12 aprile 2017

Aline Viérin (#Cofruits): «La produzione di #mele cresce in qualità e quantità»


Questa settimana proponiamo l’intervista a Aline Viérin, della Cofruits.


Ipotizziamo che qualcuno non conosca la Cofruits. Cosa gli diciamo per farsi un’idea?
La Cofruits è una cooperativa di frutticultori che nasce nel 1964 dall’esigenza dei frutticultori della zona di Saint-Pierre e Aymavilles, zone particolarmente vocate alla produzione di mele, di unirsi per valorizzare al meglio il proprio prodotto e così nasce questa cooperativa di stoccaggio.

Nel corso di quest’ultimo decennio questa realtà comunque ha un po’ cambiato pelle?
La prima esigenza era quella di stoccare le mele in un ambiente consono e poi negli anni è nata anche l’esigenza di valorizzare anche la vendita e così oltre al magazzino di stoccaggio sono stati realizzati dei punti vendita. Ne abbiamo due uno a Saint-Pierre dove c’è il magazzino e l’altro a Villeneuve con l’idea di vendere al meglio la mela direttamente dal produttore al consumatore. Accorciare la filiera è infatti il modo per valorizzare al meglio il prodotto e riuscire a pagarlo bene a chi lo produce.

Numeri alla mano cosa possiamo dire sulla produzione di mele valdostane?
Come Cofruits siamo circa un centinaio di soci e produciamo all’anno dodicimila quintali di mele, a fianco alle tradizionali Renetta e Golden stanno entrando delle nuove varietà. Il consumatore è molto attratto dalla mela rossa e i nostri soci hanno iniziato ad accontentare la clientela producendo mele Gala, mele Crinsom, che in Valle vengono molto saporite, aromatiche e colorate inq uanto abbiamo una escursione termica che permette al frutto proprio di sviluppare un’estetica, un colore molto gradevole ed un sapore molto buono.

Spesso si parla di un qualche riconoscimento per la mela valdostana. A che punto siamo?
Noi come Cofruits l’anno scorso ci siamo certificati rispetto al prodotto di montagna, che è un regolamento comunitario 665/2014 che individua quelle produzione effettuate al di sopra una certa altimetria, cioè sopra i 1000 metri. E la Valle d’Aosta vi rientra perfettamente e così abbiamo certificato sia le mele sia la produzione di verdure estiva in quanto Cofruits ha anche dei soci che producono verdura, insalate, fagiolini, tutti della zona intorno al punto vendita. Di conseguenza possiamo parlare di “chilometro meno di zero”. Stessa operazione l’abbiamo fatta con il miele. Noi lo invasettiamo in Cofruits e possiamo proporlo come prodotto di montagna

Sul fronte della commercializzazione è cresciuto l’interesse per il prodotto locale...questo ha portato anche a far crescere il numero di produttori professionisti?
Per fortuna abbiamo diversi giovani che stanno intraprendendo questo lavoro da frutticultori professionisti, cosa che fino a meno di vent’anni fa’ era impensabile. Si trattava comunque di gente che aveva il proprio lavoro, ma per passione avendo ereditato dai nonni il frutteto coltivava le mele. Oggi abbiamo giovani che lo fanno proprio di lavoro e questo porta ad una maggiore professionalità e automaticamente la qualità dei prodotti è migliore.

Del resto la Valle viene da un passato fortemente legato alla frutticoltura…
Fino a 50 anni fa c’erano proprio dei prati a frutteto, frequentati contemporaneamente dai bovini e questo ci ha permesso anche di ereditare dei terreni molto ricchi di sostanza organica. Si tratta di un progetto che Cofruits sta seguendo molto da vicino perché abbiamo tutte le analisi dei terreni del nostro comprensorio in modo da ottimizzare le tecniche agronomiche, le concimazioni più opportune, tutte finalizzate affinché la pianta dia il meglio di sé.

Quali richieste o sollecitazioni vi giungono dai produttori?
Sicuramente il produttore vorrebbe vedersi riconosciuto maggiormente il proprio prodotto e noi cerchiamo di mettere in campo tutte quelle azioni che possono dare un valore aggiunto in più alla mela. Adesso stiamo lavorando parecchio sull’assistenza tecnica, particolarmente richiesta dall’agricoltore. Significa l’analisi dei terreni, la concimazione, il monitoraggio per eventuali problematiche di ticchiolatura. Tutte quelle azioni che possono aiutare l’agricoltore ad seere più performante nel suo lavoro.

Una curiosità : è possibile ipotizzare una ulteriore crescita della produzioni o i numeri sono abbastanza cristallizzati?
Io voglio essere molto ottimista e ho le ragioni per esserlo. Per fortuna man mano che i frutticultori vanno in pensione subentrano nuove leve che avendo studiato per questo hanno in mano una buona professionalità e di conseguenza ipotizzo che lo stesso appezzamento gestito in maniera moderna darà un aumento di produzione con un crescita di qualità.

Si parla tanto di bio credo che sia però giusto sottolineare che la mela valdostana è già bio a modo suo…
Cofruits come cooperativa rispetto ai trattamenti fitosanitari aderisce alla difesa integrata volontaria, cioè noi come Cofruits abbiamo un calendario di trattamenti per migliorare le mele molto restrittivo e che al suo interno contempla già l’utilizzo di prodotti consentiti nel bio. Non siamo mai arrivati alla certificazione in quanto sono dei processi parecchio costosi e siccome noi vogliamo pagare meglio le mele cerchiamo di contenere delle spese di tipo amministrativo-burocratico puntando sul valorizzare la provenienza e il territorio.

Progetti per il 2017 e per il 2018?
Tra poco cambieremo il gruppo qualità, cioè la macchina che ci permette di scegliere le mele. Quella nuova sarà di ultimissima generazione. Inoltre il punto vendita sarà rimodernato, in particolare la zona frighi e questo ci permetterà questa estate di avere un assortimento di frutta e verdura estiva più vasto. Questa sezione era partita un po’ in sordina ma negli ultimi anni abbiamo visto un grosso incremento. Inoltre abbiamo lavorato molto con le scuole. E questo è un filone cui tengo moltissimo, il partire dai bambini cioè educazione alimentare, far capire e far assaggiare quella che è “una mela che sa di mela” come mi ha detto un bambino. Con loro abbiamo fatto un’analisi sensoriale. Un’esperienza che vogliamo sviluppare. Infine vogliamo sviluppare un sistema di tessera fedeltà.

Un sogno cooperativo da realizzare?
Il mio sogno come Cofruits sarebbe riuscire a comunicare molto meglio le peculiarità e le ricchezze dei nostri prodotti perché abbiamo della frutta e della verdura a residuo zero, mele che si possono mangiare con la buccia, e questo sarebbe bello riuscire a trasmetterlo meglio ai consumatori. 

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