoccuparci di più è la non ricerca di lavoro, cioè quelle persone che ormai possono essere inserite all'interno del mercato del lavoro e non cercano più attività perché sono o scoraggiati o non ne trovano o non vedono soluzioni possibili.

Ci sono valdostani che vanno all'estero?
Qualche segnale di lavoro all'estero c'è, anche se ancora contenuto, soprattutto nella Svizzera. Si tratta di lavori altamente specializzati in campo sanitario ad esempio. Il problema più grave da risolvere è che sono diminuiti quei fondi europei che ci permettevano di fare un po' di formazione e tenere legati alla Valle i nostri giovani. Escono i programmi comunitari dell'Erasmus. Gli universitari se trovano una sistemazione fuori è difficile poi farli rientrare perché abbiamo poche opportunità.

Massimo Léveque intervistato come Presidente di Finaosta ha detto che ora sarà l'economia a fare il bilancio regionale e non viceversa. Vale anche per l'occupazione? Il posto pubblico diventerà più marginale?
E' vero che il bilancio regionale è stato tagliato dal governo regionale però è vero che se ben distribuito abbiamo ancora delle risorse per poter sopravvivere tutti bene. Dovremo fare anche noi delle razionalizzazioni. Un po' di spending rewiew. E' come una famiglia. Non si può spendere più di quanto si riceve e a volte in Valle si esagera un po'. Per esempio è stato messo il ticket sui farmaci salvavita. Di solito il ticket era una tassa in più per non consumare farmaci, ma qui si è obbligati. Mi sembra che si siano fatte delle scelte non molto felici. Non sono stati fatti tagli lineari e questo è positivo però forse si poteva operare in maniera diversa. D'altra parte è anche vero che la parte pubblica è predominate però è altrettanto vero che noi diamo lavoro, da mangiare, da vivere, delle opportunità per le quali fatico a vedere privati in grado di subentrare senza essere affiancati dalla Regione.

Come è il dialogo con le associazioni di categoria?
Con le associazioni di categoria è rimasto costante. Il confronto c'è anche con le altre organizzazioni sindacali. In Valle non ci possiamo lamentare. Poi ognuno ha le sue posizioni, ma questo è naturale

E con l'amministrazione regionale? Da alcuni mesi c'è un nuovo Assessore all'Industria…
Rispetto al nuovo Assessore ci sono stati alcuni segnali. Ci è venuto incontro su alcune questioni. Questo va riconosciuto Si è cercato di discutere a monte e non a posteriori delle problematiche che potevano interessare tutta la regione e tutto il mercato del lavoro. Stiamo facendo delle riunioni interessanti. Ci sono dei tavoli che garantiscono dei confronti aperti su determinate problematiche e speriamo che questo confronto continui e possa concretizzarsi in qualcosa di positivo.

Per il 2016 qualche novità da annunciare come Cisl?
Prima di tutto ci auguriamo di uscire finalmente in maniera sostanziale da questo stato di crisi. Poi mi sembra che anche nei vari progetti, anche  alivello europeo, che stiamo cercando di realizzare si punti alla misura della loro efficacia. Quante persone ho occupato? Quante hanno avuto il lavoro? Si sta andando in questa direzione e mi sembra una buona cosa. Per quanto riguarda più nello specifico la Cisl ricordo che nel 2017 avremo il Congresso e intendiamo rilanciare l'attività sia a livello nazionale che regionale però saremo sempre attenti alle politiche del lavoro che sono il cuore della nostra attività

Un sogno da sindacalista da realizzare?
Innanzitutto la piena occupazione. Questo è un fattore vitale. Il non restringimento dei parametri dell'attività sindacale, i minimi diritti sindacali. Le aziende, sia pubbliche che private, cercano sempre più di registrare quest'ambito che era stato conquistato a fatica negli anni passati.

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